Jannis Kounellis
Arte contemporanea tra Grecia e Italia
di Ninni Radicini
05 marzo 2009
Il riconoscimento dell'Accademia delle Belle Arti di Atene - il dottorato onorario - conferito a Jannis Kounellis è stata l'occasione per sottolineare la qualità e la rilevanza di uno dei più grandi artisti contemporanei. Nel corso della cerimonia, svoltasi a fine febbraio, presso la Sala Giorgio De Chirico dell'Accademia, Kounellis, pittore e scultore nato in Grecia e residente da molti anni in Italia, ha rinnovato il proprio legame con la patria ellenica, attraverso alcuni passaggi del suo discorso. Accanto al riferimento all'attualità (le proteste degli studenti del dicembre scorso), nel quale ha colto la costante generazionale della domanda di un futuro migliore, Kounellis si è soffermato sul significato dell'Ellenismo, sulla sua rilevanza nazionale e come patrimonio culturale per l'umanità ("Il genere umano sarebbe più povero senza la Grecia").
In Italia, a Roma, è arrivato nel 1956 all'età di 20 anni per studiare all'Accademia di Belle Arti. Di quel periodo ha ricordato come sia stata significativa per la sua formazione la qualità degli insegnanti incontrati, che seppero trasmettere concetti dimostratisi determinati, come ad esempio il valore dello spazio e delle relazioni tra questo e le persone. La scelta dell'Italia non è stata casuale ed un motivo è l'ammirazione per il Rinascimento, considerato uno dei periodi più innovativi, poiché cambiò il modo di considerare, e rappresentare, l'essere umano, in alternativa al "dogmatismo" proprio dell'arte bizantina.
Altrettanto determinante nella Storia dell'Arte è stato da lui considerato il periodo successivo, quello della Controriforma, che rafforzò di riflesso il valore della critica come componente essenziale della cultura di un artista, di cui ne è un esempio Caravaggio. In quel passaggio, l'artista - il pittore, lo scultore - smette di essere soltanto un realizzatore e assume un ruolo predominante sull'opera, conferendogli una unicità derivante dal rapporto dell'autore con il proprio tempo.
Kounellis, uno dei grandi nomi dell'Arte Povera (definizione coniata dal critico d'arte italiano Germano Celant alla fine degli anni '60), espose ad Atene per la prima volta nel 1976, alla taverna Apollon. Poi nel 1994 e nel '95 al Teatro Attis. Tra le fine del 2006 e l'inizio del '07 è stato tra gli artisti partecipanti alla mostra Mythos: Miti e Archetipi nel Mediterraneo, allestita presso il Museo Bizantino e Cristiano e l'Istituto Italiano di Cultura, accanto, tra gli altri, a Giorgio de Chirico, Raphael Mafai, Enrico Prampolini, Mario Sironi. La sua concezione dell'arte è collegata alla vita, al dramma, al pessimismo, condizione quest'ultima che non è distacco dall'esistenza ma momento di creatività, come dimostrato anche nella letteratura. In Italia, nel 2007 ha disegnato il Carro di Santa Rosalia, in occasione della 383esima edizione del Festino, che si svolge a Palermo.
Jannis Kounellis, Ulisse moderno fino al ritorno ad Itaca: l'Ellenismo che "esisterà sempre".
La Grecia contemporanea (1974-2006)
di Rudy Caparrini, Vincenzo Greco, Ninni Radicini
prefazione di Antonio Ferrari, giornalista, corrispondente da Atene per il Corriere della Sera
ed. Polistampa, 2007