Elezioni legislative 2004 in Grecia: Vittoria di Nuova Democrazia
di Ninni Radicini
10 marzo 2004
Nuova Democrazia ha vinto le elezioni legislative. Kostas Karamanlis è il nuovo primo ministro. La maggioranza degli elettori greci ha così segnato una svolta storica. Il Pasok va all'opposizione dopo oltre un ventennio passato al governo, tranne una parentesi dal 1989 al 1993. L'affluenza ai seggi è stata notevole, si votava soltanto domenica 7 marzo dalle sette del mattino alle sette di sera, con circa mezzo milione di nuovi elettori per la prima volta alle urne. ND ha ottenuto il 45.5% (165 seggi, +40 rispetto alle elezioni del 2000), il Pasok è al 40.6% (117 seggi, -41). Terzo partito è il Kke, partito comunista, 5.9% (12 seggi, +1), segue Synaspismos con il 3.2% (6 seggi, =).
Il margine della vittoria di ND è stato superiore alle attese. Secondo le rilevazioni sono stati circa 500mila gli elettori che hanno lasciato il Pasok. La maggior parte hanno optato per la destra; soltanto l'1% per partiti più a sinistra. Il voto ha accentuato il bipolarismo, anche se tengono, e in qualche caso avanzano, gli altri partiti. Come nel caso del Kke, con un risultato per certi versi a sorpresa. Non erano tanti quelli che ritenevano possibile anche soltanto una conferma del risultato del 2000 (5%), ancora meno quelli che ne pronosticavano un incremento.
Così come il superamento del quorum - ritenuto poco probabile nei sondaggi precedenti - da parte di Synaspismos (in Italia starebbe tra la sinistra Ds, il movimento dei "girotondi", e Rifondazione), aderente al partito della sinistra europea che si costituirà ufficialmente tra qualche settimana. Le altre liste non sono riuscite a superare lo sbarramento del 3%, necessario per l'assegnazione dei seggi. Tra loro, da segnalare il risultato comunque consistente del partito nazionalista Laos, di Georgios Karatzaferis, ex deputato di ND, che ha mancato di pochissimo il quorum (2.8%), e ha raggiunto il 4% a Salonicco.
La domanda di cambiamento dell'elettorato greco non è stata una semplice affermazione di circostanza, ma si è confermata anche nelle scelte. Oltre un terzo del nuovo Parlamento sarà formato da deputati giovani. ND ha ricevuto una investitura quantitativamente notevole. Non soltanto un voto "contro", in cui rientra anche quello di coloro che volevano semplicemente cambiare il "colore" dell'amministrazione, ma anche un voto "pro".
Perchè è pur vero che i programmi dei due maggiori schieramenti convergono al centro, tanto da avere non pochi elementi comuni, ma si tratta comunque di espressioni differenti dell'elettorato, che forse è più polarizzato, dal punto di vista ideologico e culturale, dei partiti di riferimento. Karamanlis (1956), originario della Macedonia, - il più giovane primo ministro nella storia della Grecia dal secondo dopoguerra -, ha portato a termine un lavoro iniziato sette anni fa, quando gli è stata affidata la guida del partito, in quel momento in crisi elettorale e politica.
Attraverso un rinnovamento ideologico e programmatico, Nuova Democrazia è riuscita a configurarsi come partito liberal-conservatore, mettendo da parte la piattaforma strettamente liberista dell'ex premier Mitsotakis, che ne aveva caratterizzato la prima metà degli anni Novanta, optando per l'economia sociale di mercato, con attenzione ai problemi concreti sia della classe media sia dei ceti più disagiati, e mettendo forse definitivamente da parte ogni forma di politica paternalistica, tipica dei partiti tendenzialmente concepiti come espressione di una aristocrazia.
Questo ha determinato anche un mutamento nel linguaggio - prudente nei toni e modesto nelle promesse - con cui Karamanlis si è presentato agli elettori, a cui ha proposto un programma incentrato su garanzie sociali, uguaglianza di fronte alla legge, opposizione agli intrecci tra politica ed economia. In tal modo, ND ha potuto raggiungere nuovi elettori, oltre a quelli dei gruppi in cui è più forte (agricoltori, casalinghe, liberi professionisti, pensionati), che hanno particolarmente risentito della inflazione e della insicurezza recenti. Fino a dicembre i sondaggi davano il Pasok, guidato dall'ex primo ministro Simitis, staccato di circa 7 punti da ND.
In quel momento, Simitis ha deciso di passare il testimone a Ghiorgos Papandreou, fino ad allora ministro degli esteri, indicato dagli stessi sondaggi come l'unico politico di governo in grado di competere per la vittoria. Nel mese di gennaio questa novità è sembrata rendere in termini elettorali, con i sondaggi che indicavano una diminuzione costante del distacco del Pasok da ND, sostenuta da un contemporaneo passaggio da una linea moderata a una più tradizionale caratterizzata da una volontà - in gran parte esteriore - di "ritorno alle origini".
Poi però il recupero si è interrotto, ed ND prima ha stabilizzato il vantaggio, poi lo ha poco alla volta riportato a percentuali più consistenti. La campagna elettorale dei due maggiori partiti è stata sostanzialmente imperniata su argomenti di politica interna, lasciando da parte due grosse questioni - quella cipriota e quella delle Olimpiadi di Atene - che però saranno le prime da affrontare in ordine di tempo per il nuovo premier. La trentennale questione di Cipro, sembra oggi ad uno snodo, dato l'ingresso dell'Isola nella UE, il prossimo 1 maggio.
In questi giorni si stanno svolgendo una serie di incontri tra il presidente cipriota Tassos Papadopoulos e il leader turco-cipriota Rauf Denktash, per la approvazione del piano proposto dall'Onu. Qualora non si giungesse a una firma congiunta entro il 22 marzo, entreranno in gioco sia la Grecia sia la Turchia, che avranno tempo fino al 29 marzo per la approvazione del piano Onu. L'eventuale prosecuzione dello stallo, porterebbe l'Onu a indire un referendum per la riunificazione nelle due comunità.
Da sondaggi recenti la maggioranza dei greco-ciprioti considera poco chiaro il piano dell'Onu e qualora ci fosse un referendum una percentuale tra il 53 e il 63% di loro sarebbe intenzionato a votare contro; a questo dato va aggiunto un alto numero di indecisi (il 56% dei turco-ciprioti invece voterebbe a favore). Il 61% degli intervistati greco-ciprioti considera il piano a favore della parte turca, meno dell'1% a favore di quella greca. Il piano prevede la riunificazione dell'isola attraverso una federazione tra le due zone - quella greco-cipriota e quella turco-cipriota occupata - e un governo centrale che però avrebbe pochi poteri. Altro nodo è il completamento delle strutture per lo svolgimento delle Olimpiadi, che si svolgeranno dal 13 al 29 agosto 2004 ad Atene.
Come in altri ambiti, anche in quello dell'atletica la Grecia negli ultimi dieci anni ha compiuto progressi notevoli, tanto da portarla ad essere una delle più forti rappresentative a livello europeo e mondiale, anche in discipline di velocità (100 e 200m, con il campione olimpico Kostantinos Kenteris) nelle quali negli ultimi 25 anni, dopo le vittorie di Pietro Mennea, risultava difficile trovare europei sul podio più alto. Il nuovo premier ha comunicato che confermerà il personale già incaricato della organizzazione. Sarà un appuntamento molto importante sia dal punto di vista della immagine sia da quello sportivo. Inizia per la Grecia una nuova legislatura con molte novità e molte speranze.
* Ninni Radicini, coautore del libro La Grecia contemporanea (1974-2006), ha pubblicato articoli su vari periodici, recensioni e prefazioni a libri.
La Grecia contemporanea (1974-2006)
di Rudy Caparrini, Vincenzo Greco, Ninni Radicini
prefazione di Antonio Ferrari, giornalista, corrispondente da Atene per il Corriere della Sera
ed. Polistampa, 2007