Elezioni 2008 in Austria: Avanzata della Destra e crisi del Bipolarismo

di Ninni Radicini
31 ottobre 2008


I risultati delle Legislative del 28 settembre, ufficializzati il 7 ottobre, hanno determinato la sconfitta dei due maggiori partiti, Socialdemocratici e Popolari: la peggiore della loro storia. Si votava con il sistema proporzionale (sbarramento al 4%) per il rinnovo della Nationalrat, la Camera Bassa (183 seggi, per 5 anni), uno dei due rami del Parlamento Federale; l'altro è la Bundesrat - Dieta federale - la cui composizione è collegata a quella delle Assemblee dei nove Bundesländer (equivalenti a regioni autonome). Elezioni anticipate per la caduta del governo di "Grande coalizione" presieduto da Alfred Gusenbauer (SPÖ), durato 18 mesi fino a luglio scorso quando i popolari sono usciti a seguito di polemiche sui rapporti tra Austria e Ue.

La SPÖ - Partito socialdemocratico rimane al primo posto con 29.26% ma perde molti voti (-6.08; 57 seggi). A seguire ÖVP - Partito Popolare 25.98% (-8.35; 51), FPÖ - Partito liberale 17.54% (+6.50; 34), BZÖ - Alleanza per il Futuro 10.70% (+6.59; 21), Die Grünen - Verdi 10.43% (-0.62; 20). Ha votato il 78.8% (il 6 % per posta). SPÖ ha perso in tutti i Bundesländer e persino a Vienna, roccaforte storica. Da notare i risultati in Carinzia e Tirolo, le due regioni al confine con l'Italia. In Carinzia BZÖ arriva al 39.41% (+15%) mentre Fpo si è fermata al 7.66% (+0.4%). Nel Tirolo, crollo di ÖVP (-13%).

Per le statistiche, la Stiria si è confermato Land "tipo": i cinque maggiori partiti sono nello stesso ordine di quello federale. Tra le formazioni senza seggi, LIF - Forum Liberale, nato nel '93 da una scissione a sinistra di FPÖ. Altrettanto per FRITZ - Forum Austria dei Cittadini, attivo soprattutto nel Tirolo, fondato da Fritz Dinkhauser (già in ÖVP), presidente della sezione locale della Camera del Lavoro. Alle Regionali del giugno '08 ottenne il 18.3%. Qualche frazione di punto per il partito "I Cristiani", presentato nel sett.'07, e per KPÖ - Partito comunista, senza rappresentanza nella Nationalrat da 50 anni, ma che nel '05 ha ottenuto un sorprendente 6.3% in Stiria.

Nel '07 l'Austria ha ridotto a 16 anni il minimo di età per il voto legislativo. E' una conseguenza dell'aumento della età media della popolazione (il numero dei 65enni ha superato quello dei 15enni). La novità avrebbe dovuto essere applicata dal '10. L'anticipo ha suscitato polemiche sulla effettiva consapevolezza del quadro politico-elettorale da parte dei 200mila neovotanti 16-17enni. Dall'analisi dei flussi elettorali si è riscontrato che gran parte di loro si è orientata a destra, in particolare verso la FPÖ di Heinz-Christian Strache, 39enne, odontotecnico. Considerando invece gli elettori in uscita, FPÖ ha attratto il 21% di ex socialdemocratici e BZÖ il 31% di ex popolari. Gli ex elettori dei Verdi si sono diretti in gran parte verso l'astensionismo, LIF e piccoli partiti. Nella nuova Camera vi saranno 51 donne: in precedenza erano 58 e il rapporto tra generi nella popolazione nazionale è 50:50. Solo i Verdi sono in parità.

L'8 ott. il Presidente federale Heinz Fischer ha dato l'incarico per la formazione del governo a Werner Faymann, 48enne leader di SPÖ ed ex ministro dei Trasporti. I colloqui tra i partiti sono stati segnati dalla improvvisa scomparsa di Jörg Haider, governatore della Carinzia e presidente di BZÖ, da lui fondata nel '05. Nel 2000, in una Europa con maggioranza di governi di centro-sinistra, l'ingresso nell'esecutivo di Vienna della FPÖ, allora presieduto da Haider, determinò prese di posizione rilevanti da parte della Ue, preoccupata dalla permeabilità di questo partito a idee riconducibili al Terzo Reich. Memore di quella esperienza, Haider ha fondato BZÖ posizionandola tra ÖVP e FPÖ, con un programma centrato su temi - immigrazione, sicurezza interna, economia - legati ai mutamenti etnici, sociali, culturali in corso in tutta Europa, non chiedendo più l'uscita dalla Ue (come invece FPÖ) ma volendovi svolgere un ruolo critico.

Questo nuovo orientamento può essere derivato dalla constatazione dei benefici economici per l'Austria dopo l'allargamento a Est della Ue. Il risultato della destra austriaca è in linea con la tendenza europea, ad es.: il Vlaams Belang (Belgio), il Partito del Popolo (Svizzera) e il suo omonimo in Danimarca, la Lega delle famiglie (Polonia), il Partito del Progresso (Norvegia). Argomento decisivo nelle loro campagne elettorali è stata l'immigrazione. Strache si è scagliato contro le politiche assistenziali a favore degli immigrati, in particolare quelli musulmani, e ha accusato il governo uscente di svendere l'Austria agli stranieri.

Tra le coalizioni possibili per il nuovo esecutivo austriaco, indicative dell'attuale complessità politico-elettorale, vi sono due tripartiti con entrambi i partiti di destra, BZÖ ed FPÖ: una con ÖVP (il cui nuovo leader è Josef Pröll), l'altra con SPÖ (che però in campagna elettorale ha escluso convergenze con la destra). Altri due sarebbero con Verdi e ÖVP: una con SPÖ, la cosiddetta "Coalizione Kenya" (dai colori della bandiera); l'altra con BZÖ. Ma i Verdi, la cui nuova leader è Eva Glawischnig, non avrebbero intenzione di entrare in esecutivi a meno che non partecipino BZÖ e FPÖ. Prima della scomparsa di Haider si prospettava la formazione di un governo entro dicembre.



* Ninni Radicini ha pubblicato vari articoli sulla Germania (area politico-elettorale-storica). Articoli su altri argomenti sono stati pubblicati su vari periodici. Ha pubblicato inoltre recensioni e prefazioni a libri. Coautore del libro La Grecia contemporanea (1974-2006).

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Copertina del libro La Grecia contemporanea 1974-2006 di Rudy Caparrini, Vincenzo Greco, Ninni Radicini       La Grecia contemporanea (1974-2006)
di Rudy Caparrini, Vincenzo Greco, Ninni Radicini
prefazione di Antonio Ferrari, giornalista, corrispondente da Atene per il Corriere della Sera
ed. Polistampa, 2007


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