Arcivescovo Christodoulos: modernità e tradizione

di Ninni Radicini
26 febbraio 2008


La scomparsa di Christodoulos, Arcivescovo di Atene e di tutta la Grecia, ha rappresentato un passaggio significativo per la storia ellenica moderna. Eletto il 28 aprile '98, dopo la morte del predecessore Seraphim, promise subito di agire per "il rinnovamento, la meritocrazia e la modernizzazione della Grecia". Non erano parole di circostanza e da quel momento prese parte alle questioni pubbliche, esprimendo pareri su argomenti politici e sociali subito ampiamente ripresi e dibattuti sui mass media, di cui era un grande conoscitore e grazie ai quali portò la Chiesa più vicina ai cittadini. Christodoulos (Christos Paraskevaidis) nacque in Tracia, a Xanthi, il 16 gennaio '39. Laureato in legge nel '62 e in teologia nel '67 fu ordinato diacono nel '61, sacerdote nel '65 e segretario del Santo Sinodo nel '67. Nel '74 fu nominato vescovo di Demetrias, fino all'elezione ad arcivescovo all'età di 59 anni: il più giovane nella storia della Chiesa Greca.

Autore di articoli per pubblicazioni sia in patria sia all'estero, scrittore (es. "L'anima dell'Europa"), ha promosso l'utilizzo delle nuove tecnologie, la riorganizzazione della stazione radiofonica, la realizzazione del sito ufficiale della Chiesa Greca - dotata di biblioteca digitale, archivio di componimenti musicali sacri, e una sezione con notizie di arte, letteratura, teatro - oltre al potenziamento dell'ufficio stampa e dell'area editoriale. Un attività incessante di partecipazione all'evoluzione della società attraverso convegni presso associazioni e scuole, ai cui studenti sottolineava che la Chiesa non aveva preclusioni verso le nuove mode giovanili. Nel '02 alla rivista Schooliki disse che "i ragazzi si ribellano ai genitori perchè la nostra generazione ha fatto ai giovani un grande disservizio con la propria ipocrisia.". Il male incurabile lo ha colpito nel giugno '07, mentre si preparava alla visita al Patriarcato di Alessandria.

Da quel momento e fino alla scomparsa, il 28 gennaio '08, ha affrontato la realtà in modo tale da suscitare ancora più affetto e simpatia da parte del popolo greco. "Fino all'ultimo momento della sua vita, ha resistito con una forza d'animo incomparabile, spiritualità ortodossa e dignità ammirevole", ha detto Nikitas Kaklamanis, sindaco di Atene. Nel nuovo millennio due iniziative lo hanno reso celebre a livello internazionale. Nel maggio '01 quando, nonostante alcune critiche interne, decise di incontrare Papa Giovanni Paolo II all'Areopagos di Atene (e il 14 dicembre '06 ha incontrato in Vaticano Benedetto XVI). Nello stesso periodo promosse una protesta contro la decisione del governo Simitis (Pasok, centrosinistra) di abolire il riferimento alla fede religiosa nella carta d'identita. Fu una delle occasioni di confronto con il mondo politico, con i cui massimi rappresentanti istituzionali competeva in popolarità.

Christodoulos sottolineava che il rapporto tra Stato e Chiesa è fondamento dell'identità nazionale ellenica e negli incontri con i politici si parlava sia di questioni relative alla Chiesa sia amministrative e strategiche: dall'utilizzo dei fondi comunitari alle relazioni fra Atene e Bruxelles. Dell'Unione europea criticava il principio che la sua normativa debba prevalere su quelle degli stati aderenti, considerate più vicine alla storia e alle tradizioni nazionali, e l'atteggiamento nei confronti della Turchia, in particolare sull'avvio del negoziato di ingresso. Il primo ministro Karamanlis lo ha elogiato come "capo religioso che ha rafforzato il ruolo dell'Ortodossia nel mondo" e Vartholomaios, Patriarca ecumenico di Costantinopoli ne ha ricordato l'impegno per "avvicinare il popolo alla Chiesa, unica arca di salvezza".

Tra i tanti messaggi di cordoglio dalle massime autorità politiche e religiose mondiali, quello di Hans-Gert Pöttering, presidente del Parlamento europeo che ha definito quella di Christodoulos "una grande perdita per il popolo greco", ricordando il suo lavoro "per la difesa della dignità umana, il dialogo tra le religioni e la comprensione tra culture differenti". Il Santo Sinodo, composto da 75 vescovi, riunitosi il 7 febbraio per l'elezione del nuovo arcivescovo ha eletto Ieronymos di Tebe e Levadeia, 70anni, considerato un riformatore moderato, che ha ottenuto 45 voti contro i 27 di Efstathios di Sparta.



* Ninni Radicini, coautore del libro La Grecia contemporanea (1974-2006), ha pubblicato articoli su vari periodici, recensioni e prefazioni a libri.

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Copertina del libro La Grecia contemporanea 1974-2006 di Rudy Caparrini, Vincenzo Greco, Ninni Radicini       La Grecia contemporanea (1974-2006)
di Rudy Caparrini, Vincenzo Greco, Ninni Radicini
prefazione di Antonio Ferrari, giornalista, corrispondente da Atene per il Corriere della Sera
ed. Polistampa, 2007


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Articolo pubblicato da Orizzonti Nuovi - Periodico di informazione e analisi di Italia dei Valori. L'articolo è stato ripreso nel sito di Eurasia - Rivista di Geopolitica