La Grecia si qualifica per i Mondiali di calcio 2010
La nazionale ellenica allenata da Otto Rehhagel supera l'Ucraina nello spareggio
di Ninni Radicini
20 novembre 2009
Pareggiando 0-0 nella gara di andata, giocata in casa il 14 novembre allo stadio Olimpico di Atene, e vincendo 0-1 a Donetsk nel ritorno del 18 novembre, la nazionale ellenica ha ottenuto la qualificazione per i Mondiali 2010 in Sud Africa. Un traguardo raggiunto grazie a una saggia gestione tattica della doppia sfida. Nella prima partita, data l'assenza di quattro titolari (l'attaccante Giannis Amanatidis e i difensori Christos Patsatzoglou, Giorgos Seitaridis, Vasilis Torosidis) la formazione allenata da Otto Rehhagel ha badato soprattutto a non subire gol, in modo da rinviare tutto alla gara di ritorno.
Ad Atene, l'Ucraina ha cercato nel primo tempo di trovare il goal. Poi nei secondi 45 minuti ha scelto un atteggiamento più prudente, lasciando l'iniziativa in prevalenza alla Grecia. Poche occasioni da rete, tranne alcune conclusioni, del capitano greco Konstantinos Katsouranis, di Theofanis Gekase e di Sotiris Kyrgiakos nel finale, sebbene Georgios Samaras abbia cercato di creare spazi per le avanzate dei centrocampisti e degli altri attaccanti. Nel secondo tempo Rehhagel ha fatto esordire Kostas Mitroglou, attaccante dell'Olimpiakos, già nell'Under 21, convocato a seguito dell'assenza di Amanatidis (Eintracht Frankfurt).
Nella partita di ritorno, l'Ucraina ha cercato fin dall'inizio di portarsi in vantaggio ma l'accurata difesa ellenica e qualche errore in fase di conclusione hanno portato sempre più la gara a procedere entro lo schema più congeniale alla nazionale di Rehhagel. Nei primi minuti della gara Andrei Shevchenko ha avuto una ottima occasione da rete ma, a breve distanza dalla porta avversaria, ha calciato fuori il pallone arrivatogli dopo una respinta del portiere Tzorvas su tiro di Alexander Aliev. La Grecia però non ha concesso molto, giocando di rimessa.
Al 31' la svolta della gara, quando Dimitris Salpingidis, abile nel rimanere poco prima della linea del fuorigioco tra due difensori avversari, ha ricevuto il pallone passato in verticale da Samaras e a quel punto a pochi metri dall'area di rigore si è trovato davanti al portiere, segnando il gol del vantaggio. Nella ripresa la Grecia ha badato, ancora più, a difendere il risultato. L'Ucraina ha creato qualche occasione, anche se con qualche imprecisione nella fase conclusiva.
Quella che segue è la formazione della Grecia: Alexandros Tzorvas, Nikos Spiropoulos, Loukas Vyntra, Sotiris Kyriakos, Vangelis Moras, Socratis Papastathopoulos (29', Vassilis Pliatsikas), George Samaras (63', Fanis Gekas), George Karagounis, Costas Katsouranis, Angelos Charisteas (71' Alexandros Tziolis), Dimitris Salpingidis.
A quattro anni di distanza, le due squadre tornavano a sfidarsi per la qualificazione ai Mondiali. Allora, in occasione di quelle per la fase finale in Germania, si trovarono nello stesso girone. Al primo posto arrivò la nazionale ucraina e la Grecia fu eliminata senza nemmeno accedere ai play off. E' stata finora l'unica qualificazione dell'Ucraina ai Mondiali, non essendovi riuscita in precedenza per Francia 1998 (eliminata dalla Croazia, poi semifinalista) e Corea del Sud / Giappone 2002 (eliminata dalla Germania, poi vice campione del Mondo). Per la Grecia invece la qualificazione raggiunta rappresenta anche il superamento della tabella negativa che ha caratterizzato gli anni successivi alla vittoria al Campionato Europeo del 2004: la partecipazione pressoché incolore alla Confederation Cup del 2005; la già accennata mancata qualificazione ai Mondiali 2006; l'eliminazione al primo turno della fase finale dell'Europeo 2008.
Un decennio che visto la Grecia in una dimensione internazionale differente dal passato, a cui ha contribuito sia una crescita complessiva del calcio ellenico sia la presenza in panchina di Otto Rehhagel - "Re Otto" - primo straniero a essere insignito del titolo di "Greco dell'anno", dopo la vittoria storica dell'estate 2004, e in patria della Croce federale tedesca al Merito nel 2005. Uno dei pochissimi allenatori, in particolare degli ultime tre decenni di calcio europeo, con una carriera caratterizzata da lunghi periodi trascorsi sulla stessa panchina. Ha allenato il Werder Brema dal 1981 al 1995, a seguire il Bayern Monaco e il Kaiserslautern. Dal 2001 è sulla panchina della Grecia.
Recensioni di Ninni Radicini a libri di argomento calcistico: Idoli di carta, di Giusva Branca (Undici calciatori e un allenatore nella storia della squadra della Reggina)
La Grecia contemporanea (1974-2006)
di Rudy Caparrini, Vincenzo Greco, Ninni Radicini
prefazione di Antonio Ferrari, giornalista, corrispondente da Atene per il Corriere della Sera
ed. Polistampa, 2007