Elezioni in Bassa Sassonia 2013

Nuovo governo di Socialdemocratici e Verdi

di Ninni Radicini
25 gennaio 2013


Bandiera della Bassa Sassonia Il 20 gennaio '13, le elezioni per il rinnovo del Landtag (Parlamento statale) della Bassa Sassonia sono state caratterizzate da un confronto incerto, fino alla conclusione del conteggio dei voti, tra le due possibili coalizioni di governo, Cdu - Unione cristiano-democratica e Fdp - Partito liberale contro Spd - Partito socialdemocratico e Verdi, che ha visto prevalere quest'ultima per un seggio (69 a 68).

La Cdu si conferma primo partito con il 36% (-6.5%, 54 seggi), seguita da Spd al 32.6% (+2.3%, 49 seg.), Verdi 13.7% (+5.7%, 20 seg.), Fdp 9.9% (+1.7%, 14 seg.). Non avendo raggiunto la soglia di sbarramento al 5%, non ottengono seggi La Sinistra 3.1% (-4%), Partito Pirata 2.1% (+2.1%), Fw - Elettori Liberi 1.1% (+0.6%), Npd - Partito nazionale democratico 0.8% (-0.7%). Sono stati chiamati alle urne circa 6.2 milioni di elettori. L'affluenza è stata del 59,4% (+2.3% in confronto alle elezioni precedenti nel '08), con un aumento del numero di votati soprattutto nel pomeriggio. Per l'assegnazione dei 137 seggi hanno partecipato 659 candidati.

Una campagna elettorale che ha visto fronteggiarsi il Primo ministro uscente della coalizione Cdu-Fdp, David McAllister, 42 anni, con origini paterne scozzesi e tedesco per parte di madre, e il socialdemocratico Stephan Weil, 54 anni, sindaco di Hannover, capoluogo della Bassa Sassonia. A sostegno del candidato socialdemocratico è arrivato Gerhard Schröder, già Cancelliere dal 1998 al 2005 e Primo ministro della Bassa Sassonia dal 1990 al 1998. McAllister è succeduto a Christian Wulff nel luglio '10, quando Wulff fu eletto presidente della Repubblica. La Bassa Sassonia è il secondo land per estensione e il quarto per popolazione. Ha una economia fondata sulla piccola-media impresa e su alcune grandi aziende, tra cui la Volkswagen. Il tasso di disoccupazione è del 6.4%, al di sotto della media federale (6.9%), secondo i dati di dicembre '12.

La vittoria della coalizione rossoverde era prevista da mesi nei sondaggi ma con un margine più ampio. Fino ad una settimana dal voto, il 44% degli elettori si dichiarava indeciso e a due giorni dalle elezioni un sondaggio pubblicato da Bild indicava le due coalizioni al 46%. Il risultato più sorprendente è stato quello dei Liberali, fino a una settimana dalle elezioni dati in bilico al 5%. A determinarlo è stata una scelta tattica della Cdu, nelle fasi conclusive della campagna elettorale. Essendo Fdp considerato l'alleato più complementare ai cristiano-democratici, il mancato ingresso nel Parlamento regionale avrebbe comportato per la Cdu - nella eventualità di formare un esecutivo - la necessità di ricorrere o a una "grande coalizione" con la Spd oppure ad una alleanza con i Verdi (provata una sola volta, ad Amburgo nel '08, ma conclusa dopo due anni).

Data questa prospettiva, McAllister ha implicitamente invitato l'elettorato cristiano-democratico ad aiutare la Fdp a raggiungere la soglia di sbarramento. L'invito appare essere stato recepito in modo persino superiore alle attese, con conseguenze significative sul risultato della Cdu, poiché è stato calcolato che 101mila elettori della Cdu hanno risposto all'appello votando per il partito liberale. Philipp Rösler, leader di Fdp e ministro dell'Economia, nonostante il risultato si è detto pronto a dimettersi dal vertice del partito se Rainer Brüderle - leader del gruppo parlamentare ed ex ministro dell'Economia - volesse diventare presidente del partito. Ma poco dopo è stata annunciata la conferma di Rösler; Brüderle sarà invece il candidato di Fdp alla Cancelleria in occasione delle prossime Legislative.

Tra le formazioni che non hanno ottenuto seggi vi è il Partito Pirata, che ha ottenuto un risultato inferiore alle attese, dopo i consensi notevoli raggiunti nel '11 a Berlino (l'8.9%), poi in Saarland (7.4%), in Schleswig-Holstein (8.2%) e in Nord Reno - Westfalia (7.8%). Il dato in Bassa Sassonia non è stato però una sorpresa. Dalla scorsa estate, il partito ha infatti avuto una parabola discendente che lo portato al di sotto della soglia di sbarramento, sia a livello regionale sia federale.

Per Cdu-Fdp, quella in Bassa Sassonia rappresenta la quinta sconfitta nelle elezioni regionali svolte negli ultimi due anni. La Spd ha adesso 36 seggi su 69 nella Camera Alta, il Bundesrat (attraverso coalizioni con Verdi e La Sinistra in vari Länder). In conseguenza può far approvare al Bundesrat proprie leggi, che poi andrebbero al Bundestag, dove però è in maggioranza la coalizione di governo Cdu-Fdp.

Angela Merkel rimane il politico con più alto livello di approvazione presso l'elettorato, per il modo il cui ha gestito la crisi nella zona euro e per aver evitato che avesse effetti negativi sui contribuenti della Germania che, a differenza della maggior parte degli stati comunitari, ha potuto contare su un costante sviluppo economico sostenuto soprattutto dalle esportazioni. Una rilevazione della rete Ard e del quotidiano Die Welt, a inizio gennaio, indica che il 65% degli elettori approva il modo di governare della Merkel (+5% dalla rilevazione di un mese prima). Dopo le elezioni in Bassa Sassonia si attendono quelle in Baviera, e, a seguire, il voto legislativo federale, a settembre.



* Ninni Radicini ha pubblicato vari articoli sulla Germania (area politico-elettorale-storica). Articoli su altri argomenti sono stati pubblicati su vari periodici. Ha pubblicato inoltre recensioni e prefazioni a libri. Coautore del libro La Grecia contemporanea (1974-2006).

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Articoli di Ninni Radicini sulla Germania

Copertina del libro La Grecia contemporanea 1974-2006 di Rudy Caparrini, Vincenzo Greco, Ninni Radicini       La Grecia contemporanea (1974-2006)
di Rudy Caparrini, Vincenzo Greco, Ninni Radicini
prefazione di Antonio Ferrari, giornalista, corrispondente da Atene per il Corriere della Sera
ed. Polistampa, 2007


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