La Repubblica di Cipro nel semestre di presidenza del Consiglio della UE e il percorso comunitario degli stati balcanici
di Ninni Radicini
26 agosto 2012
Nel programma della Presidenza di Cipro del Consiglio della Unione europea, per il semestre luglio-dicembre 2012, una delle priorità è la politica di Allargamento, che in questa fase riguarda in particolare gli stati dell'area balcanica occidentale, per i quali - come stabilito dal Consiglio europeo di Thessaloniki nel giugno '03 - dopo la fase iniziale di sostegno alla stabilizzazione economica e politica si sarebbe proceduto ad un progressivo avvicinamento al traguardo dell'ingresso nella Ue.
La Croazia diventerà il 28esimo stato della Ue l'1 luglio '13, dopo aver concluso nel '11 i negoziati avviati nel '05; gli altri stati ex jugoslavi e l'Albania proseguono l'iter verso la Ue, come candidati o potenziali candidati. Ogni anno la Commissione europea approva una serie di documenti in merito ai progressi raggiunti da ogni stato candidato o potenzialmente candidato. Per loro, come per tutti gli stati candidati all'adesione comunitaria, il via libera all'inizio dei negoziati è determinato dalla decisione all'unanimità del Consiglio della Ue.
La prima visita nel programma della Presidenza cipriota di turno ha riguardato la Serbia. A Belgrado, il ministro degli Esteri della Repubblica di Cipro, Erato Kozakou-Marcoullis, nella sua funzione di presidente del Consiglio degli Affari generali della Unione europea, responsabile per l'Allargamento, ha espresso il sostegno alla eventualità che l'inizio del negoziato di adesione avvenga entro quest'anno. A sua volta, il presidente serbo Tomislav Nikolic ha sottolineato che "l'accesso alla Ue è un traguardo strategico per la politica estera della Serbia poiché garantisce nuove prospettive per lo sviluppo economico".
La Serbia ha presentato la domanda di adesione nel dicembre '09. Due anni dopo la Commissione europea ha pronunciato il parere sulla richiesta di adesione e l'1 marzo '12 il Consiglio europeo ha confermato la candidatura. Nodo determinante nelle relazioni Ue/Serbia è la questione del Kosovo, la cui autoproclamazione di indipendenza nel febbraio '08 è stata presentata al Consiglio europeo, dove però alcuni stati hanno espresso la propria contrarietà al riconoscimento. Sulla prospettiva di una candidatura del Kosovo è stata sottolineata da Bruxelles la singolarità e la specificità di questa decisione, affermando la disponibilità ad assisterne lo sviluppo economico e politico nel quadro europeo. L'atto di sovranità statale del Kosovo è stato riconosciuto finora da 91 stati su 193 dell'Onu. Tra coloro che invece non lo hanno riconosciuto ve ne sono cinque dalla Ue: Cipro, Spagna, Romania, Grecia e Slovacchia. Come Presidente di turno della Ue, Cipro ha comunque espresso la disponibilità a svolgere un ruolo di mediatore.
A seguire, è stata la volta del Montenegro, a cui la Presidenza cipriota ha espresso le congratulazioni per il raggiungimento delle condizioni necessarie all'apertura del negoziato d'ingresso nella Ue, rinnovando l'incoraggiamento a proseguire nell'approvazione delle riforme previste. La domanda di adesione alla Ue da parte del Montenegro è stata presentata nel dicembre '08. L'1 maggio '10 è entrato in vigore l'Accordo di Associazione e Stabilizzazione, a dicembre il Consiglio europeo ha confermato la candidatura e un anno dopo ha avviato il procedimento di accesso in vista dell'apertura dei negoziati. Il 26 giugno '12 il Consiglio ha approvato la valutazione della Commissione, per la quale il Montenegro ha raggiunto il grado richiesto di conformità ai criteri di adesione per l'avvio dei negoziati.
A fine luglio, in Bosnia-Herzegovina è stato rinnovato il sostegno alla sua prospettiva europea, a fronte della implementazione di una serie di riforme che determinino le condizioni affinché si possa arrivare alla presentazione della domanda di adesione. La Bosnia-Herzegovina è uno dei potenziali candidati all'adesione. Nel giugno '08 ha firmato l'accordo di Associazione e Stabilizzazione (Saa) con la Ue, oltre a uno specifico accordo di tipo commerciale.
A seguire, in Albania è stato auspicato dalla Presidenza di Cipro che si raggiungano i requisiti previsti, che faciliterebbero una valutazione positiva da parte della Commissione europea e, a dicembre, la decisione del Consiglio sulla concessione dello status di candidato. Tirana ha presentato la richiesta di adesione alla Ue nell'aprile '09 e nel novembre '10 la Commissione ha espresso un parere con cui considera che il negoziato dovrebbe essere aperto quando l'Albania avrà incontrato una serie di priorità stabilite.
La Fyrom (Ex Repubblica jugoslava di Macedonia) ha presentato richiesta di adesione nel marzo '04. Dopo il parere favorevole della Commissione nel '05 e la decisione del Consiglio di concedere lo status di candidato, nell'ottobre '09 la Commissione ha sostenuto l'apertura dei negoziati. In occasione del 9° Consiglio di Associazione e Stabilizzazione Ue/Fyrom, si è ribadito che le due parti sono impegnate nel raggiungimento degli obiettivi di stabilità, buon vicinato e integrazione europea.
In tale contesto si inserisce anche la questione del negoziato tra Grecia e Fyrom per trovare una denominazione alla ex repubblica jugoslava che sia univoca per la comunità internazionale. Dopo la indipendenza nel 1991, la decisione di proclamarsi "Repubblica di Macedonia" aveva infatti determinato le proteste di Atene. Nel '93 il nuovo stato balcanico fu ammesso all'Onu con il nome di Fyrom. La estensione della regione storica macedone - oggi ricadente, con quote differenti, su vari stati -, l'evoluzione territoriale del Regno di Macedonia al tempo di Filippo II (padre di Alessandro Magno) la presenza di regioni macedoni nella Repubblica Ellenica, ha indotto Atene a proporre a Skopje che il nome dello loro stato sia caratterizzato in senso locale e non sia invece "Repubblica di Macedonia", poiché, oltre a risultare non appropriato dal punto di vista storico e culturale, può avere effetti imprevedibili sul contesto geopolitico.
A luglio, in occasione dell'incontro con il Comitato del Parlamento europeo per gli Affari esteri, per la presentazione delle priorità del Presidenza di turno di Cipro, è stato sottolineato che la Presidenza cipriota intende fare avanzare la prospettiva europea dei Balcani occidentali, a partire dal già stabilito ingresso della Croazia e dalle recenti decisioni del Consiglio di garantire lo status di candidato alla Serbia e di iniziare il negoziato di adesione del Montenegro.
* Ninni Radicini ha pubblicato vari articoli sulla Germania (area politico-elettorale-storica). Articoli su altri argomenti sono stati pubblicati su vari periodici. Ha pubblicato inoltre recensioni e prefazioni a libri. Coautore del libro La Grecia contemporanea (1974-2006).
La Grecia contemporanea (1974-2006)
di Rudy Caparrini, Vincenzo Greco, Ninni Radicini
prefazione di Antonio Ferrari, giornalista, corrispondente da Atene per il Corriere della Sera
ed. Polistampa, 2007