Atom Egoyan

di Alberto Momo
ed. Dino Audino Editore, pagg.96, 2003

Recensione di Ninni Radicini

Copertina del libro Atom Egoyan di Alberto Momo Atom Egoyan di origine armena, nato in Egitto nel 1960, residente in Canada (nella parte anglofona), è un autore cinematografico molto attivo, brillante, e con una idea di impegno civile tutt'altro rituale. La sua identità astratta non è uno slogan, utile a ritagliarsi uno spazio promozionale, ma una sintesi particolarmente riuscita di una cultura articolata e coerente. Nel 1979 realizza il primo cortometraggio, Howard in particular: in 14 minuti riesce a tratteggiare la vicenda di un uomo obbligato ad andare in pensione dalla società in cui lavora. Nel 1982 fonda la sua casa di produzione, la Ego Film Arts (www.egofilmarts.com). Nel 1984 realizza il primo lungometraggio Next of kin (tit.it. Il parente prossimo).

Nel 1988 il riconoscimento internazionale arriva con Family viewing, distribuito in Italia con il titolo Black comedy; al Festival di Montreal, il regista tedesco Wim Wenders, vorrà dividere con questa pellicola il premio a lui assegnato per Il cielo sopra Berlino. La identità armena di Atom Egoyan, in modo diretto o trasversale rintracciabile in tutta la sua produzione, diventa centrale con il film Calendar (1993), che narra di un fotografo armeno-canadese il quale, insieme a sua moglie, con il compito di interprete, e ad un autista, compie un viaggio in Armenia per fotografare dodici chiese.

«La idea di nazione è qualcosa che mi affascina. Se si pensa che una nazione è l'espressione di una proiezione collettiva, allora è chiaro che l'idea di territorio nazionale è prima un concetto psicologico che una definizione fondata su frontiere fisiche. (...) Scrivendo "Calendar" ho cercato una storia che potesse comprendere i tre livelli della coscienza armena: la coscienza nazionalista, quella della diaspora e quella degli integrazionisti.» (Atom Egoyan)

Dopo una serie di pellicole (es. Exotica, 1993) che hanno incontrato la valutazione positiva sia della critica che del pubblico, Atom Egoyan inizia la realizzazione di Ararat, tra i cui interpreti vi è Charles Aznavour (anch'egli di origine armena). Un film sul genocidio del popolo armeno, compiuto dai turchi tra il 1915 e il '18. Un genocidio di cui furono vittime oltre un milione e mezzo di armeni (e centinaia di migliaia di altri furono costretti a fuggire in esilio). Per tanti anni è stato rimosso dalla storia e il riconoscimento internazionale, rallentato da questioni di realpolitik, ha avuto un riscontro notevole nel 2001 con un atto di riconoscimento del parlamento francese.



Puoi proseguire sull'argomento con le seguenti recensioni di Ninni Radicini:
L'Olocausto Armeno

Un uomo, una storia

e gli articoli:
Ararat e la crisi della qualità in televisione

Riconoscimento del genocidio armeno: iniziative in Argentina, Uruguay e Belgio

Prefazioni e recensioni di Ninni Radicini

Mappa del sito www.ninniradicini.it

Home page