Dante
In ginocchio davanti al monumento del nostro grande Padre fiorentino sento nel cuor la commozione forte che provai sempre a Ravenna ospitale. Dentro ai cuori presente ti sentiamo proprio ci sembra d'averti vicino. Dagli Italian non può strapparti morte tu, poeta, sovra tutti immortale! Staccati siam dalla tua terra natia ma uniti al tuo ricordo doloroso. Non potesti tornar e rivedere il dolce sito che con te fu duro! Ghibellino definito e cacciato sperasti invan che il popol valoroso dall'Alpe vincesse il "Nero Potere" instaurandovi il governo sognato Forse il tuo Veltro era Arrigo lo Svevo? Ei scese in Italia, ma giovin morì. La tomba è nella cattedrale bianca nel "Campo dei Miracoli" di Pisa. Ma la "Gran Luce" dell'ancor Medioevo illumina e la sua fiamma ancor arde nel ricordar lo Svevo siciliano che fu il gran illuminato sovrano. Illumina le menti e il nostro agire, sicché viva rimanga la tua fama, viva la tua parola, a noi ben cara. Sol l'Arte accomuna nell'amicizia. |
Dante Alighieri (int. Salvatore Papa) e Virgilio (Arturo Pirovano) L'Inferno (Italia, 1911) regia di Francesco Bertolini, Giuseppe De Liguoro, Adolfo Padovan |