Italiae Medievalis Historiae
ed. Tabula Fati, pag.78, 2007
Recensione di Ninni Radicini
Nel libro sono pubblicati i racconti selezionati per la finale della prima edizione del Premio letterario Philobiblon 2006, concorso letterario per racconti brevi organizzato e promosso dalla Acim - Associazione culturale Italia Medievale. Quando si parla o si scrive di Medioevo in genere - per fortuna sempre meno - lo si etichetta come l'era dei "secoli bui". In realtà il Medioevo fu la "notte" della Storia moderna solo nel periodo che seguì il crollo definitivo dell'impero romano d'Occidente (V sec. d.C). Gli sconfinamenti e le invasioni di popoli esterni al "limes" erano in realtà iniziate da alcuni secoli, ma la situazione diventò insostenibile in modo progressivo, fino a culminare in una devastazione generalizzata che lasciò la penisola italiana in condizioni sociali, economiche e perfino demografiche a dir poco disastrose (all'inizio del sesto secolo c'erano non più di cinque milioni di abitanti).
Superata quella fase di dissoluzione di un mondo che per secoli aveva rappresentato una certezza per i suoi abitanti, le varie comunità locali cominciarono organizzarsi su base feudale, utilizzando il diritto romano e avendo come riferimento politico-militare una serie di personalità in scala gerarchica: dal sovrano del territorio - a volte coincidente con le mura di un castello - all'imperatore, al papa. Questa struttura, che oggi appare arcaica, fu invece il prodromo, anche socio-culturale, delle moderne organizzazioni statali fondate sul centralismo o sul federalismo. Inoltre fu in tale contesto che si svilupparono, la letteratura, le scienze, le arti che ebbero nel Rinascimento il loro culmine.
Senza addentrarsi in approfondimenti storici, i racconti di Italiae Medievalis Historiae sono incentrati su vicende tipiche dei microcosmi che caratterizzarono il Medioevo. Il tono, a volte tragico altre volte ironico, è un ulteriore motivo di lettura. Come in Il pranzo del dux Mediolani, di Loredana Limone. Ambientato alla fine del Trecento, narra del pranzo organizzato in onore di Giangaleazzo Visconti, primo duca di Milano. Tra i tanti invitati c'è anche una giovane contessa verso cui si rivolgono subito le attenzioni molto esplicite del regnante. Nel via vai di piatti con specialità gastronomiche iperproteiche, tipiche delle tavole dei nobili di quel tempo, il duca attende solo il momento propizio.
Che arriverà, agevolato dalla emicrania della moglie. (Chi vuole può anche leggervi una rappresentazione "in costume" di qualche vicenda da moderno gossip…) Vallombrosa, di Vanes Ferlini, narra, con humor nero finale, la vicenda del monaco Felicetto, ritiratosi in un monastero per sfuggire ai pericoli dell'esterno. Vedendo messi a repentaglio i privilegi di cui si è trovato a beneficiare, nel tentativo di rimuovere l'ostacolo, finirà casualmente vittima - e poi martire - del diffuso anticlericalismo che aleggiava nel territorio circostante.
Più tragico Il pozzo, di Cristina Sottocorno. Nella Lunigiana, la quotidianità noiosa della giovane marchesa Eugenia Malaspina è presto superata dalla notizia di un grande ricevimento che si svolgerà nel castello. Per il servizio di sorveglianza arriva un contingente di cavalieri, inviati dai Medici di Firenze. Eugenia si invaghisce del loro capitano, ma non sa che quel ricevimento è stato organizzato dal padre per rendere pubblico il suo futuro matrimonio con Gianguido di Montefeltro. Nella consapevolezza di dover sposare quell'uomo, la sua decisione sarà definitiva. Ancora oggi al Castello di Filattiera si dice sia possibile udire i singhiozzi della contessa. Con un crescendo di drammaticità il lettore passa a Il re del nulla, di Fiorella Borin.
Il figlio di un re, annoiato dalla vita di corte, decide di partire, accompagnato da un gruppo di cavalieri, per visionare i territori del regno con l'intenzione di addentrasi fino ai confini e superarli. Così avviene. Invece di tornare indietro decide di proseguire fino a un castello in cima ad una collina. Ai forestieri si presenta uno scenario di desolazione. Sembra non esserci alcun segno di vita, a parte il misero pranzo che il sovrano dice di stare preparando per i sudditi. Mentre porta a termine questo compito, narra la storia del suo regno, assediato dai turchi e sottoposto a condizioni disumane e violenze inenarrabili. Fino al terribile epilogo.
L'ultimo racconto Frate Francesco e frate Leone, di Mauro Ursino, è, nella sua apparente semplicità, il più oscuro perché sembra indicare la conclusione del Medioevo e le incertezze degli uomini per il mondo molto più complesso che vivranno nell'età moderna oltre all'ancora più indecifrabile rapporto tra l'uomo e il suo prossimo. Due frati sono in viaggio per raggiungere un monastero. Uno di essi, cogliendo a pretesto situazioni osservate durante il cammino, pone delle domande all'altro, che, in atteggiamento più meditativo, rinvia le risposte. Storie di microcosmi. Non è casuale che la fine del Medioevo coincida con la scoperta dell'America, ovvero il momento in cui si cerca di espandere l'orizzonte. Per l'Europa non fu naturalmente solo volontà di esplorare nuove terre ma anche necessità geopolitica, dovuta all'avanzata dei turchi e alla conseguente preclusione di molti sbocchi commerciali a Oriente.
All'inizio del 1993 arrivava nelle sale cinematografiche il film Magnificat, diretto da Pupi Avati. E' forse la migliore rappresentazione di un mondo spesso percepito in modo distorto, secondo il principio modernista del "progresso" come virtù del presente. Altre volte il Medioevo è ridotto a sfide cavalleresche e contrapposizioni in cui non vi è alcun rispetto per l'umanità. Italiae Medievalis Historiae è un libro tascabile con racconti che, grazie alla loro brevità, riescono ad essere una sintesi efficace di situazioni e personaggi caratteristici. Un modo molto immediato di avvicinarsi a un epoca storica complessa e, per molti, ancora da scoprire nei suoi lati meno noti, che se conosciuti - ci si augura da quanti più lettori - possono regalare chiavi di interpretazione per il presente e il futuro della società italiana ed europea.
Italiae Medievalis Historiae
ed. Tabula Fati, 2007
Presentazione libro
14 giugno 2008, ore 17.00
Aquisgrana Caffè Letterario - Roma
L'incontro "Medioevo Raccontato" a cura della dott.ssa Fulvia Serpico (Università Suor Orsola Benincasa, Napoli) e del dott. Marcello Ravesi (Università di Cassino), con la lettura di alcuni brani dei racconti e l'intrattenimento musicale dell'arpa celtica, accompagnerà tra suggestioni e interpretazioni letterarie, verso il Medioevo di oggi, il Medioevo percepito, il Medioevo quotidiano. Quando la storia ritorna alla realtà.
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