Nelle elezioni di Berlino del 18 settembre la Spd - Partito Socialdemocratico si è confermato primo partito con il 28.3% (47 seggi; -6). A seguire: Cdu - Unione cristiano-democratica al 23.4% (39 seg.; +2), Verdi 17.6% (29 seg.; +6), La Sinistra 11.7% (19 seg.; -4), Partito Pirata 8.9% (15 seg.). Non elegge propri rappresentati la Fdp - Partito liberale (1.8%), che nelle elezioni precedenti ('06) aveva 13 seggi. Da notare un aumento della distribuzione dei voti anche ad altre liste ("Altri": 6.3%) e il 2.1% alla Npd - Partito nazional-democratico. Alla consultazione elettorale per la formazione della Camera dei Rappresentanti della capitale della Germania, ha partecipato il 60.2% degli 2.5 milioni di aventi diritto.
Considerata un esempio di metropoli multiculturale, Berlino (13.5% della popolazione di origine straniera, tra cui la più numerosa comunità turca al di fuori della Turchia) è stata amministrata dal 2001 dal sindaco uscente Klaus Wowereit e da una coalizione tra Spd e La Sinistra. Ha però un tasso di disoccupazione al 13% (circa il doppio della media nazionale) e un debito pubblico di 62 miliardi di euro. I negoziati per la formazione di una nuova maggioranza hanno avuto come opzione principale una coalizione tra Spd e Verdi, anche se una parte della Spd ha avanzato la eventualità di una "Grande coalizione" con la Cdu, che conterebbe su una maggioranza più ampia.
I dati elettorali hanno ridimensionato le previsioni per Spd, Verdi e La Sinistra. In particolare, i Verdi hanno perso una quota notevole di consensi. Qualche mese fa erano indicati intorno al 30% e si riteneva potesse essere un loro candidato, Renate Künast - già ministro per i diritti del consumatore a livello federale - il nuovo sindaco della capitale. C'è però da notare che i Verdi in Germania hanno visto incrementare in modo esponenziale i consensi nel periodo seguente al disastro ambientale determinato dal terremoto in Giappone, in corrispondenza all'aumento dell'interesse della opinione pubblica per i temi relativi alle scelte nelle politiche energetiche. Il motivo della riduzione dei consensi dei Verdi a Berlino non è oltretutto soltanto ascrivibile alla presenza e al riscontro ottenuto dal Partito Pirata - come si potrebbe ipotizzare - poiché in una rilevazione pubblicata dal giornale Berliner Kurier soltanto il 28% degli intervistati che esprimevano la preferenza per il Partito Pirata avrebbero votato i Verdi se il Partito Pirata non fosse stato presente.
Il Partito Pirata in Germania è stato fondato nel '06 con riferimento a quello svedese. Quest'anno ha ottenuto il 2.1% alle elezioni di Amburgo e nel Baden-Württemberg; 1.9% in Macleburgo - Pomerania Occidentale; 1.6% in Renania-Palatinato; 1.4% in in Sassonia-Anhalt. Il risultato di Berlino è arrivato con una campagna elettorale realizzata attraverso Internet, ad un costo complessivo inferiore a 1/4 di quello sostenuto da Spd, con un programma incentrato sul potenziamento e la gratuità dell'accesso alla Rete, la tutela della privacy on line e la trasparenza della pubblica amministrazione.
A fronte dell'incremento notevole del Partito Pirata (nei giorni seguenti a voto di Berlino indicato al 9% a livello federale), si è avuto il declino della Fdp, che si ritiene possa in prospettiva avere effetti sulla coalizione di governo federale formata insieme alla Cdu/Csu. Per cercare di riguadagnare consensi, i liberaldemocratici hanno allora deciso di darsi una linea euroscettica, accentuando il profilo progressista in ambito sociale (sulla scia del successo del Partito Pirata). Una rilevazione commissionata dalla emittente pubblica Zdf ha indicato che il 75% degli intervistati si oppone all'idea di estendere del fondo di salvataggio per gli Stati della zona euro. Il "No" è stato uniforme: il 70% degli intervistati-elettori Cdu/Csu; 73% di quelli dell'Spd; 71% del Partito La Sinistra; 67% dei Verdi; 82% del Partito Pirata.
Philipp Rösler, leader da quest'anno di Fdp e ministro della Economia, ha criticato le misure per la gestione del salvataggio degli stati della zona euro in crisi e la eventualità di altri bailout, a differenza del Cancelliere Angela Merkel. Alcuni dirigenti di Fdp hanno inoltre deciso di indire un referendum tra gli iscritti al partito sulla partecipazione della Germania al Meccanismo di Stabilità Europea (Esm), che si prevede sia votato dal Bundestag la prossima primavera.
* Ninni Radicini ha pubblicato vari articoli sulla Germania (area politico-elettorale-storica). Articoli su altri argomenti sono stati pubblicati su vari periodici. Ha pubblicato inoltre recensioni e prefazioni a libri. Coautore del libro La Grecia contemporanea (1974-2006).
La Grecia contemporanea (1974-2006)
di Rudy Caparrini, Vincenzo Greco, Ninni Radicini
prefazione di Antonio Ferrari, giornalista, corrispondente da Atene per il Corriere della Sera
ed. Polistampa, 2007