Croazia: Vittoria del centrosinistra alle elezioni presidenziali 2010
di Ninni Radicini
12 gennaio 2010
Il 10 gennaio Ivo Josipovic, candidato del Partito socialdemocratico, ha vinto il secondo turno delle Presidenziali croate. Con una affluenza alle urne del 50%, ha ottenuto il 60.3% contro il 39.7% di Milan Bandic - sindaco di Zagabria presentatosi come indipendente - suo collega di partito fino allo scorso novembre, quando fu espulso proprio a seguito della decisione di candidarsi. Esponente della sinistra moderata, Josipovic, 52 anni, professore di diritto internazionale alla Università di Zagabria, iniziò la carriera politica negli anni '80 nella Lega dei comunisti di Croazia, poi diventata Partito socialdemocratico negli anni successivi alla uscita dello stato dalla Repubblica federale jugoslava nel '91.
Ritiratosi nel '94 per dedicarsi all'insegnamento, torna nel '03, eletto in Parlamento nella lista socialdemocratica, rientrando nel partito due anni dopo. Ha svolto anche un ruolo di consulenza nei rapporti tra Croazia e Tribunale dell'Aja in merito ai processi sui crimini commessi durante la guerra nella ex Jugoslavia all'inizio degli anni '90. Bandic, anch'egli a favore dell'adesione alla Ue, ha cercato di caratterizzarsi come candidato senza legami con alcun partito. Ha ottenuto consensi nelle aree rurali, puntando anche sulla paura di una quota dell'elettorato per la svolta a sinistra, e, in genere, di una parte dell'elettorato schierato tra il centro-destra e la destra nazionalista che non ha trovato un proprio candidato al secondo turno.
L'ultima rilevazione prima del ballottaggio dava Josipovic al 55%, sebbene il mancato riscontro sulle intenzioni di voto dei 400mila croati all'estero lasciasse un margine per il recupero di Bandic, (in particolare tra quelli della Bosnia-Herzegovina, suo luogo di origine). Josipovic ha vinto in particolare nelle città e tra il ceto medio. Appassionato di musica, durante la campagna elettorale ha visto schierarsi a suo favore vari musicisti e cantanti, che hanno realizzato dei videoclip in suo sostegno.
La volontà di completare al più presto il negoziato di adesione alla Ue è sostenuta dalla intenzione di cooperare con il governo per il compimento delle riforme, tra cui quelle anticorruzione, richieste da Bruxelles. L'ultima settimana di campagna elettorale è stata peraltro caratterizzata dalla intenzione dell'ex primo ministro Ivo Sanader, di tornare in politica, dopo le dimissioni dello scorso luglio, quando fu sostituto da Jadranka Kosor (Hdz - Unione democratica croata).
Nel primo turno, il 27 dicembre '09, la presenza di dodici candidati non è bastata per aumentare l'interesse dell'elettorato alla competizione, al punto che l'affluenza alle urne (44%) è stata la più bassa tra quelle delle Presidenziali finora svolte. Josipovic con il 32.4% ha distanziato Bandic (14.8%) e il candidato di Hdz, Andrija Hebrang (12%). Su quest'ultimo risultato, comunque superiore a quanto previsto dai sondaggi ma il peggiore per la storia elettorale di Hdz, ha pesato la frammentazione dell'area di riferimento con nove candidati di centro-destra e destra (Nadan Vidosevic, ex Hdz, al quarto posto con l'11.3%). A differenza della maggiore compattezza nell'area di centrosinistra che presentava tre candidati: oltre a Josipovic, Vesna Pusic (7.25%), di Hns (Partito del Popolo - Liberaldemocratici) e Damir Kajin (3.8%), della Dieta Democratica Istriana, entrambi i partiti aderenti a Eldr (Partito liberaldemocratico e riformista europeo).
Il presidente della Repubblica croata, in carica per cinque anni, ha poteri nell'ambito della Difesa e della politica estera e soprattutto una funzione morale e unitaria per il paese. Josipovic, il terzo dopo l'indipendenza del '91, segue a Stjepan Mesic (Hns) il cui mandato termina a febbraio. Mesic ha espresso rammarico per il mancato raggiungimento, nel suo secondo mandato, del traguardo dell'ingresso nella Ue, il cui negoziato è stato però rallentato tra il 2008 e il '09 dal contenzioso sul confine con la Slovenia.
* Ninni Radicini ha pubblicato vari articoli sulla Germania (area politico-elettorale-storica). Articoli su altri argomenti sono stati pubblicati su vari periodici. Ha pubblicato inoltre recensioni e prefazioni a libri. Coautore del libro La Grecia contemporanea (1974-2006).
La Grecia contemporanea (1974-2006)
di Rudy Caparrini, Vincenzo Greco, Ninni Radicini
prefazione di Antonio Ferrari, giornalista, corrispondente da Atene per il Corriere della Sera
ed. Polistampa, 2007