Nelle elezioni legislative spagnole per il rinnovo dei 350 seggi del Congresso dei Deputati, svolte il 23 luglio 2023, il Partito Popolare ha prevalso con il 33% (ebbe il 20.8% nelle elezioni del 2019), superando il PSOE (Partito Socialista Operaio Spagnolo) al 31.7% (28% nel 2019). A seguire, Vox con il 12.4% (15.1%), Sumar (Unire) 12.3%, ERC (Sinistra Repubblicana di Catalunya) 1.9% (3.6%), Junts (Insieme per la Catalunya) 1.6% (2.2%), Eh Bildu (Paesi Baschi Uniti) 1.4 (1.1%), PNV (Partito Nazionalista Basco) 1.12 (1.6%), BNG (Blocco Nazionalista Galiziano) 0.6% (0.5%), Cca (Coalizione Canaria), 0.5% (=), UPN (Unione del Popolo Navarro) 0.2%.
Tra le altre formazioni con percentuali frazionarie che perdono la rappresentanza avuta nella legislatura precedente vi sono CUP (Candidatura di Unità Popolare) 0.4% (partito catalano di estrema sinistra; perde i due seggi precedenti ottenuto con l'1%), Existe 0.1% (-, perde il seggio precedente). L'affluenza alle urne è stata pari al 70.4% (nel 2019 fu 65%). La distanza tra i due principali partiti politici è stata sempre ridotta durante tutto il conteggio delle schede elettorali. Alla fine la differenza è stata di circa 300mila voti (8milioni circa per i Popolari; 7.7milioni per i Socialisti).
I 350 seggi sono stati attribuiti a: Partito Popolare 136 (+47), Partito Socialista 122 (+2), Vox 33 (-19), Sumar 31 (+31), ERC 7 (-6), Junts 7 (-1), Eh Bildu 6 (+1), PNV 5 (-1), BNG 1 (=), CCA 1 (-1), UPN 1 (+1).
Il Partito Popolare, presieduto da Alberto Nunez Feijoo, la cui vittoria era prevista nelle rilevazioni pre-elettorali ed è la prima dal 2016, ha aumentando in modo rilevante il numero di seggi sebbene la soglia necessaria per avere la maggioranza assoluta nel Congresso dei Deputati (176 su 350 seggi) non permetta la formazione di un governo monocolore, rendendo necessaria la formazione di una coalizione. I Popolari si sono imposti in tutte le comunità autonome tranne in Catalunya, Canarie, Estremadura, Navarra, Paesi Baschi.
Il raggiungimento della soglia di maggioranza appare di complessa realizzazione poichè Vox - la principale formazione prospettata come alleata dei Popolari - ha ottenuto un risultato inferiore alle attese e il suo numero di seggi, non essendo sufficiente per raggiungere la maggioranza con il PP (Popolari+Vox=169 seggi), determina la necessità di trovare un altro, o altri alleati, per ottenere quantomeno ulteriori sette seggi. Il PP può prospettare il sostegno della Coalizione Canarie e della UPN (Unione del Popolo Navarro), entrambi partiti nell'area di centrodestra, sebbene anche il loro sostegno non sarebbe sufficiente alla formazione di una maggioranza poiché aggiungerebbe soltanto due seggi alla eventuale coalizione. Il consenso della Coalizione Canarie è peraltro oggetto di valutazione poiché questa formazione aveva avanzato dubbi sulla eventualità di sostenere un Esecutivo in cui fosse presente Vox.
Altrettanto complessa appare la prospettiva di una coalizione di sinistra intorno al PSOE, che ha ottenuto un risultato notevole in Catalogna, dove il Partito Socialista della Catalunya si è imposto sui partiti indipendentisti. Oltre al suo alleato Sumar, aggregazione di formazioni di estrema sinistra, progressiste ed ecologiste presieduta da Yolanda Díaz (Ministro del Lavoro nel governo Sanchez uscente), con cui raggiungerebbe i 153 seggi (solo due in meno di quanti ne totalizzavano PSOE e Unidas Podemos nel 2019), dovrebbero eventualmente ottenere il sostegno di ERC e di formazioni autonomiste e indipendentiste, tra cui i due il Partito Nazionale Basco ed EH Bildu, oltre che l'astensione di Junts per la Catalunya. Ma la richiesta di una referendum sulla indipendenza della Catalunya da parte di Junts potrebbe rappresentare una linea molto difficile da valicare per Sanchez, che con il suo governo uscente ha dovuto gestire la fase pandemica, la recessione economica guidata dall'inflazione e il conflitto in Ucraina.
Nell'insieme il Blocco della Izquierda, ovvero PSOE, Sumar, ERC, Eh Bildu, Partito Nazionale Basco, Blocco Nazionalista Galiziano conterebbe 172 seggi. Il Blocco della Derecha, ovvero Popolari, Vox, Coalizione Canarie e Unione del Popolo Navarro 171 oppure Popolare, Vox e UPN, 170 seggi oppure PP, PNV, UPN CCA 143.
Qualora il PP e il PSOE non riuscissero a formare una maggioranza di governo dopo la prima seduta del Parlamento prevista per il 17 agosto allora si prevedono ulteriori elezioni anticipate. Un percorso politico-elettorale simile a quanto avvenuto in Grecia tra maggio e giugno.
___ Ninni Radicini è coautore del libro "La Grecia contemporanea (1974-2006)" e autore di vari articoli sulla Grecia. Ha pubblicato articoli sulla Germania (area politico-elettorale-storica). Articoli su altri argomenti sono stati pubblicati su vari periodici. Ha pubblicato inoltre recensioni e prefazioni a libri.
* Questo articolo è stato pubblicato da Notizie Geopolitiche - Quotidiano on line di Geopolitica e Politica estera (www.notiziegeopolitiche.net)
La Grecia contemporanea (1974-2006)
di Rudy Caparrini, Vincenzo Greco, Ninni Radicini
prefazione di Antonio Ferrari, giornalista, corrispondente da Atene per il Corriere della Sera
ed. Polistampa, 2007