Elezioni in Slovacchia: maggioranza assoluta per i Socialdemocratici

Partiti politici slovacchi nelle Legislative anticipate 2012

di Ninni Radicini
Marzo 2012


Le elezioni legislative anticipate svolte il 10 marzo hanno segnato la vittoria di Smer - Partito socialdemocratico, di Robert Fico, già primo ministro dal 2006 al '10. Per la prima volta nella storia ventennale della Repubblica slovacca una lista ottiene la maggioranza assoluta dei 150 seggi del Parlamento (Consiglio Nazionale). Smer ha raggiunto il 44.4%, corrispondente a 83 seggi (+21); Kdh - Movimento cristiano democratico 8.8%, 16 seg. (+1); OL'aNO - movimento Personalità indipendenti e Gente comune 8.6%, 16 seg. (+16); Mh - movimento Ponte 6.9%, 13 seg. (-1); Sdku-Ds - Unione cristiana e democratica 6.15%, 11 seg. (-17); Sas - Libertà e Solidarietà 5.9%, 11 seg. (-11). Non ottiene seggi Sns - Partito nazionale slovacco che con il 4.6% non supera lo sbarramento al 5% previsto dal sistema proporzionale utilizzato (nella legislatura precedente Sns aveva 9 seggi).

Altre liste, nell'insieme delle 26 partecipanti, hanno ottenuto complessivamente il 14.7%. L'affluenza alle urne è stata del 59.1% (+1.1%). Risultato di rilievo per il movimento della Gente Comune, di area conservatrice, in cui sono confluiti anche vari candidati del Partito civico conservatore, prima alleato di Mh. Il dato elettorale di Smer e quello sull'affluenza alle urne sono stati superiori alle previsioni: a fine febbraio per i Socialdemocratici si prevedeva il 40% e una affluenza al 44%. Data la previsione sull'affluenza si ipotizzava uno scenario post-elettorale frammentato, al punto che Fico non escludeva l'eventualità di un governo di coalizione con cinque o sei partiti.

Smer era stato primo partito anche nelle elezioni del '10 ma tre formazioni di centro-destra e quella della minoranza ungherese trovarono l'accordo per il governo. Nonostante i traguardi raggiunti sul versante economico, con un una crescita del 3.3% nel '11 e la riduzione del deficit pubblico al 4.6% del Pil (in confronto all'8.1% del '10), il governo uscente, formato da Sdku-Ds / Sas / Kdh / Mh presieduto da Iveta Radicová (Sdku-Ds) - prima donna al vertice di un governo nella Repubblica slovacca - è andato in crisi nell'ottobre '11 in occasione del passaggio parlamentare del provvedimento di estensione del meccanismo di stabilità finanziaria della Ue (Efsf).

Seppure sostenuto ufficialmente dal governo (che in Parlamento contava su una maggioranza di 79 seggi), SaS (22 seggi) si è dichiarato contrario, con le conseguenti proteste della Ue ma in linea con la maggioranza dell'elettorato, in cui le rilevazioni condotte in quel periodo indicavano che soltanto che il 40% approva il provvedimento comunitario deciso nel luglio precedente. Il via libera è poi arrivato con 114 voti a favore, a seguito del sostegno determinante dei Socialdemocratici, che però, a fronte delle divergenze nel governo, hanno chiesto e ottenuto le elezioni anticipate.

Dopo l'annuncio dei dati definitivi da parte della Commissione elettorale, il presidente della Repubblica, Ivan Gasparovic, ha chiesto a Robert Fico di formare il prossimo governo. Alla conclusione della campagna elettorale, quando i sondaggi rilevavano la possibilità che i Socialdemocratici raggiungessero la maggioranza assoluta dei seggi, Fico non ha escluso la possibilità di formare una coalizione con uno dei partiti del governo uscente, in particolare con Kdh, a condizione che condivida il suo programma.

Nella linea politica di Fico il carattere europeista e il sostegno alla moneta unica coesistono con la retorica nazionalista (in riferimento ai rapporti con l'Ungheria) e l'apprezzamento per le politica assistenziale della Cecoslovacchia socialista. In campagna elettorale ha promesso che non vi saranno ulteriori privatizzazioni del patrimonio dello stato e che non sarà aumentata l'età per la pensione delle donne. Si è inoltre impegnato ad aumentare le tasse sui redditi più alti, invece della imposta unica sul reddito del 19%, approvata durante il secondo governo di Mikulas Dzurinda (Sdku-Ds) dal 2002-06.

Nel '09, durante il suo governo (2006-10), la Slovacchia ha aderito alla zona euro. Tra i principali traguardi post-elettorali la riduzione della disoccupazione, dall'attuale 13%, e del deficit, al 3% dal '13, come richiesto dalla Ue. Secondo previsioni recenti della Commissione europea il deficit sarà al 4,9% nel '12 e al 5% nel '13. Fico ha contestato la riforma del lavoro promulgata dal governo di centro-destra che ha reso più facile le procedure sia di assunzione sia di licenziamento. L'economia della Slovacchia si fonda soprattutto sulle esportazioni (automobili ed elettronica) in gran parte verso gli stati della Ue, in particolare per 1/5 verso la Germania. Il quadro economico e finanziario è comunque migliore in confronto a quello di altri stati della zona euro e alla vigilia del voto lo spread per i bond slovacchi era a 210 punti: il dato migliore nei precedenti quattro mesi.



* Ninni Radicini ha pubblicato vari articoli sulla Germania (area politico-elettorale-storica). Articoli su altri argomenti sono stati pubblicati su vari periodici. Ha pubblicato inoltre recensioni e prefazioni a libri. Coautore del libro La Grecia contemporanea (1974-2006).

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Copertina del libro La Grecia contemporanea 1974-2006 di Rudy Caparrini, Vincenzo Greco, Ninni Radicini       La Grecia contemporanea (1974-2006)
di Rudy Caparrini, Vincenzo Greco, Ninni Radicini
prefazione di Antonio Ferrari, giornalista, corrispondente da Atene per il Corriere della Sera
ed. Polistampa, 2007


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