L'amore scosso
di Mario Pennacchia
ed. Protagon, pagg.253, 2006
Recensione di Ninni Radicini
«Soltanto il cielo unisce tutte le contrade di Siena»
Città irripetibile, Siena è il luogo in cui si svolge una storia immaginaria, ma non troppo. Il periodo, che l'autore di sfuggita ci suggerisce collocato nei primi anni del secondo dopoguerra, è poco più di un dettaglio. A parte il riferimento a una canzone e a una automobile, la vicenda scorre in un contesto senza tempo. Una relazione sentimentale complicata da situazioni estranee è argomento di una miriade di romanzi in tutte le epoche. Questo tema nel contesto senese assume però caratteristiche uniche, soprattutto se i due protagonisti osano sfidare la natura della città di Santa Caterina.
Un gruppo di amici della contrada della Torre decide di recarsi a teatro per assistere a uno spettacolo. Lì, uno di loro, Marco Brandini, conosce casualmente una ragazza, Luce Norini. Gli basta soltanto guardarla negli occhi... Ma il destino ha riservato un pessimo scherzo a tutti e due. Marco, soprannominato "il dottorino" perché prossimo alla laurea in medicina veterinaria, non sa che Luce, all'ultimo anno di liceo, è della contrada dell'Oca. Torre e Oca sono nemiche e a Siena - "città di comunità" se non una "città di città" - due contrade nemiche equivalgono a due emisferi differenti.
Nonostante la cautela, la notizia di quel sentimento "innaturale" si diffonde fino ad entrare nelle case di entrambi. Le due famiglie, tra le più in vista nelle rispettive contrade, in particolare i padri, si schierano subito contro la intenzione dei figli di proseguire quella storia. Marco, criticato un po' anche dagli amici, vede crescere giorno dopo giorno una barriera tra lui e suo padre. Luce vive lo stesso disagio. Si aggiungano le maldicenze, che portano i due ad allontanarsi, fino quasi alla rottura definitiva. La crisi sarà superata ma rimane il "No" dei padri.
Intanto arriva il Palio. Luce, dal palco riservato, e Marco, che suona il tamburo per la sua contrada nel corteo storico, assistono a una sfida entusiasmante vinta dall'Oca con Shaula. La cavalla taglia per prima il traguardo seppure scossa, ovvero dopo aver disarcionato il proprio fantino. Un giorno Marco viene aggredito e finisce in ospedale. Il primo pensiero dei suoi amici è che siano stati quelli dell'Oca. In segno di protesta si mobilita l'intera contrada della Torre. Lo scontro viene evitato, quando ormai sembra inevitabile, proprio da Marco che, seppure malconcio, nega che a ridurlo in quelle condizioni sia stato un gruppo proveniente dall'Oca. In realtà non avrebbe un motivo certo per escluderlo completamente, ma comunque sia quel gesto gli varrà il rispetto del padre di Luce. A contribuire alla svolta decisiva, a convincere i due genitori a dare il loro assenso, è anche l'intervento dell'arcivescovo.
Marco è il più abile realizzatore del presepe nel Duomo e la sua opera, oltre che essere premiata ogni anno come la migliore, è ormai ritenuta indispensabile. Facendo leva su questa sua indispensabilità pensa di portare la questione a conoscenza dell'arcivescovo, nella speranza che un suo personale intervento convinca i due genitori. Entrambi, Dante Norini e Giovanni Brandini, seppure a malincuore finiranno per accettare, convinti soprattutto dalle personalità dei due figli. Tutto finito? No. Adesso bisogna risolvere tre problemi di non poco conto perché implicano una scelta di campo: Oca o Torre. In quale chiesa si sposeranno? Dove andranno ad abitare? E quando avranno un figlio dove lo battezzeranno? Superati anche questi ostacoli con un po' di inventiva, si celebra il matrimonio e poco dopo avviene la nascita del figlio, Giovanni, sul cui diminuitivo si accende un'altra piccola diatriba, risolta dalla governante di casa Norini.
Vannino dimostra subito una piena sintonia con i cavalli, prima con Shaula - che Dante Norini ha regalato a Luce - poi anche con il figlio, Fiero. Tutti sono sbalorditi dalla sua capacità di "dialogo". Luce invece, quasi per premonizione, è preoccupata e si fa promettere da lui che non salirà su un cavallo prima dei vent'anni. Dante Norini convinto dalle caratteristiche di Fiero decide di allenarlo per iscriverlo al Palio e ingaggia un ottimo fantino - Lodolo, detto "Apache" - che intuite le capacità di Vannino lo sceglie come aiutante. Il sorteggio riserva una sorpresa. Fiero è abbinato alla Torre. Così, mentre Marco, diventato veterinario di successo, lo assiste, il fantino in corsa dovrà se necessario nerbarlo, nonostante sia questa una pratica che egli detesta e che è stata il motivo principale per cui ha rinunciato a partecipare al Palio, nonostante la riconosciuta abilità.
Prima del Palio, la tragedia. In uno degli ultimi allenamenti, Vannino, in un momento di distrazione di Lodolo, riesce a salire sopra Fiero. Il cavallo, nella pista costruita nella proprietà dei Norini a immagine di quella del Palio, si lancia in una corsa che termina davanti ai canapi. Vannino sbalzato a terra non da' segni di vita. Trasportato in ospedale passa giorni tra la vita e la morte. Alcuni giorni dopo, Fiero vince il Palio, lasciando indietro Lodolo sorteggiato con la contrada del Drago. Dopo le celebrazioni riesce a scappare e si presenta davanti l'ingresso dell'ospedale dove si trova Vannino...
L'autore, Mario Pennacchia è uno dei più celebri giornalisti sportivi italiani. L'amore scosso, oltre che sviluppare una narrazione appassionante, illustra la unicità di Siena e del popolo in modo chiaro e immediatamente percepibile anche da coloro che ne hanno una conoscenza appena generica. Non è casuale il glossario a fine testo con i termini che si ascoltano durante le cronache televisive del Palio, ma di cui si stenta a intuirne il significato. Uno di quei libri che si leggono per il piacere irripetibile di conoscere.
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