Grecia 2005: Elettorato e partiti in Grecia. Dodici mesi dopo...
di Ninni Radicini
02 marzo 2005
Ad un anno dall'insediamento al governo, il premier Kostas Karamanlis e Nuova Democrazia, trovano conferme nel gradimento dell'elettorato. Due recenti sondaggi - della Metron Analysis di Atene e del giornale Eleftheros Typos - seppure con percentuali non coincidenti, indicano che ND è sempre in vantaggio sul Pasok, con un distacco che oscilla tra il 4 e il 5.9%, mentre Karamanlis sopravanza nettamente George Papandreou come "capacità di svolgere il ruolo di primo ministro" (42.5% contro il 29,8%; 48.1% contro 28.6%).
Relativamente ai partiti, Metron Analysis ha rilevato quando segue: ND 37.9%; Pasok - Movimento socialista panellenico 33.9%; Kke - Partito comunista greco 6.6%; Synaspismos - Coalizione della sinistra, dei movimenti sociali e degli ecologisti 3.7%; Laos - Partito popolare ortodosso (non presente nell'attuale composizione del Parlamento) 2.9%, vicinissimo alla soglia del 3% prevista dalla Costituzione per poter concorrere alla ripartizione dei seggi; indecisi 13.9%. Il 50.7% degli intervistati ritiene che ND vincerà le prossime elezioni, mentre il 21.9% opta per il Pasok.
In termini di popolarità dei leader politici, Konstantinos Karamanlis jr. è al 60.1%, ma a poca distanza segue Papandreou con il 56.8%. Più che buono il risultato conseguito da Alekos Alavanos (39.4%), a dicembre 2004 eletto presidente di Synaspismos. Aleka Papariga, segretaria del Kke, ha il 35.2% dei consensi. Discreto il risultato di Giorgios Karatzaferis, presidente del Laos (23.4%). In base al sondaggio di Eleftheros Typos: ND è al 39.2%; Pasok al 33.3%; Kke 6.7%; Laos al 3.1%; Synaspismos al 3%; 2,2% per altri partiti; "non sa / non risponde" 8.5%. Il 71% degli intervistati pensa che ND vincerà le prossime elezioni, il 15.2% pensa vincerà il Pasok, il 12.3% "non sa / non risponde". Il 54% dà un giudizio positivo dei primi dodici mesi di governo, contro il 27.2%, mentre il 18.4% si dichiara neutrale.
Sempre in tema di sondaggi e statistiche, recenti rilevamenti indicano che i cittadini greci considerano come problemi più rilevanti la disoccupazione e la connessa delocalizzazione industriale in altri stati della Ue (o candidati all'adesione) con costi di produzione inferiori. Dal 3 al 7 marzo si svolge il settimo congresso del Pasok. In programma dibattiti su: Costituzione europea, Scuola, Immigrazione, Società dei cittadini, Riforma della politica agricola, Partiti socialisti europei nel 21° secolo, globalizzazione e solidarietà. Tra i temi di stretta attualità quello dei rapporti tra Stato e Chiesa.
Anche in risposta ai recenti avvenimenti che hanno coinvolto la Chiesa greca, un gruppo di 10 parlamentari socialisti ha proposto che il nuovo presidente della Repubblica, Karolos Papoulias, presti giuramento al presidente del Parlamento prima che all'arcivescovo greco, oppure, in alternativa presti giuramento anche ai capi delle chiese di Creta e del Dodecaneso.
Il congresso si conclude con la composizione del Consiglio nazionale (ex Comitato centrale). Papandreou, in particolare negli ultimi mesi, non ha mancato di contestare le scelte del governo, sia in politica interna sia in politica estera, in particolare per quanto riguarda l'atteggiamento nei confronti del riconoscimento statunitense della Fyrom con il nome di "Repubblica di Macedonia" e per i rapporti con la Turchia, che, suo parere, avrebbero portato alla perdita delle posizioni acquisite negli anni scorsi dal governo Simitis. Papandreou ritiene inoltre che le accuse di ND al Pasok, per quanto riguarda gli effetti della precedente amministrazione (es. conti pubblici e parametri comunitari), siano strumentali.
* Ninni Radicini, coautore del libro La Grecia contemporanea (1974-2006), ha pubblicato articoli su vari periodici, recensioni e prefazioni a libri.
La Grecia contemporanea (1974-2006)
di Rudy Caparrini, Vincenzo Greco, Ninni Radicini
prefazione di Antonio Ferrari, giornalista, corrispondente da Atene per il Corriere della Sera
ed. Polistampa, 2007