Thessaloniki Documentary Festival

Immagini dal 21esimo secolo
16esima edizione, 14-23 marzo 2014

di Ninni Radicini
25 giugno 2014


Locandina del Thessaloniki Documentary Festival 2014 a Salonicco in Grecia L'edizione 2014 della rassegna di cinema documentario svoltasi a Salonicco ha presentato un programma di 191 film da 42 Stati con la partecipazione di 52 autori stranieri. Con dieci sezioni competitive - Visioni del mondo, Storie da raccontare, Registrazioni di memoria, Ritratti: viaggio umano, Habitat, Diritti umani, Musica & Danza, Società, Arti, Panorama greco - e omaggi alla carriera per Peter Wintonick e Nicolas Philibert. Per il quarto anno consecutivo la partecipazione del pubblico è stata estesa oltre il capoluogo della regione macedone centrale poichè le proiezioni serali al Teatro Olimpico sono state realizzate in Live Streaming, ovvero proiettati simultaneamente in altre città elleniche. Inoltre, in collaborazione con varie municipalità e cineclub, alla conclusione della rassegna, è previsto che una parte dei documentari in programma sia proiettata in altre località greche.

Nella sezione "Panorama greco", una serie di documentari - alcuni in anteprima, altri già proiettati in altre rassegne - che illustrano la società ellenica contemporanea in una molteplicità di contesti, dalla capitale, Atene ai comuni rurali, da un contesti collettivi a quelli individuali. 10000 Nights (10000 Nyhtes, Grecia 2013, 50'), regia di Costas Anestis, descrive la storia del Cafe Santan, a Volos, un bar con musica rock dal vivo, fondato da due musicisti professionisti, Spiros Podaras e Christos Tolos, dopo che nel 1981 ad Atene, chiusero vari bar in cui si eseguiva musica dal vivo. Il locale, diventato un punto di riferimento, ha ospitato per 28 anni concerti di musicisti ellenici e stranieri. Fino al 2009, quando il locale tornò al proprietario. Prima della chiusura, una serie di concerti e raduni di visitatori di lunga data e recenti.

In 013 Open Air Cinemas in Athens (Grecia 2013, 45'), regia di Magdalini Remoundou, l'attualità dei cinema all'aperto di Atene. Caratterizzati dall'essere itineranti - allestiti in parchi, piazze, cortili - a fronte della crisi economica, i cui effetti sono ripresi in immagini sia del centro cittadino sia della periferia, rimangono un riferimento per i cittadini della capitale e un'attrazione per i turisti. Cretativity (Grecia 2013, 80'), regia di Manolis Kritsotakis, narra la storia di sei artisti, di varia nazionalità, impegnati in sei settori artistici differenti, che hanno deciso di abitare e lavorare a Creta. Raccontano i motivi di questa scelta, pur avendo avuto la possibilità di tornare nei loro Stati di origine dove non c'è la crisi economica che si sono trovati ad affrontare in Grecia. Il contesto economico diventa centrale in modo esplicito in GR. Work in Progress (Grecia/Italia 2014, 83'), regia di Elena Zervopoulou, dove tre greci, nel tentativo di superare le avversità congiunturali, fanno emergere la eventualità che la crisi possa trasformarsi in una occasione per reinventare la proprio attività professionale e la società.

Il lavoro del fotografo Stratos Kalafatis, originario di Kavala, è presentato nel documentario Chroma (Grecia 2014, 29'), regia di Stavros Psillakis. Le sue fotografie sono caratterizzate dall'uso del flash e dall'effetto particolare, così creato, tra il soggetto e l'ambiente circostante. Il lavoro del pittore Antis Ioannidis è invece al centro di Shall I feed the ants? (Grecia 2013 19'), regia di Emilia Milou. The phantasmagoria of defeat (Grecia 2013, 30'), regia di Anastasia Christoforidou, è dedicato a al pittore Yorgos Tzinoudis, autore di dipinti nei quali rappresenta la condizione alienante della città e gli effetti sull'individuo. La macchina da presa lo segue mentre è a lavoro, sia nel Museo del Vino sia nella sua casa / studio, con i commenti di suoi amici e colleghi.

Dalla pittura alla scultura con Theodoros Papayannis: The return to Elliniko (Theodoros Papayannis: epistrofi sto Elliniko, Grecia 2014, 48'), regia di Panayotis Kravvaris. In occasione del suo compleanno, Theodoros Papayannis raduna amici, collaboratori e apprendisti nel comune di Elliniko in Epiro e crea un "itinerario" di sculture, dall'ingresso fino al monastero di Tsouka. I soggetti dei lavori realizzati in venti giorni dagli scultori partecipanti all'iniziativa - poi donati alla municipalità - sono ispirati alle caratteristiche naturali del luogo e dalla storia locali, con l'utilizzo di pietre, marmi donati dai laboratori di questo materiale a Ioannina, metallo inservibile gettato via. Le opere realizzate hanno formato un parco di sculture all'aperto, unico in Grecia.

Ioannina, capoluogo dell'Epiro, fondata dall'imperatore bizantino Giustiniano, è anche riferimento per un altri due documentari nella stessa sezione. The Noose (Grecia 2013, 12'), regia di Vassilis Loules, è la rievocazione delle riprese di "Anaparastasi" (Ricostruzione di un delitto), il primo lungometraggio diretto da Theo Angelopoulos nel 1969. Fu girato a Ioannina, nel borgo di Monodendri. Nell'estate del 2013, Lefteris Rizos, 92 anni, abitante del luogo, che ebbe un ruolo di comparsa in quel film, racconta come visse quell'avvenimento che segnò la sua vita.

Il viaggio, seppure in chiave realistica e romantica, è il tema conduttore di Ioannina of Contemplation & Legends (Giannena tou stohasmou kai ton thrylon, Grecia 2013, 73'), regia di Panos Kyparissis e Fanis Douskos, documentario sul viaggio di un gruppo di studiosi attraverso la storia della città di Ioannina, dal periodo bizantino alla contemporaneità, passando dal periodo del giogo ottomano al periodo dell'Illuminismo alla liberazione nel 1913. La storia diventa motivo di speranza, valido nella fase presente, per la vittoria sulle sfide che il proprio tempo porta ad affrontare.

Altrettanto incentrato sul viaggio, come rievocazione, è Trip to Delphi (Grecia 2013, 61'), regia di Apostolia Papaioannou, narra le vicende di una serie di persone che ruotano intorno a Delfi. Michail Marmarinos e Amalia Moutoussi, Lydia Koniordou, Maria Skoula e Kornilios Selamsis, si esibiscono nei teatri dell'antica Grecia, condividendo un viaggio verso il sito archeologico, verso cui è diretto anche un gruppo, che, dal porto di Itea vuole arrivarci attraverso il sentiero antico, mentre il regista Lakis Papastathis visita la casa di Angelos ed Eva Sikelianos, situata a breve distanza dalle rovine, adesso trasformate in un museo.

Oltre al percorso rettilineo tra il passato e il presente, il viaggio può svilupparsi in modo circolare, come in Polka in Athens (Grecia 2013, 60'), regia di Katerina-Martha Clark, che narra la storia di Maria e il suo particolare percorso esistenziale. Suo nonno, partigiano alla conclusione della guerra civile (1946-49) si trasferì in Polonia, dove, con lo status di rifugiato politico, ha vissuto per i successivi trenta anni. Maria è sua nipote ed è cresciuta in Polonia. Tornata in Grecia per una vacanza, decise di rimanere abitando ad Atene, dove ha realizzato il suo sogno di diventare attrice ottenendo una parte in Dying as a Country, per coincidenza ambientato durante la guerra civile in Grecia. Ma a chiudere il cerchio non è stato questo avvenimento, bensì il successivo, l'acutizzarsi della crisi economica in Grecia, che l'ha portata alla decisione di tornare in Polonia (dove negli stessi anni della crisi in Grecia vi è stato un notevole sviluppo economico).

Dokime (Grecia, 2013, 27'), regia di Yorgos Kravvaritis, è una riflessione sulla estetica e la politica della rappresentazione realistica, tratta da The essay as form di Theodor W. Adorno. Our lovely Nicos (Grecia 2013, 85'), regia di Alexis Kleanthous, ha per protagonista attore cipriota Nicos Pantelides, una delle principali personalità del teatro dell'Isola. La narrazione della sua vita e l'evoluzione del teatro cipriota sono narrati avendo come scenario i principali avvenimenti che hanno segnato la storia di Cipro. All'attrice Titika Sarigouli è dedicato Stairway to Titika (Grecia 2014, 19'), regia di Pavlos Kosmidis. Sul versante musicale, Social Conservatory - Notes (Grecia 2014, 19'), regia di Thekla Malamou e Alexandra Saliba, descrive quanto realizzato ad Atene dal Conservatorio Sociale, un collettivo di musicisti professionisti, che offre corsi di musica gratuiti a circa circa allievi di varia età e formazione, gestiti da oltre sessanta insegnanti. The void: the musical case of Katerina Petrakou (Grecia 2013, 19'), regia di Dimitris Papoulias, presenta la cantante e compositrice Katerina Petrakou, che parla della sua musica e del modo di intendere l'arte.

L'atto di tramandare un mestiere antico e una tradizione è in A breath in the Aegean (Grecia 2013, 65'), regia di Apostolis Asimakopoulos, ambientato ad Anafi, nell'arcipelago delle Cicladi. Manolis Pelekis, 77 anni, suonatore di cornamusa, agricoltore, apicoltore, e suo figlio Yannis sono gli ultimi artigiani nell'isola esperti nella lavorazione della pietra. Manolis insegna a suo nipote - che ha il suo stesso nome - a suonare la zampogna. La loro storia si incrocia con quella di Nota Kraounakis, insegnante, inviata alla scuola elementare di Anafi per un anno: Manolis, il nipote, è un suo allievo.

La sezione "Storie da raccontare" presenta documentari in cui il tratto comune è il rapporto tra individuo e condizioni particolari o circostante inusuali che si trova ad affrontare. The optimists (Norvegia, 2013, 90'), scritto e diretto da Gunhild Westhagen Magnor, racconta la storia di una squadra di pallavolo nella città di Hamar, composta da signore tra 66 e 98 anni. Nonostante non si allenino da quaranta anni, hanno decisione di tornare a giocare una partita, a distanza di trent'anni dall'ultima. Il problema è trovare una squadra da affrontare. Dai preparativi alla partita, le riprese seguono la squadra sia sul rettangolo di gioco sia nella quotidianità, da cui emerge la personalità di Goro, 98 anni, simbolo della squadra.

Desert runners (Usa, 2013, 96'), regia di Jennifer Steinman, segue un gruppo di maratoneti non professionisti di varie età che tenta di completare la più difficile serie di gare di ultramaratona al mondo, attraverso scenari naturali e ostacoli difficili da superare, cercando di far emergere le motivazioni che portano ad affrontare gare di questo tipo e quelle necessarie per arrivare al traguardo. Il film ha vinto il Premio del pubblico al miglior documentario ai Festival internazionali del cinema di Vancouver (Canada) e Hamptons (Usa).

La sezione "Visioni del mondo" presenta film con riferimenti a temi di rilievo storico-sociale e sulle evoluzioni individuali e collettive in funzione delle condizioni socio-politiche. Il film Tito on ice (Svezia/Germania 2012, 74'), regia di Max Andersson e Helena Ahonen, narra l'avventura di Max Andersson e Lars Sjunnesson, disegnatori di fumetti, che, per promuovere il loro lavoro Bosnian flat dog, attraversano gli Stati della ex Jugoslavia con la mummia di Tito, incontrando artisti, musicisti, editori e altri personaggi caratteristici della fase post-jugoslava. Il film ha ottenuto il "Gran Premio" al miglior film lungometraggio al Festival internazionale dell'Animazione di Ottawa (Canada) nel 2013.

Cinema, Storia e Politica contemporanea in Grecia convergono in un documentario nella sezione "Registrazioni di memoria", in cui sono presenti pellicole su avvenimenti e personalità che hanno avuto una incidenza di rilievo negli sviluppi della società. Affection to the people (Storgi sto lao, Grecia 2013, 91'), regia di Vassilis Douvlis, è un documentario sulla censura cinematografica durante il "regime dei colonelli" in Grecia (1967-1974). Prodotto dalla Televisione del Parlamento Ellenico e basato su materiali di archivio fino ad ora mai pubblicati, il documentario comprende interviste a registi celebri, cinegiornali del periodo in oggetto, scene di film censurati o nemmeno distribuiti nelle sale, ed estratti dalle relazioni redatte dalla commissione di censura che evidenziano i meccanismi di controllo sui film di quella particolare fae storica. Tra i registi greci, Thodoros Angelopoulos in una delle sue ultime interviste. Vassilis Douvlis ha ricordato che la ricerca dei materiali ha richiesto molti anni poichè si trattava di documentazioni non catalogate sparse in vari archivi, non solo nell'Archivio del Cinema Greco.

La sezione "Arte" è relativa a documentari su teatro, pittura, danza, fotografia. Panayotis Tetsis 'Playing with colors (Grecia 2014, 100'), regia di Yannis Vamvakas, sulla vita e le opere di Panayotis Tetsis, originario di Hydra, uno dei principali pittori greci del Novecento. Tim's Vermeer (Usa 2013, 80'), regia di Teller, è incentrato su una ricerca condotta da Tim Jenison per provare a spiegare come Johannes Vermeer sia riuscito a realizzare ritratti in modo così realistico. Un lavoro realizzato nell'arco di otto anni, che lo ha portato a Delft, dove Vermeer ha dipinto i suoi capolavori, fino allo Yorkshire, per incontrare l'artista David Hockney.

Becoming an actor (Grecia 2014, 61'), regia di Dimitris Koutsiabasakos, narra di un gruppo di giovani, ad Atene nel 2010, impegnati in un provino per entrare in una scuola di recitazione, e il successivo corso di tre anni di studio, evidenziandone l'evoluzione individuale e artistica. Il regista ha notato che nonostante il tasso di disoccupazione per i nuovi attori sia intorno al 90% vi è ancora un numero rilevante di allievi. E' in ambito teatrale Should I stay or should I go? (Grecia / Germania 2014, 60'), regia di Menelaos Karamaghiolis, dove, tra Berlino ed Atene, sei greci rappresentano le proprie vicende personali in palcoscenico e si domandano se rimanere nella Grecia in crisi economica oppure andare via, cercando di realizzare una modalità espressiva con la quale trasformare un documentario in una rappresentazione teatrale. A sorprendere il regista è stato il successo di questo suo lavoro, sia ad Atene sia a Berlino. Il documentario evidenzia inoltre le differenze nelle motivazioni dei Greci che hanno deciso di trasferirsi in Germania in varie fasi storiche: da coloro che andavano a lavorare come operai nei primi decenni del Secondo dopoguerra, da chi si trasferì a seguito della instaurazione del "regime dei colonnelli", fino ai giovani per la crisi economica iniziata nel 2009.

Teatro e crisi econonomica sono al centro anche di The Art of crisis, theater matters (Grecia 2013, 55'), regia di Katerina Patroni, in cui gli artisti riflettono sulla realtà circostante e, pur senza alcun finanziamento, improvvisano spettacoli teatrali in piccoli teatri o in piazze e strade, riscontrando una partecipazione significativa di pubblico, che lascia intravedere la realizzazione di nuove modalità di produzione e di espressione della creatività nel settore.

La sezione "Ritratti: Viaggi umani" è relativa a documentari su storie individuali. Ain't Misbehavin (Un voyageur, Francia 2013, 106'), regia di Marcel Ophuls, è un viaggio attraverso il cinema del Ventesimo secolo, incontrando personalità quali Ernst Lubitsch, Otto Preminger, Woody Allen, Stanlely Kubrick, Jeanne Moreau, Bertold Brecht, François Truffaut. Finding Vivian Maier(Usa 2013, 84'), regia di John Maloof e Charlie Siskel, è la storia di una infermiera, di cui, decenni dopo la scomparsa, si è scoperto che aveva realizzato migliaia di fotografie, di qualità tale da considerarla oggi uno dei migliori fotografi del secolo. Genevieve Clancy, instants of life (Geneviève Clancy, stigmes tis zois, Grecia / Francia 2013,75'), regia di Iro Siafliaki, è sulla poetessa e filosofo francese Geneviève Clancy (1937-2005), utilizzando materiali di archivio e racconti di coloro che l'hanno conosciuta. In Louis - 7 times you fall, 8 times you get back on the horse, regia di Yorgos Zervas (Grecia 2014, 62'), Leonidas Lambrou, 86enne, che ha vissuto e vive a Nafplio, attraverso i filmati amatoriali che ha girato con la sua camera Super 8mm, rivive momenti dal suo passato e della sua città natale.

Nella sezione "Habitat", sono presenti documentari incentrati su temi relativi all'ecostistema. Salt Flats (Grecia 2014, 35'), regia di Ira Dika e Yorgos Savoglou, è un documentario sulle saline di Angelochori e sulla complessità del lavoro che vi si svolge. Pipeline (Russia / Repubblica Ceca / Germania 2013, 117'), regia di Vitaly Mansky, è un film sulla Europa moderna, che si sviluppa sul tema dell'ampiezza continentale, dalla Siberia al golfo di Biscaglia. Il film ha ottenuto il premio per la migliore regia e il premio dell'"Elefante Bianco" dell'Associazione dei Critici e degli Studiosi di Cinema all'Open Russian FF Kinotavr nel 2013; il Premio per il miglior documentario oltre i 30' al Karlovy Vary IFF 2013 nella Repubblica Ceca; inoltre è stato premiato al Festival DOK di Leipzig 2013 (Germania).

Winter (Russia 2013, 12'), regia di Cristina Picchi, narra di un viaggio attraverso la Russia settentrionale, fino alla la Siberia, in luoghi remoti, a contatto con persone la cui quotidianità è scandita da consuetudini senza tempo. Un documentario che riflette sull'adattamento della persona a cicli immutabili di esistenza. E' stato premiato con il Pardino d'Argento come miglior cortometraggio nella sezione Competizione Internazionale al 66esimo Locarno IFF in Svizzera nel 2013.

Nella sezione "Società", i film hanno come finalità la esplorazione del contesto sociale alla prova di una molteplicità di questioni. At the pharmacy (Sto Pharmakeio, Grecia 2013, 41'), regia di Myrna Tsapa, presenta un ritratto della Grecia durante gli anni 2010-2012, attraverso l'attività di una farmacia di Atene. Mentre The other human (Grecia 2013, 34'), regia di Stathis Galazoulas, è un documentario su una mensa che, in varie parti di Atene, offre cibo e solidarità. The Godmother (I nona, Grecia 2014, 105'), regia di Stelios Kouloglou, è un film su Angela Merkel, sulla sua carriera politica iniziata dopo la caduta del muro di Berlino fino a diventare una delle personalità principali della politica internazionale.

American Commune (Usa 2013, 90'), regia di Nadine Mundo e Rena Mundo Croshere, narra la storia di una comune nel Tennessee formata nel 1970 da millecinquecento hippies. Le due sorelle che hanno diretto il documentario sono cresciute in questa comunità, poi lasciata nel 1985, in cui sono tornate per la prima volta il occasione delle riprese di questa pellicola. Hope on the line (Espoir sur le fil, in greco Sto Nima, Grecia /Francia 2013, 73'), di Alexandros Papanikolaou ed Emily Yannoukou, è un documentario su Alexis Tsipras, leader di Syriza - Coalizione della Sinistra Radicale, girato durante un anno intero: dalla campagna elettorale per le elezioni del giugno 2012 alla chiusura di ERT nel giugno 2013.

The lost signal of democracy (Grecia 2013, 65'), regia di Yorgos Avgeropoulos, è sulla fine delle trasmissioni di ERT - Radio Televisione Ellenica, dopo 75 anni di attività, avvenuta la sera dell'11 giugno 2013, decretata dall'Esecutivo con la motivazione che fosse necessario realizzare un nuovo sistema multimediale pubblico meno costoso per lo Stato, nel quadro dei provvedimenti di ristrutturazione dell'economia nazionale. Come ha raccontato il regista, egli ha iniziato fare riprese un paio di ore prima della interruzione del segnale, dato che già nel pomeriggio avevano iniziato a circolare voci in merito. Così si è recato negli studi di ERT, ad Agia Paraskevi, dove ha trovato radunati i dipendenti in attesa dell'annuncio del governo.

Il regista ricorda che al momento in cui ha ascoltato l'annuncio non riusciva a credere a quanto stava accadendo a quella che aveva sempre considerato una istituzione in Grecia. "La democrazia è la prima vittima della crisi, e l'informazione è la seconda - questo è il messaggio principale del mio documentario", ha detto Avgeropoulos. Le riprese per questo documentario sono continuate fino al 7 novembre seguente, quando gli studi radio-televisivi sono stati sgombrati. Tanto è stato l'effetto personale su questo avvenimento, da fargli decidere di trasformare il suo progetto iniziale di documentario sulla crisi in Grecia, in senso ampio, in uno sulla chiusura di ERT.

Nel programma del festival due omaggi, a Nicolas Philibert e Peter Wintonick. Il regista francese Nicolas Philibert è stato aiuto regista per René Allio, Alain Tanner e Claude Goretta. Nel 1978, con Gérard Mordillat, ha codiretto il primo documentario His master's Voice. Da 1985 all'87 ha girato film di alpinismo, sport e avventura per la televisione, poi il film Who knows? (1998), pellicola tra documentario e fiction. Il suo film più recente La maison de la radio (2012) è stato proiettato a 62esimo Festival internazionale del cinema di Berlino.

Del regista canadese Peter Wintonick, sono stati proiettati a Thessaloniki una una serie di documentari, tra quelli realizzati in 35 anni di carriera. Cinema Verite: Defining the moment (Canada 1999, 110'), è una riflessione su quanto il "cinema verità" degli anni '50 e '60 abbia avuto seguito. Un tipo di cinemamatografia documentaria che ha avuto varie denominazioni - Cinéma Vérité, Direct Cinema, Free Cinema, Candid Eye - e si è affermata contemporaneamente in Francia, Inghilterra, Usa, Canada, con autori quali Michel Braulty, Robert Drew, Wolf Koenig, Richard Leacock, i fratellli Maysles, Donn Pennebaker, Pierre Perrault, Jean Rouch, Hope Ryden e Fred Wiseman.

Seeing is believing - Handicams, human rights and the news (Usa 2002, 52'), diretto insieme a Katerina Cizek, è incentrato su quanto le videocamere portatili e le nuove tecnologie della comunicazione abbiano avuto effetto negli sviluppi della società. pilgrIMAGE (Canada 2008, 82'), è invece diretto con sua figlia, Mira Burt-Wintonick, ed è stato girato viaggiando insieme in luoghi che hanno segnato la storia del cinema: da Rimini, la città di Federico Fellini, a Norimberga, dove Leni Riefenstahl girò il Trionfo della volontà; dalla tomba di Chaplin ai teorici del blog a Vienna; dal borgo svizzero di Jean-Luc Godard agli artisti della Biennale di Venezia.

Arika.A, regia di Menios Karayannis, è un documentario su Dimitri Andrianopoulos, pittore ottantenne che non partecipa a mostre, non vuole relazioni pubbliche, non vuole vendere i propri quadri e li firma con il nome della moglie, Angela Arica, a dimostrazione della gratitudine nei suoi confronti per averlo sempre sostenuto nella sua attività artistica. Il regista ha detto di averlo incontrato per caso e che ci sono voluti cinque anni per ottenerne la fiducia. Si è così determinato un confronto singolare tra un pittore che non vuole mostrare i propri dipinti e un regista che considera naturale che ogni artista provi ad arrivare al pubblico attraverso il proprio lavoro. Così ha suggerito a Dimitri Andrianopoulos l'idea di girare un documentario su di lui: il via libera è arrivato quando il pittore si è convinto che le sue opere non avrebbero avuto alcun tipo di commercializzazione attraverso il documentario.

Premi

- Premi del pubblico

Premio del pubblico 'Peter Wintonick' per un film oltre i 45' nella Selezione Internazionale: Four letters apart, regia di Erlend E. Mo (Danimarca, 2013)

Premio del pubblico per un film non superiore a 45' nella Selezione Internazionale: Beach boy, regia di Emil Langballe, Gran Bretagna 2013

Premio del pubblico per un film greco oltre i 45': Becoming an actor, regia di Dimitris Koutsiabasakos, Grecia 2014

Premio del pubblico per un film greco non superiore ai 45': Social Conservatory - Notes, regia di Thekla Malamou e Alexandra Saliba, Grecia, 2014

- Premi Fipresci (Federazione internazionale dei critici cinematografici)

La giuria composta da: Annika Gustafsson (Svezia), presidente; Fritz de Jong (Paesi Bassi), Alexey Gusev (Russia), Frédéric Ponsard (Francia); Michael Pattison (Gran Bretagna) ha conferito i seguenti premi:

Premio Fipresci per un film greco: Kalavryta - People and shadows, regia di Elias Yannakakis, Grecia, 2014

Premio Fipresci per un film internazionale: On the edge of the world, regia di Claus Drexel, Francia, 2013

Premio al miglior film che tratta delle questioni sui diritti umani: Çapulcu - Voices from Gezi, regia di Benedetta Argentieri, Claudio Casazza, Carlo Prevosti, Duccio Servi, Stefano Zoja, Italia -Turchia, 2013

Premio WWF al miglior film nella sezione Habitat: Winter, regia di Cristina Picchi, Russia, 2013

Premio "Docs in progress" al miglior documentario nella sezione "Docs in progress" di Doc Market: Sad people factory, regia di Michèle Dominici, Francia

Premio EDN 2014

Il premio è presentato annualmente durante "Docs in Thessaloniki" per una istituzione, un gruppo o una persona che ha contributo in modo straordinario allo sviluppo della cultura del documentario. In occasione della decima edizione del Premio EDN, il riconoscimento è per Tue Steen Müller, per l'impegno di lunga data nel cinema documentario e per il contributo personale allo sviluppo della cultura del documentario europeo.



* Ninni Radicini, coautore del libro La Grecia contemporanea (1974-2006), ha pubblicato articoli su vari periodici, recensioni e prefazioni a libri.

Articoli di Ninni Radicini su festival del cinema in Grecia e Cipro

1968-2018 | Il Pianeta delle Scimmie (Recensione di Ninni Radicini)

Grecia moderna e Mondo ellenico

Copertina del libro La Grecia contemporanea 1974-2006 di Rudy Caparrini, Vincenzo Greco, Ninni Radicini       La Grecia contemporanea (1974-2006)
di Rudy Caparrini, Vincenzo Greco, Ninni Radicini
prefazione di Antonio Ferrari, giornalista, corrispondente da Atene per il Corriere della Sera
ed. Polistampa, 2007


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