Verso le elezioni legislative federali del 2025...
Germania: in Sassonia una "Grande Coalizione" senza maggioranza
Il No ad AfD e il No di BSW determina un Esecutivo composto da Cristiano-Democratici e Socialdemocratici
di Ninni Radicini
19 febbraio 2025
In Sassonia, come negli altri due Länder tedeschi orientali di Brandeburgo e Turingia, le elezioni statali svolte nella seconda metà del 2024 sono state caratterizzate da cambiamenti rilevanti negli equilibri elettorali e politici, che hanno determinato fasi negoziali più articolate e complesse per la composizione delle coalizioni di governo e della maggioranze parlamentari. Il denominato comune è stato l'incremento di consensi e seggi per Alternativa per la Germania (AfD) e l'affermazione dell'Alleanza Sahra Wagenknecht (BSW) nelle sue prime partecipazioni alle elezioni; altrettanto significative sono state le difficoltà per i due partiti tradizionali la Unione Cristiano-Democratica (CDU) e il Partito Socialdemocratico Tedesco (SPD), il ridimensionamento della rappresentanza per i Verdi e la crisi dei Liberali (FDP).
Nel Land della Sassonia (il cui nome è Freistaat Sachsen - Stato Libero di Sassonia), con 4 milioni di abitanti, che confina anche con Polonia e Repubblica Ceca, la CDU si è confermata primo partito nelle elezioni statali svolte l'1 settembre 2024 (lo stesso giorno si è votato in Turingia) seppure perdendo seggi, con un rafforzamento di AfD e l'ingresso di BSW per la prima volta rappresentata in Parlamento, che ha sede nella capitale Dresda. Con una affluenza pari al 74.4% degli elettori aventi diritto (+7.8% in confronto alle precedenti elezioni del 2019), la CDU ha ottenuto il 31.9%, AfD 30.6%, BSW 11.8%, SPD 7.3%, Verdi 5.1%, La Sinistra 4.5%, altre liste hanno totalizzato complessivamente 8.7%. I 120 seggi del Parlamento (Landtag) sono stati così attribuiti: CDU 41 seggi (-4), AfD 40 (+2), BSW 15, SPD 10 (=), Verdi 7 (-5), La Sinistra 6 (-8), FW - Elettori Liberi 1 (+1).
Si è votato con il sistema elettorale composto da una quota proporzionale (che prevede l'attribuzione dei seggi alle liste che raggiungono soglia di sbarramento del 5%) e una quota maggioritaria, in cui i seggi sono attribuiti nelle singole circoscrizioni al candidato più votato. Significativo il risultato di Elettori Liberi: non ha raggiunto la soglia di sbarramento del 5% e di conseguenza non ha partecipato alla ripartizione dei seggi nella quota proporzionale ma ha ottenuto un seggio nella quota maggioritaria poiché il suo candidato Matthias Berger è risultato primo in una circoscrizione di Lipsia e in una di Dresda.
La legge elettorale della Sassonia stabilisce inoltre che può partecipare alla ripartizione dei seggi nella quota proporzionale ogni lista che pur non avendo raggiunto la soglia di sbarramento del 5% abbia ottenuto almeno due seggi nella quota maggioritaria (ovvero che almeno due suoi candidati risultino i più votati nelle due rispettive circoscrizioni in cui concorrono). Nella elezioni statale del 2024 questa condizione è valsa per La Sinistra che, pur non avendo raggiunto la soglia di sbarramento proporzionale, ha potuto partecipare alla ripartizioni dei seggi poichè due suoi candidati sono risultati primi in due circoscrizioni di Lipsia.
La CDU è primo partito in Sassonia dalle prima elezione statali dopo la riunificazione della Germania svolte il 10 ottobre 1990. Il governo uscente in Sassonia, nella settima legislatura (2019-24), è stato presieduto da Michael Kretschmer (CDU) e composto da CDU, SPD, Verdi, con una maggioranza parlamentare di 67 seggi su 119.
Anche in Sassonia, come in Turingia e Brandeburgo, la fase negoziale ha fatto emergere la complessità nella composizione di una maggioranza, data della scelta della formazioni politiche tradizionali di escludere ogni coalizione con Alternativa per la Germania. Nella prima settimana di ottobre, le direzioni statali di CDU, BSW, SPD hanno avviato le consultazioni interne per decidere se iniziare i colloqui esplorativi per la formazione di una coalizione di governo. La Direzione di BSW ha votato all'unanimità per la partecipazione ai colloqui esplorativi. Anche l'esecutivo statale di SPD ha votato a favore sebbene non all'unanimità. Si ipotizzava quindi la formazione di una coalizione "Blackberry" (Brombeer-Koalition), così denominata in riferimento ai colori dei tre partiti CDU, BSW, SPD (nero, viola, rosso)
Tra le questioni trattate dai tre partiti durante i colloqui esplorativi, vi è stata la gestione delle migrazioni, prevedendo una espulsione più rapida dei richiedenti asilo respinti e un'accelerazione delle procedure per i richiedenti asilo accolti; in ambito economico, il principio che la riduzione del debito non debba fare diminuire gli investimenti pubblici. Ma a fine ottobre la SPD sospese la sua partecipazione ai colloqui esplorativi poiché BSW votò a favore di una mozione di AfD per la formazione di una commissione parlamentare di inchiesta sulla gestione della fase pandemica. A inizio novembre BSW dichiarò conclusa la sua partecipazione ai colloqui esplorativi.
Il 4 dicembre dopo il fallimento dei negoziati per la formazione di una coalizione "Blackberry", la CDU e la SPD hanno raggiunto un accordo per la composizione di una governo di minoranza. Il fallimento della coalizione tra CDU, SPD, BSW è stato determinato da posizione diverse sul conflitto in Ucraina, sulla gestione dei migrazioni e sul bilancio, in particolare nel confronto con BSW.
Dato che nel Parlamento della Sassonia CDU ed SPD totalizzano 51 seggi su 120 e anche con un eventuale appoggio esterno dei Verdi la “Grande Coalizione” rimarrebbe sotto la soglia della maggioranza assoluta, il nuovo governo nero-rosso ha necessità del sostegno di voti provenienti dall'opposizione (AfD, BSW, La Sinistra). Qualora su taluni provvedimenti di legge vi fossero adesioni di singoli deputati provenienti anche il seggio degli Elettori Liberi potrebbe risultare determinante.
In base quanto stabilito dalla Costituzione della Sassonia, il Primo Ministro (Ministerpräsident) deve essere eletto entro quattro mesi dalla prima seduta costituente del Parlamento, quindi, considerando le elezioni in oggetto entro l'inizio di febbraio 2025. Qualora ciò non avvenisse, il Parlamento sarebbe dissolto e sarebbero indette nuove elezioni statali.
Il 18 dicembre Michael Kretschmer (CDU) è stato rieletti Primo Ministro della Sassonia. Kretschmer è Primo Ministro della Sassonia da dicembre 2017 dopo le dimissioni di Stanislaw Rudi Tillich durante la legislatura 2014-19, presiedendo un governo CDU/SPD e poi rieletto nel settembre 2019 al vertice dell'esecutivo CDU/Verdi/SPD. Nella prima votazione, in cui è necessario raggiungere la maggioranza assoluta, Michael Kretschmer ha ottenuto 55 voti, ovvero quattro voti in più del numero di seggi della coalizione nero-rosso, ma sei voti in meno del numero minimo per fare scattare la maggioranza assoluta. Alternativa per la Germania ha fatto convergere i voti dei sui 40 deputati sul proprio capogruppo parlamentare Jörg Urban mentre 6 voti sono stati ottenuti dall'unico deputato di Elettori Liberi, Matthias Berger. I Verdi, orientati inizialmente a non partecipare alla votazione, hanno poi deciso di invalidare le loro schede elettorali.
L'elezione di Kretschmer è avvenuto alla seconda votazione svolta a Dresda nel Parlamento Statale. Hanno votato per Kretschmer 69 deputati sui 120 che compongono l'Assemblea; 39 deputati hanno votato per Matthias Berger, un deputato ha votato per Jörg Urban, 11 deputati si sono astenuti. In questo secondo turno Kretschmer ha ottenuto 18 voti in più rispetto all'insieme di voti di CDU ed SPD. E' da notare che la votazione, svolgendosi a scrutino segreto, non evidenzia la distribuzione dei consensi dei singoli gruppi parlamentari. BSW non dato ufficialmente ai suoi deputati alcuna indicazione di voto per alcun candidato.
Per il sostegno alla rielezione di Kretschmer, BSW ha specificato che richiedeva garanzie su provvedimenti in materia di immigrazione e spesa sociale, su cui si era avuto la divergenza con CDU e SPD in fase di colloqui esplorativi. La Sinistra ha invece dichiarato che avrebbe preferito far convergere i suoi voti su Kretschmer per evitare che fosse eletto Primo Ministro un candidato sostenuto da AfD.
Nel secondo turno Alternativa per la Germania ha tentato una manovra già sperimentata cinque anni fa in Turingia con Björn Höcke, quando fece convergere i voti dei suoi deputati su Thomas Kemmerich, candidato dei Liberali, sebbene non vi fosse stata una richiesta di sostegno. In Sassonia, AfD ha deciso di orientare i suoi voti su Matthias Berger, candidato di Elettori Liberi. A differenza di quanto accaduto in Turingia con Kemmerich, quando la convergenza dei voti si materializzò a sorpresa in occasione del conteggio, determinando l'elezione a Primo Ministro di Kemmerich, in occasione del voto in Sassonia gli altri partiti non hanno sottovalutato AfD ed erano preparati alla sua manovra.
Di conseguenza nel secondo turno di voto, sebbene fosse richiesta solo la maggioranza semplice, un ampio numero di deputati ha votato per Michael Kretschmer. Si ipotizza che voti per il candidato Cristiano-Democratico possano essere arrivati anche da Verdi e La Sinistra (una settimana prima i voti di La Sinistra erano stati determinanti anche nella elezione di Mario Voigt (CDU) a Primo Ministro della Turingia).
Come dimostrato già dalla votazione per l'elezione del Primo Ministro, la formazione di un governo di minoranza con dieci voti in meno dalla maggioranza assoluta determina per la coalizione CDU/SPD la necessità di una consultazione sistematica con i gruppi parlamentari di opposizione già all'inizio di ogni procedimento legislativo.
Dopo le elezioni statali tra settembre e ottobre 2024 in Sassonia, Turingia e Brandeburgo, il 25 febbraio 2025 è stata stabilita come data per lo svolgimento delle elezioni federali per il rinnovo dei seggi del Bundestag. La consultazione previsto a fine settembre 2025 è stata anticipata a seguito della crisi del governo composto da SPD, Verdi e Liberali (la coalizione "Semaforo") avvenuta a novembre 2024, il mancato rinnovo della fiducia parlamentare al governo presieduto dal Cancelliere Olaf Scholz e la conseguente conclusione anticipata della Legislatura.
Una rilevazione realizzata da Infratest dimap tra il 6 e l'8 gennaio 2025 ha indicato la CDU/CSU (Unione) al 31%, AfD 20%, SPD 15%, Verdi 14%, BSW 5%, FDP 4%, La Sinistra 4%. Un'altra condotta da Insa tra il 10 e il 13 gennaio rilevava la CDU/CSU al 31%, AfD 22%, SPD 15%, Verdi 13%, BSW 6.5%, FDP 4%, La Sinistra 3.5%. Una settimana dopo, in un'altra rilevazione condotta da Insa (dal 13 al 17 gennaio) e pubblicata dal giornale "Bild am Sonntag", la CDU/CSU scendeva sotto la soglia del 30%, con due punti in meno (29%), così come perdeva un punto AfD (21%), rimanendo comunque secondo partito. SPD e Verdi mantenevano le percentuali precedenti (16% e 13%). Aumentavano di mezzo punto BSW e La Sinistra (7% e 4%). Relativamente significativo il dato di FDP che ottenendo il 5% raggiungeva per la prima volta dopo un mese la soglia di sbarramento. Un'altra rilevazione condotta da Insa a una settimana dalla data delle elezioni federali (14-17 febbraio) indicava la CDU/CSU al 30%, AfD 22%, SPD 15%, Verdi 13%, La Sinistra 6.5%, BSW 5%, FDP 4.5%.
L'equilibrio nei sondaggi prima delle elezioni Federali del 23 febbraio 2025 è confrontabile con quello successivo alle elezioni statali in Sassonia. Su 630 deputati del Bundestag alla CDU/CSU sarebbero attribuiti 207 seggi, alla SPD 103. Una eventuale coalizione composto da CDU/CSU ed SPD potrebbe contare su 310 seggi nel Parlamento Federale, ovvero non una maggioranza assoluta, con la necessità di trovare sostegno proveniente da qualche altro gruppo parlamentare. Considerato che, come a livello statale, anche su scala federale l'apertura alla partecipazione di AfD a negoziati post-elettorali non è sostenuta da alcuno degli altri partiti e la partecipazione di formazioni di Sinistra a coalizioni con CDU primo partito presenta divergenze programmatiche articolate, tra le ipotesi per la fase post-elettorale federale è da considerare anche la eventualità di una "Grande Coalizione" senza maggioranza assoluta come in Sassonia dalla fine del 2024.
Ninni Radicini ha pubblicato vari articoli sulla Germania (area politico-elettorale-storica). Articoli su altri argomenti sono stati pubblicati su vari periodici. Ha pubblicato inoltre recensioni e prefazioni a libri. Coautore del libro La Grecia contemporanea (1974-2006).
La Grecia contemporanea (1974-2006)
di Rudy Caparrini, Vincenzo Greco, Ninni Radicini
prefazione di Antonio Ferrari, giornalista, corrispondente da Atene per il Corriere della Sera
ed. Polistampa, 2007