La maggioranza di centrodestra cerca la riconferma. Per i sondaggi, in crescita la sinistra radicale e i Popolari ortodossi
di Ninni Radicini
01 settembre 2007
Il 16 settembre, nel giorno del 30esimo anniversario dalla scomparsa di Maria Callas, quasi dieci milioni di elettori ellenici si recheranno alle urne per il rinnovo del parlamento. I 300 deputati del Parlamento della Grecia saranno eletti con il sistema proporzionale, che prevede lo sbarramento al 3% e il premio di maggioranza per la lista più votata. Si tratta di elezioni anticipate rispetto alla scadenza naturale del mandato prevista per il 2008.
La decisione del primo ministro Kostas Karamanlis è maturata ad agosto quando ha richiesto al presidente della repubblica Karolos Papoulias la conclusione anticipata della legislatura. In base a una rilevazione della Vprc sulle intenzioni di voto, condotta su un campione di 1052 intervistati pochi giorni dopo la decisione sulla data delle elezioni, Nuova Democrazia è in vantaggio di 4 punti sul Pasok - Movimento socialista panellenico (42.5% vs 38.5%), confermando il distacco di inizio luglio. A seguire Kke - Partito comunista (7.5%), Synaspismos - Coalizione della Sinistra (5%), Laos - Partito popolare ortodosso (3.5%).
Confrontando questi dati con quelli delle legislative 2004, si nota un aumento di consensi per comunisti e sinistra alternativa. Laos, che qualche sondaggio dei mesi scorsi dava oltre il 4%, entrerebbe per la prima volta in parlamento. Nel computo dei seggi Nd avrebbe 154 seggi, Pasok 103, Kke 20, Synaspismos 14, Laos 9. Va precisato che questo sondaggio è stato condotto prima dei giorni in cui la Grecia ha dovuto affrontare la gravissima emergenza incendi nel Peloponneso, in particolare, e in altre zone. La valutazione da parte dei cittadini della capacità del governo di affrontare questa fase molto delicata potrebbe avere effetti sulle scelte di voto, soprattutto per quella parte di elettorato - circa il 20% - che non ha ancora deciso.
Questo dato trova conferma indiretta in un altro: il 48% ritiene che il risultato delle elezioni non sia scontato. A favore di Karamanlis c'è però il consenso personale come primo ministro. Il 48% lo considera più adatto all'incarico rispetto a Papandreou (24%). Un altro sondaggio di Vprc per il quotidiano Kathimerini e per Skai Tv, condotto nei giorni dell'emergenza incendi su un campione di duemila intervistati e pubblicato il 30 agosto, ha però rilevato la diminuzione di un punto per Nd e di mezzo punto per Pasok (41.5% vs 38%), con un aumento del numero di indecisi (dal 20 al 27%).
A beneficiarne sarebbero soprattutto Kke e Laos, il cui leader, Giorgos Karatzaferis, dopo una visita al capo dello stato, ha criticato governo e opposizione per le dichiarazioni e le accuse da entrambe le parti sulle responsabilità dei soccorsi e la gestione complessiva. Il 55% degli intervistati ritiene che un governo a guida Pasok si sarebbe trovato nelle stesse condizioni dell'attuale.
Un ulteriore sondaggio condotto da Mrb per la televisione Alpha, tra il 26 e il 27 agosto, rileva dati percentuali differenti, pur riscontrando una diminuzione del distacco (2%) tra i due maggiori partiti e l'incremento per Kke e Laos: Nd 35.2%, Pasok 33.2%, Kke 7.3%, Synaspismos 4.4%, Laos 3.9%. Karamanlis ottiene il 44% di consensi alla domanda su chi è più adatto al ruolo di premier; Papandreou è staccato di 10 punti. Rilevante il dato sulla stabilità del voto: l'80% dichiara che quanto accaduto non influenzerà la propria scelta. Il Pasok però ha contestato questo sondaggio affermando che la società di rilevazione è vicina al governo. Mrb ha risposto che, premessa la libertà di critica, il sondaggio è stato condotto dagli operatori con professionalità e imparzialità.
Il premier Karamanlis ha detto che la campagna elettorale di Nd si concentrerà su alcuni punti precisi che, in caso di vittoria, saranno in testa al programma dell'esecutivo: completare la riforma costituzionale; rafforzare il welfare; rinnovare l'amministrazione statale; proseguire nella riforma del sistema scolastico. In parallelo cercherà di trarre beneficio dai risultati conseguiti dal 2004, l'anno del ritorno al governo del centrodestra. Secondo quanto rilevato dal Servizio nazionale di statistica, nel mese di maggio il tasso di disoccupazione si è attestato al 7.7%, contro 11.3% di tre anni fa. Per la prima volta dall'ingresso nella Unione monetaria europea, il deficit fiscale è diminuito (dal 7.9% al 2.6% del prodotto interno lordo) così come l'inflazione.
Il tasso di crescita dell'economia è tra i più alti della Ue. Sono aumentati gli investimenti dall'estero e le esportazioni. Nell'ambito della politica energetica, sono stati stipulati ti accordi internazionali che hanno portato la Grecia ad assumere un ruolo rilevante nel quadro europeo. Risultati non solo in ambito economico e politico ma anche culturale. Come l'avvio dei lavori per il Museo di Arte moderna di Atene. L'ha ricordato il capo del governo, che di recente ha anche presenziato a Drama (regione di Macedonia orientale - Tracia) la cerimonia di intitolazione di un anfiteatro a Constantinos Karamanlis, suo zio, ex presidente del consiglio e presidente della repubblica, di cui quest'anno ricorre il centenario dalla nascita.
Sul lato dell'opposizione, George Papandreou ritiene che l'elettorato greco voglia cambiare e respinge le critiche degli altri partiti di sinistra, secondo i quali la sua linea non sarebbe distinguibile da quella di Nd. L'ex ministro degli esteri del governo Simitis è molto critico nei confronti della politica del governo, che ritiene abbia fatto compiere passi indietro allo stato ellenico. Su Papandreou c'è stato un commento un pò caustico dell'ex premier Costas Mitsotakis, attuale presidente onorario di Nd. Del leader socialista ha detto di avere una buona opinione come persona ma di non considerarlo un leader poichè dice "no" a tutto quanto è proposto dall'esecutivo. Presentando la lista dei candidati, Aleka Papariga, segretario generale del Kke, ha voluto sottolineare che il 41% di loro partecipa per la prima volta, il 70% sono operai e impiegati, il 20% ha meno di 35 anni e il 23% sono donne.
Alekos Alavanos, leader di Synaspismos, ha annunciato la sua candidatura nelle circoscrizioni di Heraklion (Creta) e Serres (Macedonia centrale). La legge elettorale permette ai leader dei partito di presentarsi in due circoscrizioni. Nonostante a Serres - la circoscrizione di Karamanlis - Synaspismos non abbia avuto in passato un consenso particolarmente elevato, Alavanos ha deciso in tal senso proprio per dare impulso al partito. Alavanos ha criticato i sondaggi di opinione, considerandoli fuorvianti per l'opinione pubblica a cui prospetterebbero una visione riduttiva (in senso bipolare) del panorama politico nazionale.
Giorgios Karatzaferis, leader di Laos e deputato al Parlamento europeo (gruppo Indipendenza/Democrazia), all'inizio della campagna elettorale ha posto in evidenza la volontà del suo partito di portare avanti un programma per il rafforzamento dello stato sociale, con particolare attenzione alla sanità pubblica e al sistema pensionistico. Tra gli altri partiti, si segnala Rinascita Democratica, di Stelios Papathemelis, ex deputato del Pasok.
Il panorama politico ellenico conferma la sua caratteristica: far coesistere partecipazione politica e governabilità; confronto tra parti differenti e interesse nazionale. Il rafforzamento dei partiti a sinistra di Pasok e l'ingresso di Laos potrebbe rappresentare un elemento di ulteriore dinamismo, in linea con la recente tendenza su scala europea a far emergere partiti e movimenti - di destra e di sinistra - che ravvivano sistemi tendenzialmente bipolari, come ad esempio in Germania. Se le previsioni della vigilia fossero confermate, Karamanlis, oltre al nuovo incarico di primo ministro, potrebbe rafforzare l'ala liberale-sociale all'interno di Nd. Per Papandreou si tratta di una elezione fondamentale, forse decisiva, per capire l'orientamento dell'elettorato greco e rendere compiuta la fase di transizione del Pasok iniziata nel 2004.
* Ninni Radicini, coautore del libro La Grecia contemporanea (1974-2006), ha pubblicato articoli su vari periodici, recensioni e prefazioni a libri.
La Grecia contemporanea (1974-2006)
di Rudy Caparrini, Vincenzo Greco, Ninni Radicini
prefazione di Antonio Ferrari, giornalista, corrispondente da Atene per il Corriere della Sera
ed. Polistampa, 2007