Elezioni Europee '09: Grecia e Cipro

In Grecia vittoria dei socialisti panellenici e avanzata della destra popolare e degli ecologisti. A Cipro prevale il centrodestra e cresce il movimento socialdemocratico

di Ninni Radicini
16 giugno 2009


Le elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo svoltesi in Grecia hanno segnato il sorpasso del Pasok nei confronti di Nuova Democrazia. I 22 seggi spettanti allo stato ellenico, su 736 totali dell'Assemblea di Strasburgo, sono stati assegnati in base ai seguenti risultati: Pasok - Movimento socialista panellenico 36.6% (8 seggi, ad. Partito socialista europeo); Nuova Democrazia 32.3% (8 seg., ad. Partito popolare europeo - Democratici europei); Kke - Partito comunista greco 8.35% (2 seg., ad. Sinistra europea unita / Sinistra verde nordica); Laos - Partito popolare ortodosso 7.2% (2 seg., ad. Indipendenza/Democrazia); Syriza 4.7% (1 seg., ad. Sinistra europea unita / Sinistra verde nordica); Ecologisti-Verdi 3.5% (1 seg., Verdi europei - Alleanza libera europea).

Per George Papandreou, leader del Pasok dal 2004, è la prima vittoria nel confronto con Kostas Karamanlis, primo ministro e leader di Nuova Democrazia, al governo da cinque anni. Il dato dell'astensione (47%), in linea con la tendenza comunitaria, è il più alto nella storia elettorale greca: il precedente - alle Europee '04 - era al 36.8%. La scarsa affluenza alle urne rende perciò complessa una proiezione dei risultati nel contesto degli equilibri del sistema legislativo nazionale.

Dall'esame dei sondaggi realizzati prima del voto di giugno si nota che in alcuni il vantaggio del Pasok era stimato di 6 punti, più alto di quanto poi riscontrato. Altrettanto per Syriza, il cui consenso teorico (6%) si è dimostrato al di sopra del dato reale. Persino più clamoroso lo scarto per gli Ecologisti: all'8% alcune settimane prima delle elezioni; al 6% pochi giorni prima del voto. Era invece sottostimata la previsione per Kke (6%) e Laos (5%). Tra gli intervistati, dichiaratisi elettori di Nd nelle consultazioni precedenti, meno del 60% confermava il voto; tra quelli già elettori del Pasok la quota, a pochi giorni dalle elezioni, era del 67% (due settimane prima era del 77%).

Sebbene in percentuale il Pasok abbia vinto, dal punto di vista del numero di voti il dato non è ugualmente positivo. I socialisti greci ottengono 195mila elettori in meno in confronto alle Europee '04 e -849mila dalle Legislative '07. Persino più negativo il dato di ND, verso cui non si è indirizzato il voto di quasi un milione di suoi elettori del settembre '07. Perdono consensi anche Syriza e Kke. Per la Coalizione della Sinistra Radicale si è trattato di un risultato al di sotto delle attese, soprattutto in riferimento alle rilevazioni dei mesi scorsi, e in particolare nell'insieme del 2008, che l'attestavano a oltre il 10% Tra le formazioni presenti nell'attuale Parlamento ellenico, l'unica ad aumentare i consensi è Laos: circa 367 mila contro i 162mila del '04. Il suo leader, Giorgos Karatzaferis, ha commentato l'esito favorevole prospettando per il partito maggiori responsabilità nel contesto politico-amministrativo nazionale.

La valutazione di Karamanlis è stata incentrata sulla scarsa affluenza alle urne, considerata causa ed effetto del risultato di Nd, ritenendo che un numero consistente di suoi precedenti elettori abbia voluto in tal modo esprimere una indicazione di maggiori attese in merito alla gestione di questioni interne da parte del governo, a cominciare dalle misure per fronteggiare la crisi economica.

Karamanlis ha sottolineato la necessità di una riduzione delle spese e di maggiore efficienza e trasparenza del settore pubblico. Tra gli argomenti post-elettorali vi è stata l'ipotesi di una collaborazione tra Nuova Democrazia e Laos, sebbene le prime rilevazioni abbiano indicato che la maggioranza (55%) degli elettori di ND sia contraria. Alla richiesta di elezioni anticipate avanzata dal Pasok, Karamalis ha contrapposto il dato elettorale secondo cui una interpretazione referendaria (pro/contro il governo) del voto europeo da parte del maggiore partito di opposizione, abbia visto la metà degli elettori non partecipare.

Anche a Cipro le elezioni per l'assegnazione di sei seggi del Parlamento europeo sono state caratterizzati da una affluenza alle urne (59.6%) più bassa rispetto agli standard: alle Europee '04, un mese dopo l'ingresso nella Ue, votò il 72.5% degli aventi diritto. I risultati attestano al primo posto il Movimento democratico Disy 35.65% (2 seggi; ad. Partito popolare europeo - Democratici europei), seguito da Akel - Partito progressista 34.90% (2 seg., Sinistra europea unita / Sinistra verde nordica), Diko - Partito democratico 12.28% (1 seg.), Edek - Movimento per la socialdemocrazia Unione democratica di centro 9.85% (1 seg., ad. Partito socialista europeo), Ek - Partito Europeo 4.12% (12.630), Kop - Movimento degli ecologisti e ambientalisti 1.5% (4.602).

Dimitris Christofias, presidente della Repubblica, ha ribadito l'intenzione di proseguire il negoziato bilaterale con Ali Talat, leader dell'autoproclamata "Repubblica turca di Cipro Nord" (dichiarata illegale dall'Onu e riconosciuta solo dalla Turchia), per una soluzione che porti alla riunificazione di Cipro su base bi-comunale e bi-zonale, applicando quanto stabilito nelle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell'Onu, in linea con il diritto internazionale e i principi e i valori dell'Unione Europea.

I risultati delle elezioni europee '09 in Grecia e a Cipro sono stati caratterizzati da elementi valutabili sia in chiave statale sia comunitaria. Nell'area socialista-democratica europea, segnata da vari passaggi negativi quali soprattutto quelli dei Laburisti in Gran Bretagna e dei Socialdemocratici in Germania, appare invece in controtendenza la crescita di Edek a Cipro e il superamento realizzato dal principale partito di centrosinistra greco nei confronti del centrodestra al governo: una eccezione (insieme con la vittoria dei Laburisti a Malta). Il risultato conseguito dagli Ecologisti in Grecia determina l'ingresso nel panorama politico principale di una nuova formazione caratterizzata in modo specifico sul versante programmatico, collocata nell'area della sinistra ma, in prospettiva, possibile riferimento di un elettorato trasversale. Grecia e Cipro appaiono quindi contesti politici in corso di evoluzione, nel quadro altrettanto dinamico della Unione Europea.



* Ninni Radicini, coautore del libro La Grecia contemporanea (1974-2006), ha pubblicato articoli su vari periodici, recensioni e prefazioni a libri.

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Elezioni europee 2004: In Grecia l'onda lunga di Nuova Democrazia. A Cipro la vittoria dei partiti del "No"

Copertina del libro La Grecia contemporanea 1974-2006 di Rudy Caparrini, Vincenzo Greco, Ninni Radicini       La Grecia contemporanea (1974-2006)
di Rudy Caparrini, Vincenzo Greco, Ninni Radicini
prefazione di Antonio Ferrari, giornalista, corrispondente da Atene per il Corriere della Sera
ed. Polistampa, 2007


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