Le elezioni del 14 settembre hanno confermato la maggioranza di centrosinistra, al governo dal 2005. Il Parlamento (Stortinget), monocamerale dalla legislatura entrante, è composto da 169 deputati, eletti per quattro anni con il sistema proporzionale (sbarramento: 4%), di cui 150 nelle circoscrizioni regionali e 19 su base nazionale. Al primo posto si è confermato il Dna - Partito Laburista (aderente al Pse), del primo ministro Jens Stoltenberg, con il 35.4% e 64 seggi (+3). A seguire: Frp - Partito del Progresso 22.9% e 41 seg. (+3); H - Partito Conservatore (Ppe) 17.2% e 30 seg. (+7); Sv - Partito della Sinistra Socialista (Ngla) 6.2% e 11 seg. (-4); Sp - Partito di Centro 6.2% e 11 seg. (0); Krf - Partito del popolo cristiano (Ppe) 5.5% e 10 seg. (-1); V- Partito Liberale (Eldr) 3.9% e 2 seg. (-8). Ha votato il 75.7% degli elettori (77.1% nel '05).
Stoltenberg, 50 anni, presiede un esecutivo di coalizione, definito "rosso-verde", formato da Laburisti, Socialisti e Centristi, sostenitore del sistema di assistenza pubblica tradizionale, considerato uno dei più avanzati al mondo. All'opposizione continua comunque ad aumentare i consensi l'Frp di Siv Jensen (i sondaggi prospettavano un incremento maggiore), con un programma liberista che prevede la privatizzazione della Sanità e dell'Istruzione, oltre alla riduzione delle tasse (motivo della fondazione del partito nel 1973), da compensare nel bilancio statale utilizzando i profitti del settore petrolifero, finora impiegati in gran parte per il pagamento delle pensioni.
Frp si è rafforzato negli ultimi anni sostenendo inoltre proposte più restrittive sull'immigrazione, affermando l'impossibilità di accoglienza illimitata e proponendo la costruzione di centri nei paesi africani, dove svolgere le procedure per coloro che richiedono asilo politico. Questa ipotesi ha suscitato critiche anche dai partiti di centrodestra - Conservatori, Liberali e Popolari - candidati ad essere insieme coalizione alternativa alla sinistra di governo, pur con la necessità di avere l'appoggio di Frp, che però si è dichiarato indisponibile a sostenere un governo di centrodestra a meno di non farne parte (senza pretendere l'incarico di primo ministro). Ma Popolari e Liberali hanno negato trattative con Frp.
I sondaggi elettorali però non escludevano una sconfitta del centrosinistra, sebbene proprio nell'incertezza di avere una maggioranza parlamentare di centrodestra, si ipotizzasse che i Laburisti avrebbero potuto formare un governo di minoranza con lo stesso premier uscente. Attraversando la crisi economica internazionale senza conseguenze, con un tasso di disoccupazione intorno al 3% su una popolazione di 4.8 milioni di abitanti, la Norvegia - il più grande produttore di petrolio e gas naturale dell'Europa occidentale - a differenza di quanto accaduto in Islanda, ha visto il tema del rapporto con l'Ue pressoché fuori del dibattito elettorale.
In due referendum, nel 1972 e nel '94, la maggioranza ha votato contro l'ingresso nella Comunità europea e oggi, considerando i partiti di governo, solo tra i Laburisti esiste una corrente disponibile all'eventualità di un negoziato di adesione. Socialisti e Centristi sono contrari (nel programma della coalizione ha prevalso il "No" all'adesione). Con l'Ue vi è comunque un accordo di cooperazione, l'EEA (Area Economica Europea), di cui fanno parte anche Lichtenstein e Islanda, che prevede l'applicazione di una molteplicità di direttive comunitarie, tranne quelle su specifici settori nazionali, nel caso di Oslo, ad esempio, agricoltura e pesca.
* Ninni Radicini ha pubblicato vari articoli sulla Germania (area politico-elettorale-storica). Articoli su altri argomenti sono stati pubblicati su vari periodici. Ha pubblicato inoltre recensioni e prefazioni a libri. Coautore del libro La Grecia contemporanea (1974-2006).
La Grecia contemporanea (1974-2006)
di Rudy Caparrini, Vincenzo Greco, Ninni Radicini
prefazione di Antonio Ferrari, giornalista, corrispondente da Atene per il Corriere della Sera
ed. Polistampa, 2007