Le elezioni legislative olandesi svolte il 22 novembre per il rinnovo dei 150 seggi della Camera dei Rappresentanti hanno attribuito la maggioranza relativa al PVV Partito per la Libertà presieduto da Geert Wilders. Nel quadro dei risultati elettorali è da notare l'incremento dell'alleanza GL/PvdA Sinistra Verde/ Partito Laburista, l'avanzata di BBB Movimento Cittadino-Contadino (partito agrario), le perdite rilevanti sia per due formazioni storiche dell'area liberale - VVD Partito Popolare per Libertà e Democrazia e D66 Democratici 66 - sia per CDA Appello Cristiano Democratico e l'affermazione di NSC Nuovo Contratto Sociale, formazione democratico-cristiana fondata ad agosto 2023 da una scissione di CDA.
IL PVV ha ottenuto il 23.7% e 37 seggi (+20), GL/PvdA 15.6% e 25 seggi (+8), VVD 15.2% e 24 seggi (-10), NSC 12.9% e 20 seggi (+20), D66 6.2% e 9 seggi (-15), BBB 4.7% e 7 seggi (+6), CDA 3.3% e 5 seggi (-10). Hanno ottenuto seggi (tra 5 e 1) anche altri 8 partiti. IL PVV è risultato primo partito a Rotterdam; l'alleanza Verdi/Laburisti ha avuto il maggior numero di consensi a Groningen. Per la ripartizione dei seggi è utilizzato il sistema elettorale proporzionale "puro" (ovvero senza alcun sbarramento) con il metodo D'Hondt.
Geert Wilders iniziò la carriera politica nel VVD, nelle cui liste fu eletto per la prima volta deputato nel 1998. Nel 2004 lasciò il gruppo parlamentare per divergenze in merito alla linea più moderata assunta dal partito nei confronti della immigrazione e dell'islam oltre che sulla questione dell'avvio dei negoziati di adesione tra UE e Turchia (Wilders contrario). Nel 2006 fondò il PVV. Sostenitore della "de-islamizzazione" dell'Olanda e di una linea politica di contrasto alla immigrazione extraeuropea, da affrontare con il rafforzamento dei controlli lungo il confine e il rimpatrio degli immigrati illegali, Wilders ha svolto una campagna elettorale pragmatica dichiarando di voler essere un Primo ministro per tutti "senza distinzione di religione, origine, genere". E' parte rilevante del programma politico di Wilders, la questione del rapporto tra Paesi Bassi e Unione Europea, nel quadro di cui egli ha ipotizzato la cosiddetta "Nexit" (Nederland exit), ovvero l'uscita dei Paesi Bassi dalla UE tramite un referendum, sul modello della "Brexit". Altrettanto significativa è la posizione contraria al sostegno all'Ucraina.
La questione della immigrazione extraeuropea è stata decisiva per l'avanzata elettorale del Partito per la Libertà. Nei Paesi Bassi sono presenti oltre un milione di immigrati - un quota dei quali illegali - con un incremento notevole negli scorsi dieci anni. Ne è derivata una gestione complessa, con effetti anche nel settore immobiliare, in cui si è avuta una crisi caratterizzata dalla mancanza di appartamenti per centinaia di migliaia di olandesi. A luglio 2023, la mancata soluzione alla gestione della immigrazione extraeuropea determinò la crisi del governo di Mark Rutte (il quarto da lui presieduto, formato da VVD, D66, CDA, CU), la conclusione anticipata della legislatura avviata nel 2021 (la durata prestabilita è quattro anni) e la successiva perdita di consensi del principale partito di governo, riscontrata nelle elezioni.
A seguito della composizione della Camera dei Rappresentanti nella nuova legislatura (2023-27), per aggregare una maggioranza assoluta (76 seggi) si è ipotizzata una coalizione tra PVV Partito per la Libertà, VVD Partito Popolare per Libertà e Democrazia, NSC Nuovo Contratto Sociale, BBB Movimento Cittadino-Contadino: un quadripartito che totalizzerebbe 88 seggi. GroenLinks-PvdA, che ha presentato come candidato principale Frans Timmermans, ex Commissario Europeo per la questione climatica (2019-23), ha escluso accordi con il PVV.
La complessità della formazione di una maggioranza di governo per il PVV, seppure primo partito, trova un riferimento nella storia delle elezioni olandesi, in particolare nella fase post-elettorale del 1982. Sebbene il PvdA Partito Laburista risultò primo partito, ottenendo 47 seggi su 150, non riuscì ad aggregare una maggioranza parlamentare. Il governo fu invece formato da CDA Appello Cristiano Democratico (45 seggi) e VVD (36), che in quella consultazione elettorale fu il partito a segnare il maggior incremento di seggi (+10). A fronte del successo di PVV nelle elezioni del 2023, quelle del 1982 furono inoltre caratterizzate dalla attribuzione di un seggio al Partito di Centro: per la prima volta nella storia dei Paesi Bassi dopo il 1945 una formazione di destra nazionale ottenne una rappresentanza parlamentare.
La Grecia contemporanea (1974-2006)
di Rudy Caparrini, Vincenzo Greco, Ninni Radicini
prefazione di Antonio Ferrari, giornalista, corrispondente da Atene per il Corriere della Sera
ed. Polistampa, 2007