1821-2021
Il Risorgimento della Grecia e il Regno delle Due Sicilie
di Ninni Radicini
05 ottobre 2021
Il Risorgimento della Grecia, la sua rilevanza nel quadro della politica estera del Regno delle Due Sicilie, l'apporto di preminenti personalità DuoSiciliane al percorso di indipendenza del popolo ellenico, le conseguenze sugli sviluppi storico-politici a Cipro, sono stati i temi della mostra "Napoli e il Risorgimento Greco (1821-2021)", realizzata in collaborazione dall'Archivio di Stato di Napoli, Archivi Generali dello Stato (Grecia) e Società degli Studi Ciprioti (Cipro), allestita nel capoluogo partenopeo dal 30 giugno a novembre 2021. Inaugurata in contemporanea ad Atene e Nicosia, data la concomitanza con fase di pandemia, la mostra è stata in precedenza allestita in modo virtuale (15 marzo - 28 maggio 2021).
Considerando il periodo tra la fase pre-risorgimentale ellenica e il primo governo della Grecia indipendente (gennaio 1828 - settembre 1831) presieduto da Ioannis Kapodistrias (1776-1831), la rassegna, curata da Jannis Korinthios, ha presentato oltre 150 documenti storici dagli archivi di Napoli e di Atene, esposti in nella propria sede e riprodotti in versione digitale nelle altre due. Nell'insieme della iniziative culturali promosse in occasione del Bicentenario (1821-2021) dell'inizio del Risorgimento Ellenico (definito anche Guerra di Indipendenza della Grecia), la mostra "Napoli e il Risorgimento Greco" è la prima che evidenzia la rilevanza del Regno delle Sicilie nel Risorgimento della Grecia, in concomitanza con l'espansione del Filoellenismo e della partecipazione di Cipro.
La sezione relativa al Regno delle Due Sicilie ha evidenziato la rilevanza del lavoro svolto da ufficiali e diplomatici DuoSiciliani nel Risorgimento della Grecia, sia nell'ambito degli sviluppi propri del Risorgimento sia nell'attività di monitoraggio di coloro che agivano contro il Regno rifugiatisi in Grecia dopo il 1821. All'inizio del Risorgimento Ellenico, una parte significativa dei Greci residenti a Napoli, in particolare soldati e ufficiali di origine greca arruolati nell'esercito e nella marina del Regno delle Due Sicilie, si recarono in Grecia per partecipare alla guerra di indipendenza.
Tema della mostra "I greci in Campania: 500 anni di storia", all'Archivio di Stato a Napoli tra giugno e settembre del 2015, a cura di Jannis Korinthios, la presenza della Comunità Greca a Napoli ebbe come momento determinate gli sviluppi della città di Koron, nel Peloponneso, invasa e occupata dai turchi nel 1534 (circa 80 anni quanto altrettanto accaduto a Costantinopoli). Per ordine dell'imperatore spagnolo Carlo V d'Asburgo (il Regno di Napoli e il Regno di Sicilia erano nell'Impero della Spagna) un gruppo di residenti di Koron furono trasferiti nel Regno di Napoli. Il valore dei soldati Greci nell'esercito del Regno di Napoli e nel successivo Regno della Due Sicilie è dimostrata dalla decisione da parte del Re di Napoli Carlo VII di Borbone (sovrano del Regno di Sicilia con il nome di Carlo V) di formare nel 1739 il reggimento Real Macedone nel quale furono arruolati Greci originari della Macedonia, della Morea, delle Isole Ionie e dell’Epiro.
Un ruolo di rilievo ebbe Cipro, i cui cittadini aderenti alla Filiki Eteria (Società degli Amici) parteciparono già alla fase precedente l'avvio del Risorgimento, avendo anche il sostegno dell'arcivescovo di Cipro, Kyprianos. I documenti forniti dalla Società degli Studi Ciprioti dimostrano le persecuzioni subite dai familiari dei combattenti ciprioti per la libertà della Grecia, costretti a lasciare l'Isola e trasferirsi in gran parte nell'Europa occidentale. Di particolare interesse i documenti che descrivono il tentativo di un movimento di ciprioti a Nafplion per preparare una ribellione in Libano, che si svolse tra il 1824 e il 1826, con la finalità di impegnare i Turchi su quel fronte, costringendoli ad allentare l'azione contro i patrioti greci. Dopo la formazione del Regno di Grecia, i Ciprioti cercarono di convivere Ioannis Kapodistrias a svolgere una attività diplomatica in Europa a favore della liberazione dell'Isola.
Un'altra sezione della mostra riguarda le operazione belliche condotte dalle navi greche, in particolare l'assedio di Missolonghi (aprile 1826), la battaglia navale di Navarino (20 ottobre 1827), le operazioni navali condotte al comando degli ammiragli Konstantinos Kanaris e Iakovos Tombazis nel porto di Alessandria, la caduta di Sfaktiria. Dopo il raggiungimento della indipendenza, Kanaris fu per sei volte Primo Ministro del Regno di Grecia (dal 1844 al 1877). Oltre a svolgere anche un'attività di controllo marittimo, alcune navi greche compivano anche atti di pirateria contro navi in transito, per cui si svolsero procedimenti giudiziari a seguito dei ricorsi di compagnie navali del Regno delle Due Sicilie e della Sardegna, la cui documentazione è stata fornita dall'Archivio Generale di Stato della Grecia.
Di particolare importanza furono i rapporti dei Diplomatici Siciliani, in virtù dei contatti con le principali potenze europee, sia prima sia dopo la Liberazione della Grecia. La loro azione, a beneficio del Regno delle Due Sicilie nel quadro degli avvenimenti nell'area del Mediterraneo orientale, fu sviluppata attraverso una serie di incontri svolti a Costantinopoli, Alessandria d'Egitto e Tunisi, e proseguì con una azione di orientamento politico nei confronti di Ioannis Kapodistrias, primo governatore della Grecia. Soldati, funzionari dell'amministrazione e medici, di Napoli, Sicilia e Sardegna, parteciparono al Risorgimento della Grecia, come rilevato nelle ricerche svolte negli archivi ellenici. Alcuni tra loro persero la vita durante la guerra e i loro meriti furono riconosciuti dal successivo Regno di Grecia. Il sostegno alla Grecia proseguì anche in seguito, come dimostrato dalla formazione del comitato Pro Candia a Napoli a sostegno della liberazione di Creta dal giogo ottomano.
* Ninni Radicini è coautore del libro "La Grecia contemporanea (1974-2006)" e autore di vari articoli sulla Grecia. Ha pubblicato articoli sulla Germania (area politico-elettorale-storica). Articoli su altri argomenti sono stati pubblicati su vari periodici. Ha pubblicato inoltre recensioni e prefazioni a libri.
La Grecia contemporanea (1974-2006)
di Rudy Caparrini, Vincenzo Greco, Ninni Radicini
prefazione di Antonio Ferrari, giornalista, corrispondente da Atene per il Corriere della Sera
ed. Polistampa, 2007