Germania 2019: Elezioni in Turingia

di Ninni Radicini
01 novembre 2019


Le elezioni svolte nel Land della Turingia il 27 ottobre 2019 per il rinnovo dei seggi del Lantag (Parlamento Statale) sono state caratterizzate dall'avanzata del partito La Sinistra, che ha ottenuto il 31% (+2.8 sul dato delle consultazioni precedenti nel 2014) e 29 seggi (+1). Al secondo posto AfD (Alternativa per la Germania) con il 23.4% (+12.8) e 22 seg. (+11). A seguire la CDU (Unione Cristiano-Democratica) con il 21.8% (-11.7) e 21 seg. (-13), SPD (Partito Socialdemocratico Tedesco) 8.2% (-4.2) e 8 seg. (-4), Verdi 5.2% (-0.5) e 5 seg. (-1), FDP (Partito Liberaldemocratico) 5% (+2.5) e 5 seggi (+5). I 90 seggi sono stati attribuiti utilizzando il sistema proporzionale con sbarramento al 5%. Le altre 12 liste partecipanti hanno conseguito percentuali elettorali inferiori al 2%.

Gli elettori aventi diritto sono stati 1.7 milioni, di cui 75mila nuovi elettori. L'affluenza alle urne è stata pari al 64.9% (nel 2014 fu il 52.7%). La pubblicazione dei risultati definitivi da parte della Commissione elettorale è stata prevista per il 7 novembre. E' di particolare rilevanza il dato di FDP, che ha raggiunto la soglia di sbarramento per un numero di voti esiguo (5). Nella eventualità che in fase di riconteggio FDP non raggiungesse il 5% allora i seggi assegnati sarebbero attribuiti alle altre liste aventi diritto, con conseguenti effetti sugli sviluppi negoziali per la formazione dell'Esecutivo della Turingia.

Dopo la caduta del Muro di Berlino nel 1989 e la riunificazione della Germania nel 1990, la Turingia è stata il Land in cui i partiti della sinistra e del centrosinistra hanno avviato una convergenza innovativa nella politica tedesca, che ha condotto nel 2014 alla formazione della prima coalizione di governo regionale tra La Sinistra, SPD e Verdi, con Primo Ministro Bodo Ramelow, finora unico governatore espressione de La Sinistra, fautore di una linea politica pragmatica e tra i Primi Ministri tedeschi con maggiore riscontro fra i rispettivi elettori. Tale tipologia di coalizione, denominata anche "rosso-rosso-verde", ha poi trovato applicazione in altri Länder, in particolare a Brema e a Berlino (in entrambi con SPD primo partito).

La Sinistra (nel Parlamento Europeo aderente al gruppo della Sinistra Unita Europea / Sinistra Verde Nordica) è una formazione fondata nel 2007 dalla unione tra la WSAG (Alternativa Elettorale per il Lavoro e la Giustizia Sociale), formata nel 2005 da una scissione a sinistra della SPD (per contrasti sulla coalizione di governo federale tra SPD e Verdi allora in carica), e dal PDS (Partito del Socialismo Democratico), erede del Partito di Unità Socialista, che ha governato la Germania Est (Repubblica Democratica Tedesca) prima della riunificazione.

A fronte del dato elettorale de La Sinistra, con il quale il partito è per la prima volta la principale formazione per numero di voti e seggi in un Land della Germania, e il raddoppio dei voti per FDP, è da notare che sia per la CDU sia per la SPD il risultato conseguito è il peggiore nella sequenza delle elezioni regionali in Turingia dopo la riunificazione. Per i Cristiano-Democratici (in Europa aderenti al Partito Popolare Europeo), così come per la SPD (in Europa nel gruppo della Alleanza Progressista di Socialisti e Democratici), che, anche in Turingia, ha ulteriormente ridotto i propri consensi, si ritiene abbiano avuto effetto anche gli sviluppi considerati complessivamente poco dinamici della Grande Coalizione composta dai due partiti a livello federale.

Alternativa per la Germania, il cui candidato principale Björn Höcke rappresenta l'ala più radicale, anche nel Land tedesco orientale conferma il notevole incremento di consensi, diventando il secondo partito come nelle precedenti elezioni in Brandeburgo e Sassonia. Qualora i tempi di formazione del governo regionale si prolungassero oppure si determinassero soluzioni incerte, si creerebbero le condizioni per un ulteriore aumento di consensi per AfD (nel Parlamento Europeo aderente al gruppo Identità e Democrazia).

Robert Habeck, co-presidente dei Verdi (in Europa nel gruppo Verdi/Alleanza libera europea), ha attribuito il risultato esiguo del suo partito alla scarsa volontà di cambiare nella Germania Est. Un dato inferiore alle previsioni, in particolare in proiezione federale, ambito in cui i Verdi puntano a superare il 20%. Annalena Baerbock, anch'ella co-presidente dei Verdi, ha notato che il partito ottiene riscontro rilevante soprattutto laddove il tema del cambiamento climatico è tra i principali della campagna elettorale mentre appare avere difficoltà in particolare nelle aree rurali.

Il nuovo quadro parlamentare in Turingia evidenzia una complessità notevole per la formazione di una coalizione di governo: quella uscente composta da La Sinistra, SPD e Verdi non ha più la maggioranza parlamentare (aveva un solo seggio di maggioranza nella legislatura 2014-19); è esclusa la composizione di coalizioni con la partecipazione di AfD; è quantomeno incerta la posizione di CDU e FDP. In fase di colloqui esplorativi, Bodo Ramelow ha detto di volere dialogare "con tutti i partiti democratici", ovvero compresa la CDU ed esclusa AfD.

Due personalità di notevole popolarità de La Sinistra quali Oskar Lafontaine e Gregor Gysi hanno avanzato il sostegno alla eventualità di un colloquio con la CDU. Lafontaine ha considerato che i partiti democratici devono dialogare tra loro e che bisogna distinguere fra la conflittualità tra CDU e La Sinistra a livello federale e il confronto per l'amministrazione della Turingia. Per Gysi i due partiti, riconoscendo ognuno le reciproche condizioni e specificità, dovrebbero esplorare quanto insieme potrebbe essere realizzato per il Land.

Prima delle elezioni i Cristiano-Democratici ipotizzavano la partecipazione a una eventuale maggioranza quadripartito con SPD, Verdi e FDP, la cosiddetta Coalizione Zimbabwe, così denominata in riferimento ai colori della bandiera dello Stato africano. Respinta invece, attraverso il suo candidato principale Mike Mohring, ogni alleanza con La Sinistra o con AfD, formazione, quest'ultima, con cui tutti gli altri partiti hanno detto di non volere nemmeno avviare colloqui esplorativi. Le condizioni negoziali dei Cristiano-Democratici sono state confermate anche dal loro segretario generale, Paul Ziemiak, per il quale quanto prospettato prima delle elezioni vale anche dopo la definizione post-elettorale del nuovo Parlamento.

Più articolata la posizione di FDP (nel Parlamento Europeo aderente al gruppo Renew Europe). Il candidato principale Thomas Kemmerich, ha escluso la partecipazione a una coalizione con La Sinistra. Anche Christian Lindner - presidente federale del partito - ha escluso un'alleanza di governo con il tripartito uscente così come ogni convergenza con AfD, poiché considera La Sinistra e AfD formazioni orientate a una modifica del sistema tedesco. Ha però evidenziato che, oltre la partecipazione organica a una coalizione, vi sono modalità differenti di cooperazione con l'Esecutivo. Ne consegue che, qualora fosse composto un governo di minoranza, FDP non avrebbe una posizione pregiudizialmente ostile ma valuterebbe ogni singolo provvedimento legislativo proposto dall'Esecutivo, riservandosi di sostenerlo qualora in linea con suoi i principi e il proprio programma.

Un governo di minoranza (modalità non usuale nel quadro politico-istituzionale tedesco) composto da La Sinistra, SPD e Verdi presieduto da Bodo Ramelow è stata considerata come una delle poche opzioni possibili, sia perché già provata la collaborazione tra le formazioni componenti, sia perché la stessa maggioranza uscente ha già approvato il bilancio per il 2020. Tale esecutivo dipenderebbe dalla convergenza occasionale in sede legislativa di CDU o FDP e in conseguenza si considera come una soluzione provvisoria che porterebbe a nuove elezioni nel 2020 (la legislatura regionale è di cinque anni). Una agevolazione per l'attuazione di un governo di minoranza non ostacolato da CDU o FDP deriva dalla mancata fissazione di tempi prestabiliti per i colloqui esplorativi e il negoziato per la formazione di una coalizione di governo.

Per questo motivo la coalizione uscente e il Primo Ministro rimangono in carica fino a quando non è formata una nuova coalizione ed eletto un nuovo Primo Ministro. Poiché il Primo Ministro incaricato di avviare colloqui esplorativi ed eventuale negoziato è Bodo Ramelow, ovvero il Primo ministro uscente e in carica con il suo Esecutivo rosso-rosso-verde, sia CDU sia FDP non dovrebbero necessariamente dichiarare alcun sostegno al Primo Ministro e alla sua coalizione, circoscrivendo all'ambito parlamentare ogni convergenza con gli atti legislativi del governo di minoranza.



* Ninni Radicini ha pubblicato vari articoli sulla Germania (area politico-elettorale-storica). Articoli su altri argomenti sono stati pubblicati su vari periodici. Ha pubblicato inoltre recensioni e prefazioni a libri. Coautore del libro La Grecia contemporanea (1974-2006).

Articoli di Ninni Radicini sulla Germania

Copertina del libro La Grecia contemporanea 1974-2006 di Rudy Caparrini, Vincenzo Greco, Ninni Radicini       La Grecia contemporanea (1974-2006)
di Rudy Caparrini, Vincenzo Greco, Ninni Radicini
prefazione di Antonio Ferrari, giornalista, corrispondente da Atene per il Corriere della Sera
ed. Polistampa, 2007


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