Cipro: protesta ufficiale per il Gran Premio di Turchia 2006

di Ninni Radicini
06 settembre 2006


Cipro ha presentato una protesta ufficiale alla Federazione automobilistica internazionale (Fia) in merito alla partecipazione di Mehmet Ali Talat, presidente della cosiddetta "repubblica turca di Cipro del Nord", alla cerimonia di premiazione del Gran premio di Istanbul di Formula 1, durante la quale ha consegnato il trofeo a Felipe Massa, vincitore della corsa. La "repubblica turca di Cipro del Nord" rappresenta quella parte dell'isola di Cipro invasa nel 1974 dall'esercito turco e occupata militarmente. Nel 1983 questo territorio, allora presieduto da Rauf Denktash, è stato unilateralmente dichiarato "repubblica", ma l'Onu, con la risoluzione 541, ha respinto questa pretesa perché illegale. Nessuno stato al mondo la riconosce, tranne la Turchia.

"E' stata una deliberata messinscena per dare risalto al leader turco cipriota come presunto presidente di uno stato indipendente", ha detto ai cronisti Christodoulos Pasiardis, portavoce del governo di Cipro "Il signor Talat non è cittadino turco nè funzionario della Turchia. Questa iniziativa può aver soddisfatto la vanità di Talat e gli opportunismi politici della Turchia ma non può far piacere alla Fia. La Turchia ha ingannato la Fia, trasformando un avvenimento puramente sportivo in una propaganda politica provocatoria e ridicola".

La corsa è stata trasmessa in 203 paesi ed è stata seguita in televisione da circa 2.5 miliardi di spettatori. Sul palco della premiazione Talat è stato annunciato come "il presidente della Repubblica turca di Cipro del Nord". Il governo di Cipro è molto sensibile a ogni iniziativa che tenti di dare legittimità alla entità illegale turco cipriota. Oltre alla presa di posizione del governo di Nicosia, ha protestato ufficialmente anche la Associazione automobilistica di Cipro (Aac), componente della Fia e organizzatrice di una delle corse più celebri del campionato Rally. "La nostra posizione è che la politica non deve entrare nello sport", ha detto Philios Zachariades, presidente dell'Aac, che ha subito chiesto un incontro ufficiale con i dirigenti della Fia.

Alle proteste si sono uniti tanti cittadini di Cipro. Richard Woods, direttore per la comunicazione della Fia, ha risposto in una intervista al giornale Cyprus Mail: "Io posso ufficialmente confermare che è stata avviata una inchiesta su quanto accaduto. E' certo che prenderemo seriamente la questione". L'inchiesta è stata avviata su ordine di Max Mosley, presidente della Fia, a cui si è rivolto personalmente anche Demetris Despotopoulos, presidente dell'Elpa - Associazione Turistica e motoristica greca, protestando per la presenza di Talat "inaccettabile perchè atto di sfruttamento a fini politici di una corsa di Formula 1". Mosley ha risposto immediatamente comunicando di aver dato ordine di avviare una "inchiesta esaustiva sulle circostanze per cui il leader della comunità turco cipriota sia stato inviato alla premiazione del gran premio di Turchia 2006". Talat non ha voluto rilasciare dichiarazioni.

La Fia ha ribadito che la neutralità politica è fondamentale per il suo ruolo di governo dello sport motoristico internazionale e che nessun compromesso o violazione è accettabile. Il risultato della inchiesta sarà presentato ad ottobre al Consiglio della Fia. La Turchia non riconosce il legittimo governo di Cipro ma solo la entità turco cipriota. Questa posizione sta rendendo complesso il suo negoziato con la Unione Europea, di cui Cipro fa parte dall'1 maggio 2004. In particolare la Turchia a quasi un anno dall'inizio del negoziato rifiuta di estendere anche a Cipro l'accordo di unione doganale con la Ue firmato nel 1995. Questo comporta l'impossibilità per navi ed aerei ciprioti di entrare in Turchia. La Unione europea ha ribadito che Ankara deve applicare gli standard comunitari a tutti gli stati comunitari e deve riconoscere ufficialmente Cipro entro quest'anno. La Finlandia, presidente di turno della Ue, ha ricordato alla Turchia che qualora ciò non avvenisse il protocollo prevede la sospensione del negoziato.



* Ninni Radicini, coautore del libro La Grecia contemporanea (1974-2006), ha pubblicato articoli su vari periodici, recensioni e prefazioni a libri.

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Copertina del libro La Grecia contemporanea 1974-2006 di Rudy Caparrini, Vincenzo Greco, Ninni Radicini       La Grecia contemporanea (1974-2006)
di Rudy Caparrini, Vincenzo Greco, Ninni Radicini
prefazione di Antonio Ferrari, giornalista, corrispondente da Atene per il Corriere della Sera
ed. Polistampa, 2007


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