Grecia: Tra crisi economica e proteste degli studenti
di Ninni Radicini
31 dicembre 2008
Le manifestazioni e gli scontri avvenuti ad Atene e nelle principali città greche a seguito della morte dello studente Alexis Grigoropoulos hanno determinato una crescita di conflittualità tra i partiti, alimentata sia dagli effetti della crisi economica sia dall'attuale situazione del Parlamento, dove il governo di centrodestra di Kostas Karamanlis (Nuova Democrazia) ha una maggioranza di 151 seggi su 300 (con 1 Indipendente ex ND).
Alcuni sondaggi realizzati a dicembre danno in vantaggio il centrosinistra, il Pasok di George Papandreou. In uno, condotto dalla Focus su un campione di 1000 intervistati e pubblicato dal settimanale Realnews, il Movimento socialista panellenico (aderente al Pse nel Parlamento europeo) è dato al 26.2% contro il 20.6 di ND (ad. Ppe). A seguire Syriza - Coalizione della Sinistra radicale al 7.2; Kke - Partito comunista (ad. Sinistra unita europea / Sinistra verde) 6.3; Laos - Partito popolare ortodosso 2.8 (ad. Indipendenza / Democrazia). Il premier Kostas Karamanlis prevale però su George Papandreou (28 contro 24.5) relativamente alla leadership dello stato.
Nell'altro, condotto dalla Alco e pubblicato dal settimanale "Proto Thema", Pasok è al 31.4; ND 26.6; Kke 7.9; Syriza 7.5; Laos 4. Non presente in queste rilevazioni, ma dato in crescita, il Movimento ecologista. Syriza, seppure abbia una percentuale superiore a quelle delle elezioni parlamentari del sett. '07, risulta lontana da quelle a due cifre di qualche mese fa, quando sembrava potesse addirittura insidiare il Pasok. Alexis Tsipras, 34enne, dallo scorso febbraio presidente di Synaspismos - Coalizione della Sinistra dei Movimenti e dell'Ecologia (ad. Sinistra Unita Europea / Sinistra Verde Nordica e uno dei partiti che compongono Syriza) ha ribadito il sostegno alle proteste degli studenti.
Come Pasok, chiede elezioni anticipate e accusa l'esecutivo di considerare sullo stesso piano le manifestazioni di studenti e lavoratori e gli atti di vandalismo. Circostanza respinta dal premier Karamanlis, che invece teme la strumentalizzazione delle inquietudini delle giovani generazioni e chiama tutte le forze politiche a condannare le violenze e a non dare sostegno ideologico ai responsabili. L'eventualità di elezioni anticipate è stata respinta anche dal ministro degli Esteri, Dora Bakoyannis. Karamanlis ha criticato il "ricorso al populismo" da parte del Pasok ma Papandreou ha risposto che le proteste di piazza sono solo la punta dell'iceberg. Per fronteggiare l'attuale fase economica il governo ha presentato una serie di iniziative che, in assenza di indicazioni chiare sulla conclusione della crisi, attutiscano gli effetti nei settori più esposti senza spossare le riserve statali.
E' stato così annunciato uno stanziamento di circa 300milioni di euro dal Fondo nazionale di Coesione sociale per contenere l'incremento dei mutui per le case a beneficio delle classi sociali più vulnerabili, verso cui saranno complessivamente destinati 48.7 miliardi di euro nel '09 contro i 28.8 del '08. Un altro fondo di due miliardi di euro sarà utilizzato per lavoratori e disoccupati. Per le aziende del settore turistico, che rappresenta 20% del Pil, sarà aumentato del 50% l'investimento pubblico per la promozione e ridotte le tasse nel 2009-10.
"La Grecia non è al di fuori del mondo e non ci sono soluzioni facili", ha detto il premier, sostenendo che la debolezza attuale dell'economia va ricondotta agli squilibri ereditati, in particolare il debito pubblico che, seppure ridotto, rimane a livelli ancora alti. Intanto, secondo i dati di Eurostat, a novembre l'inflazione è scesa dal 4 al 3% (il tasso più alto è l'11.6 in Lettonia; il più basso in Germania e Portogallo con 1.4). L'economia greca ha però dimostrato capacità di recupero già in altre occasione, come ad esempio dopo la crisi dei primi anni '90.
Sul versante della politica internazionale, Atene prosegue il negoziato con Skopje in merito all'uso del nome "Macedonia" da parte della Fyrom e osserva gli sviluppi del negoziato diretto a Cipro tra il presidente della Repubblica Dimitris Christofias e il leader turco-cipriota Talat. Papandreou ha respinto le obiezioni di Ankara sui diritti di sovranità della Repubblica di Cipro, tra cui quelle per l'utilizzo delle risorse marine. Il leader del Pasok ha detto che la Grecia dovrebbe continuamente evidenziare la necessità del ritiro delle truppe di occupazione turche da Cipro.
Dalla metà degli anni '90 la Grecia ha avviato una crescita notevole in campo economico e sul lato del prestigio internazionale, anche in virtù della stabilità interna, dato il bipolarismo Nuova Democrazia / Pasok. L'attualità politico-elettorale appare più articolata, come in vari stati europei, e un ulteriore rafforzamento dei partiti a sinistra e a destra dei due principali, oltre l'eventuale ingresso di qualche altra formazione, potrebbe determinare nuovi scenari nella politica ellenica.
* Ninni Radicini, coautore del libro La Grecia contemporanea (1974-2006), ha pubblicato articoli su vari periodici, recensioni e prefazioni a libri.
La Grecia contemporanea (1974-2006)
di Rudy Caparrini, Vincenzo Greco, Ninni Radicini
prefazione di Antonio Ferrari, giornalista, corrispondente da Atene per il Corriere della Sera
ed. Polistampa, 2007