26 gennaio (inaugurazione ore 19.30) - 29 febbraio 2008
Galleria Artsinergy - Bologna
Personale dello scultore cipriota Alexandros Yiorkadjis inserita nel cartellone ufficiale di Arte Off, contenitore del ventaglio di manifestazioni collaterali che irradieranno la città durante i giorni di Bologna Art First. La mostra, a cura del Segretario scientifico dell'Accademia Clementina, Alessia Marchi, con un intervento da parte di Alfonso Panzetta, esperto di scultura italiana e di arte contemporanea e del Direttore dell'Accademia lo scultore Mauro Mazzali, sarà la prima di un ciclo di proposte ed eventi realizzati grazie alla partnership stretta da Artsinergy con l'Accademia di Belle Arti di Bologna nel tentativo di dare visibilità a studenti di talento selezionati dal personale docente.
Alexandros Yiorkadjis (Cipro, 1981) partecipa ai corsi artistici nell'Atelier cipriota di Hristos Simeodines. Dopo il Diploma al Liceo Makarios III di Cipro, approda nel 2003 all'Accademia di Belle Arti di Perugia per poi spostarsi e terminare gli studi a Bologna. Prende parte a diverse mostre collettive in Italia, in Francia e in Grecia, definito da tanti addetti ai lavori come uno dei giovani scultori più interessanti nel panorama dell'arte attuale. Tra corpo e mente, tra spirito e materialismo. Tra esigenze terrene e immateriali. Quello che colpisce di questo giovane greco è il fatto che si ponga temi, in realtà antichissimi. I grandi dubbi, conflitti, gli interrogativi che l'uomo si è sempre posto. Il dualismo che Yarkadijs cerca di indagare è l'uomo stesso.
L'individuo, con tutte le sue incertezze, è il protagonista assoluto della sua investigazione. Alexandros non si interroga (almeno, non ancora) su quei temi legati al corpo come la malattia, la morte, l'identità psichica, culturale, etnica e così via. Il suo è un conflitto di sensi e spirito, tra eros e mente. L'opera che apre la strada alla mostra, è un uomo che esibisce il cuore senza paura e senza vergogna. Il cuore è tutto ciò che ha, ma che sembra preoccuparlo. Il suo cuore è ciò che ha di più prezioso e non intende nasconderlo. Quello che occupa i suoi pensieri è l'instabile equilibrio tra sensi e spirito, e il suo conflitto maggiore sta nella giusta proporzione tra i propri sensi dai quali sembra, in certi casi, sopraffatto. In Yarkadijs ogni singola opera è parte delle altre, sono "dichiarazioni", assiomi, esaltati o allo stesso tempo contraddetti dall'opera successiva. Se in una c'è il cuore, a seguire è l'eros a fare da padrone. Tutti gli ambiti che l'artista indaga vivono di per sè ma, non possono sopravvivere senza gli altri, perchè l'uomo è tutti questi ambiti insieme.
L'artista usa se stesso, ed è in questo figlio del contemporaneo, del secondo Novecento; partire dal proprio corpo sembra imprescindibile per iniziare a comunicare, se stesso diviene il suo metro universale. (...) L'arte degli ultimi anni, segue le riflessioni e la ricerca del giovane cipriota, è una tendenza questa, che riguarda tutto il panorama della scultura nell'ultimo decennio: ogni artista che si è cimentato in questa pratica artistica, ha fatto i conti con la figura. E' quello che io chiamo Figurazionismo - spiega Alfonso Panzetta. (...) Questa linea di figurazione, colpisce come un morbo i giovani dell'ultimo decennio, che non rinnegano le novità dell'ultimo secolo, ma ne sono completamente imbevuti, è parte del loro dna, tanto da riproporlo nell'iconicità , in un figurazionismo, appunto, che non è da confondere con il Figurativo ottocentesco, nè con il ritorno all'ordine degli anni Venti e Trenta, e neppure con la Figurazione che riguarda gli anni Cinquanta.
Ho ancora una domanda, a cui non posso fare a meno di pensare e che sarà venuta in mente di sicuro anche al Panzetta. Quanto incidono le radici greche, la sua terra, in Alexandros? In realtà - mi rassicura lo storico della scultura - assolutamente niente. Viene naturale pensarlo, infatti, date le sue origini, ma la cultura di questo artista, la sua identità è sopranazionale, è quella che hanno tutti i giovani. In questo passaggio di decennio, invece, è la pittura che langue. La scultura no, questa vive una stagione di omogeneitàà pur nella singolarità dei linguaggi dei diversi artisti. (Alessia Marchi)
Puoi proseguire con la presentazione di mostre di altri artisti ellenici:
e con la seguente recensione: The Rough Guide - Cipro (Recensione di Ninni Radicini a Guida Turistica per Cipro)
La Grecia contemporanea (1974-2006)
di Rudy Caparrini, Vincenzo Greco, Ninni Radicini
prefazione di Antonio Ferrari, giornalista, corrispondente da Atene per il Corriere della Sera
ed. Polistampa, 2007