Long Play
XXIV Premio Nazionale Arti Visive Città di Gallarate 2012
Artisti selezionati: Luigi Presicce, Riccardo Arena, di Alis/Filliol, Mariagiovanna Nuzzi, Diego Marcon, Raphael Cuomo e Maria Iorio.
Catalogo ed. Mousse Publishing, pagg.92
24esima edizione, 03 marzo - 22 luglio 2012
Fondazione Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea "Silvio Zanella" - Museo Maga - Gallarate (Varese)
www.museomaga.it
Il Premio, ideato nel 1949 per fondare la Civica Galleria d'Arte Moderna, ha da sempre prestato particolare attenzione alla ricerca artistica sviluppata dalle più giovani generazioni e alla costante trasformazione dei linguaggi visivi. Con Long Play conferma questa vocazione dedicando la propria attenzione giovani artisti under 35. La Commissione Scientifica ha lavorato a un complesso progetto espositivo che intende valorizzare le ricerche artistiche di lunga durata intraprese da alcuni artisti dell'ultima generazione e in cui la dimensione della dilatazione temporale sia coniugata con un ripensamento dell'opera, non più considerata come oggetto definito, ma come progetto di ricerca, campo aperto di riflessione sulla struttura stessa dell'opera.
Tra gli oltre 50 artisti operanti in Italia e all'estero presi in esame solo 18 sono stati invitati a presentare le proprie ricerche che il Premio avrebbe potuto sostenere nell'ottica di Long Play la Commissione ha selezionato i seguenti progetti. Fusione a neve persa, di Alis/Filliol, è il nome di un ciclo di sculture del duo torinese. Le due opere presentate al MAGA, Fusione n.4 e Fusione n.5, appiano come intricate strutture dove una componente artificiale si fonde con una serie di dettagli che appaiono più naturali. L'installazione di Luigi Presicce introduce immediatamente in un universo visivo estremamente articolato. Lo spazio vede la presenza di una serie di atti, di cui quattro costituiscono il racconto de Il grande Architetto, mentre il quinto è dedicato alla morte di Adamo.
Repèrages. Al-rumul: forms-of-life and dwelling si presenta come una serie di scatti fotografici, accompagnati da alcuni passaggi testuali, riportati direttamente a parete. Questa forma, che intende distinguersi dall'idea di work in progress, suggerisce il percorso di ricerca di Mariagiovanna Nuzzi. Broken Genealogies (Anno 1950) è un progetto dedicato alla storia del Premio Gallarate e alle relazioni con il contesto in cui è nato. Raphael Cuomo e Maria utilizzano gli archivi storici del Premio per la costruzione di un display.
SPOOL è un corpus video creato da Diego Marcon e in attuale, progressivo sviluppo. L'artista raccoglie e digitalizza archivi video di film di famigli girati in analogico. Duplice morte Ellero ed ecosistema visivo è una riflessione sul tema della identità e su come l'uomo sia effettivamente in grado di definire la natura. L'installazione è composta da fotografie, materiali d'archivio, documenti, mappe concettuali, collage e un film diviso in quattro capitoli.
Gli autori hanno lavorato anche presso il museo allo sviluppo dei lavori, proprio perchè la processualità delle opere e il loro carattere aperto presuppone una presenza importante degli stessi artisti in museo, accompagnati dai curatori e dallo staff del museo. Accanto alla didattica e alle attività di studio e ricerca per giovani studenti, anche incontri con gli artisti di questa edizione.
«(...) Per la prima volta, la mostra promossa dal Premio inaugura nelle sale del Museo MAGA, portando a compimento l'idea principale che mosse Silvio Zanella e i cittadini che con lui diedero vita al Premio del 1949: costituire un museo per la Città. La strada tracciata con lucidità, coraggio e tenacia da Silvio Zanella e dagli oltre cento promotori che lo hanno affiancato in questi decenni, ha condotto prima alla costituzione di una Civica Galleria di Arte Moderna e Contemporanea (1966) e, recentemente, all'apertura del Museo MAGA la cui collezione nasce e si caratterizza grazie alle opere acquisite durante le edizioni del Premio Gallarate. Proprio nel novembre del 2011 è stata ufficializzata la donazione di circa 800 opere acquisite durante sessant'anni di storia e ben veitrè edizioni.» (Estratto da presentazione di Giovanni Orsini, Presidente Premio Nazionale Arti Visive Città di Gallarate)
«Long Play è tratto dalla funzione LP / SP dei videoregistratori degli anni '90. Come noto, la funzione LP raddoppia la capacità di registrazione delle videocassette. Sistema di compressione dei dati ante litteram, LP può essere vista come una forma di proto-digitalizzazione vera e propria. Mentre il mondo si preparava alla rivoluzione della riproduzione digitale (moltiplicazione e alta circolazione dei dati), l'arte seguiva un doppio movimento. Da un lato accelera, incita e alimenta.
Ne escono una serie di lavori che assecondano l'immediatezza, stordiscono il linguaggio pubblicitario e scuotono le frequenze dei mercati. Dall'altro diversi artisti sentono forte l'esigenza di ritrarsi, di sospendere l'esposizione e di ancorare la propria ricerca a basi più solide. (...) Non è un caso che uno dei primi a teorizzare la figura dell'artista come ricercatore sia proprio Allan Kaprow. (...) Come non è casuale che, in tempi di riconsiderazione del ruolo dell'artista entro assetti socio-economici in profonda trasformazione, si giunga a delineare addirittura un ritratto dell'artista come ricercatore.
A questa figura si è rivolto il nostro interesse. Il Premio viene declinato, quindi, secondo tale prospettiva, assumendo una ragione d'essere profonda che non segue le logiche da classifica, da "the best of", ma diventi riconoscimento importante in un lavoro in corso, ne permetta la sua realizzazione in una fase avanzata di definizione, presentando la sua genesi in una mostra articolata (...)» (Estratto da LP - di Anna Daneri, Denis Isaia, Noah Stolz)
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