Hollywood è lontana
Film, storie e protagonisti sotto il cielo europeo
Rassegna cinematografica, 11 ottobre 2016 - 21 marzo 2017
Sala Wenders del Goethe-Institut Palermo (Cantieri Culturali alla Zisa)
- 13 dicembre 2016 Highway to Hellas
Regia di Aron Lehmann, con Christoph Maria Herbst, Adam Bousdoukos, Germania 2015, 89'
La storia si svolge sullo sfondo della crisi finanziaria greca sull'isola immaginaria di Paladiki. Per poter finanziare il progetto di turismo sostenibile "Galapagos in Greece", gli abitanti dell'isola, insieme al loro sindaco Spyros, avevano indicato a suo tempo una centrale dell'elettricità e la spiaggia come garanzia per la banca tedesca. Una volta giunto in Grecia, Geissner si rende conto che gli abitanti dell'isola lo ripagano di tanti pregiudizi quanti lui ne ha nei loro confronti. Il tedesco viene infatti accolto con diffidenza dai residenti che fanno di tutto per tener nascosto il loro imbroglio agli occhi del "colletto bianco". Panos, il proprietario del supermercato, e i suoi amici spediscono Geissner da un posto all'altro, ma lui svolge il proprio incarico imperterrito e analizza l'isola con tanto di abito grigio, cravatta e borsa di lavoro, fino a che si ritroverà letteralmente sulla "Highway to Hell(as)". (Comunicato stampa)
Vassilis Papakonstantinou
"La voce dei poeti"
Concerto di poesie musicate
06 dicembre 2016, ore 20.30
Sala Tripcovich - Trieste
Vassilis Papakonstantinou per la prima volta in Italia in occasione dei festeggiamenti di San Nicolò. Leggenda della musica ellenica, Vassilis Papakonstantinou inizia il suo percorso musicale all'inizio degli anni '70. Trascinato dalla forte onda politica di quegli anni si presenta a Parigi a casa di Mikis Theodorakis, lo conquista con la sua passione e partecipa a tutti i concerti internazionali che Theodorakis organizza nel mondo. Col passare degli anni la presenza di Vassilis diventa sempre più importante per la musica ellenica. La forza e la sensibilità della sua voce rendono unica l'interpretazione delle sue canzoni.
Negli ultimi 40 anni con la sua voce ha guidato i greci lungo le vie musicali tracciate da compositori come Mikis Theodorakis, Manos Loizos, Nikolas Asimos, Giannis Zouganelis, Thanos Mikroutsikos, Thomas Bakalakos, Christoforos Krokidis, Stamatis Messimeris, Lavrentis Macheritsas, Antonis Vardis, Lakis Papadopoulos, Christos Nikolopoulos e tanti altri...
I suoi salti sul palcoscenico lo hanno portato in alto, fino a toccare l'anima di tutte le generazioni che sono cresciute con le sue canzoni. Ed è rimasto lì come un faro acceso, a ricordarci che la gioventù non finisce mai quando si lotta fino alla fine per i propri sogni e le proprie idee. Romantico e sensibile mantiene tutt'oggi viva la fiamma della speranza per un futuro migliore, continuando a suonare la sua chitarra, piegando le gambe per un salto ancora per incontrarci. L'artista verrà accompagnato dai musicisti Andreas Apostolou (pianoforte), Giorgos Theodoropoulos (pianoforte) e Mary Brozi (violino e voce). Iniziativa organizzata dalla Comunità Greco Orientale di Trieste con il patrocinio del Comune di Trieste e in collaborazione con il Consolato Onorario di Grecia a Trieste, con l'Università di Trieste - Lingua Neogreca e con la Fondazione Ellenica di Cultura Italia. (Comunicato stampa Fondazione Ellenica di Cultura Italia)
Montale, Kavafis e la Grecia moderna
di Cristiano Luciani, Universitalia, Roma 2016
Presentazione libro
29 novembre 2016, ore 17.00
Palazzo comunale di Frascati (Roma)
Ristampa aggiornata e corretta dello stesso saggio di Cristiano Luciani, docente di Letteratura Neogreca all'Università di Roma "Tor Vergata", uscito dieci anni prima in cui si tratta dei rapporti di Montale con la terra del mito, che il poeta genovese nei primi anni sessanta del Novecento visitò a varie riprese come inviato per il Corriere della Sera. I "pezzi" che ne uscirono sono poi finiti nella raccolta delle prose di viaggio "Fuori di casa" e rappresentano un fondamentale contributo non solo per la natura in sé cronachistica, ma soprattutto per la comprensione di parte della poetica montaliana, quella soprattutto che ha istituito un legame ideale e ideologico con forse il massimo esponente della poesia neogreca, l'alessandrino Costantino Kavafis.
Più latente sotto certi aspetti può considerarsi l'affinità con la figura di Giorgio Seferis; un rapporto fatto di simboli, di contingenze biografiche e di riflessioni sul senso dell'esistenza umana. Oltre a questi contatti "poetici" ed estetici, il libro analizza la fortuna di Montale in Grecia attraverso le traduzioni delle sue poesie. (Comunicato stampa Comunità Ellenica di Roma e Lazio)
Panos Tsagaris: Let The Sun Protest
28 novembre 2016 (inaugurazione ore 18.30) - 28 gennaio 2017
MLF | Marie-Laure Fleisch - Roma
www.galleriamlf.com
Per la prima volta a Roma l'artista greco Panos Tsagaris (Atene, 1979). In mostra una serie di tele di grandi dimensioni e lavori su carta di recente produzione. Affascinato e influenzato dalla spiritualità, dalle tradizioni mistiche, dall'Occulto e dall'Alchimia, Panos Tsagaris lavora su temi di attualità e si ispira alla società contemporanea. Riveste però la sua ricerca di una dimensione sacra, dimostrando che valori e principi di diverse religioni sono connessi tra loro, che mira ad avvicinare lo spettatore a uno stato di Catarsi attraverso l'Arte. Le sue opere sono il risultato di una serie di passaggi che sottintendono un processo di continua trasformazione da uno stato più basso ad uno più alto, verso un'ideale purificazione.
Tsagaris ha realizzato la sua ultima serie di lavori, Untitled, a partire da installazioni che assembla nel suo studio usando degli specchi di forme e dimensioni diverse. Lo specchio è un oggetto fortemente simbolico, dalle molteplici valenze: nella tradizione mitologica simboleggia la transizione da uno stato divino a uno materiale. Il riflesso sgretola l'autenticità e l'unicità del proprio essere e lo fa precipitare in una corporeità ingannevole (come accadde a Narciso). Dall'altro lato, in senso positivo, nella filosofia neoplatonica e nel misticismo Cristiano la stessa anima umana, spinta per sua natura alla contemplazione del Divino, diviene lo specchio in cui se ne riflette la Bellezza innata.
Tsagaris fotografa le sue composizioni con l'I-Phone, specchio vanitoso dei tempi moderni e del nostro ego, le stampa in bianco e nero, e le rifotografa ancora tante volte aggiungendo sempre nuovi specchi fino a che questi perdono le loro proprietà riflettenti. A questo punto le foto sono serigrafate a mano su tela e attraverso la sovrapposizione delle stampe serigrafiche nascono nuove forme e figure. Nella fase finale le tele sono dipinte con acrilico e alcune aree selezionate sono evidenziate con la foglia d'oro. Assistiamo a una duplice trasformazione: concettualmente, eliminando le qualità riflettenti degli specchi, la coscienza umana abbandona lo stato materiale e terreno per innalzarsi a un livello superiore verso il raggiungimento dell'essenza divina. Concretamente, l'installazione tridimensionale iniziale muta divenedo fotografia, quindi serigrafia e infine pittura.
Alcuni di questi lavori sono affiancati a scritti sullo spiritualismo, come il dittico Transmutation, che accosta all'immagine un testo sull'ascesa e l'evoluzione dell'anima tramite il processo della tomb of transformation, tomba dalla quale l'anima discende per trovare la salvezza fluendo da una forma ad un'altra verso una nuova e sempre più alta condizione. La foglia d'oro, dalla forte connotazione simbolica, diventa protagonista nei tre lavori della serie Golden Newspaper, iniziata qualche anno fa dall'artista come risposta alla crisi finanziaria in Grecia. Panos raccoglieva giornali internazionali, per lo più il New York Times poiché in quel periodo viveva negli Stati Uniti, di cui riproduceva in grande formato la prima pagina lasciando solo il nome della testata e un'immagine rappresentativa, relativa alla crisi nel suo paese, e coprendo tutte le colonne di testo con la foglia d'oro.
Negli ultimi due anni la serie si è espansa focalizzandosi su problematiche socio-politiche a più ampio spettro. Nei lavori esposti in galleria l'artista si è concentrato su immagini relative al fenomeno dei rifugiati, presente in tutta Europa, che sta in particolar modo toccando i paesi dell'area Mediterranea. Panos Tsagaris opera un procedimento di sottrazione il cui risultato è di grande impatto visivo e trasforma l'opera in una sorta di icona religiosa. L'oro, segno di purezza, rappresenta uno stato di benessere, ma non materiale, piuttosto quello derivante dalla finalità ultima dell'opera: il risveglio della coscienza, individuale e collettiva, accompagnato da una crescita spirituale interiore che ci permette di comprendere con maggior consapevolezza la realtà circostante. (Comunicato stampa)
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MLF | Marie-Laure Fleisch presents for the first time in Rome a solo show by the Greek artist Panos Tsagaris entitled Let The Sun Protest. On show, a series of large canvases and recent works on paper. The exhibition will be accompanied by a critical text by Eugenio Viola. Fascinated and influenced by spirituality, mystical tradition, the Occult, and Alchemy, Panos Tsagaris explores current themes and takes his inspiration from contemporary society. He veils his research in sacred dimension, demonstrating the interconnection between the values and principles of different religions in his attempt to bring the spectator closer to a Cathartic state through Art.
His works are the results of a series of passages suggesting a process of continual transformation from a lower to a higher state, towards the ideal purification. Tsagaris has created his latest series of works, Untitled, starting from installations which he assembled in his studio using mirrors of different sizes and shapes. A powerfully symbolic object with multiple significances, in mythology the mirror traditionally symbolises the transition from a divine to a material state. The reflection disassembles the authenticity and uniqueness of the being, transposing it into a deceptive corporeity (as in the case of Narcissus).
On the other hand and in a positive sense, in Neo-Platonic thought and Christian mysticism, the same human soul, pushed by its natural urge to contemplate the Divine, becomes the mirror in which innate Beauty is reflected. Tsagaris photographs the precursors of his compositions using an I-Phone, a vain mirror of modernity and of our ego; he prints in black and white, photographing the same images over and over, always adding new mirrors until they lose their capacity to reflect. At this point, the photographs are silk-screen printed by hand on canvas and by superimposing the images, new forms and figures are created. In the final phase, the canvases are painted with acrylic paints, and some selected areas are highlighted with gold leaf. (Press release)
Immagini (da sinistra a destra):
1. Panos Tsagaris, (opera senza titolo), tecnica mista su tela cm.180x130
2. Panos Tsagaris, (opera senza titolo), cm. 180x130
kounellis / 14 disegni / 1991
15 ottobre (inaugurazione) - 15 gennaio 2017
MUSMA Museo della Scultura Contemporanea - Matera
www.musma.it
Mostra di disegni del celebre artista greco che anticipa la prima di una serie di esposizioni temporanee dedicate alle grandi collezioni private d'arte contemporanea italiana. Quattordici studi per l'installazione Senza titolo, realizzata nel 1991 dal grande pittore e scultore greco, tra i protagonisti assoluti dell'Arte Povera. Si tratta di quattordici disegni a matita su carta bianca che mostrano un'intensa e virtuosa riflessione sulla forma dell'installazione, costruita con pannelli di ferro arrugginiti, acido, grate di metallo e tovaglia ricamata, ed esposta per la prima volta nel 1991 alla Galleria dell'Oca di Roma nella mostra "Metafore. Giulio Paolini e Jannis Kounellis".
La mostra, a cura di Tommaso Strinati, è corredata di una brochure con testo critico di Strinati e Barbara Cinelli. La grande installazione di Kounellis, nata dai 14 disegni esposti, sarà infatti uno dei pezzi più importanti della mostra dedicata alla collezione di Luisa Laureati Briganti, instancabile e storica fondatrice nel 1965 della Galleria dell'Oca di Roma, compagna di vita e d'idee di Giuliano Briganti. "Molte delle cose scritte e dette da Kounellis - scrive Giuliano Briganti nel catalogo della Mostra Metafore, 1991 - (...) nascono da un impulso di natura fortemente poetica, un impulso che trova accenti antichi, quasi oracolari...".
E' questa una delle chiavi di lettura che, secondo Tommaso Strinati, consente di accostarsi a un segno grafico come quello dei 14 disegni esposti, simile alla scrittura ma denso di materia viva, preludio ai segni sulle superfici in ferro arrugginite dell'installazione vera e propria. L'opera che Giulio Paolini espose assieme a Jannis Kounellis nella mostra Metafore alla Galleria dell'Oca - Contemplator Enim, 1991 - è oggi conservata alla GAM di Torino, tuttavia - sostiene Tommaso Strinati - il dialogo tra di esse non si è mai interrotto, anche in una sorta di simbolica assenza dell'una rispetto all'altra. Scrive ancora Giuliano Briganti: " (...) l'immagine del mondo (...) ha perso la forza della necessità che l'aveva fatta nascere.".
Jannis Kounellis (Pireo - Grecia, 1936), all'età di 19 anni, si trasferisce a Roma dove studia all'Accademia di Belle Arti con maestri del calibro di Mino Maccari, Franco Gentilini, Ferruccio Ferrazzi e, soprattutto, Toti Scialoja che nel 1960 gli permette di realizzare la prima personale alla Galleria La tartaruga. E' negli anni 60 che Kounellis diventa uno dei maggiori esponenti dell'Arte povera, definizione data nel 1967 da Germano Celant ad un gruppo di giovani artisti di diversa formazione e poetica, accomunati dalla messa in discussione della realtà e dal tentativo di riflettere e far riflettere su di essa attraverso opere realizzate con i più svariati materiali e ambientate in luoghi non abitualmente frequentati dall'arte, come fabbriche, cantieri industriali, boschi.
Da sempre innamorato dell'Italia e della sua arte, in particolare delle pitture di Masaccio, Tiziano e Caravaggio, Kounellis sintetizza, nelle sue installazioni, tradizione e contemporaneo. La potenza espressiva dei lavori del celebre maestro agisce sullo spazio in cui essi nascono, i materiali di cui sono fatti non sono mera materia, ma nelle mani dell'artista diventano portatori di una storia che coinvolge sentimentalmente e attivamente lo spettatore. (Comunicato stampa)
Giornate di Cultura Cipriota in Italia
IX edizione, Trieste, 17-18-19 ottobre 2016
Le Giornate di Cultura Cipriota in Italia sono organizzate annualmente dall'Associazione dei Ciprioti in Italia NIMA, ogni anno in una diversa e importante città (a Milano la passata edizione 2015), proprio per far conoscere in modo diffuso la cultura cipriota, l'attività socio-culturale dei Ciprioti che risiedono in Italia e il loro apporto collaborativo, di confronto e di arricchimento reciproco con la realtà socio-culturale italiana. Sostenuta dai Servizi Culturali di Cipro e con il Patrocinio dell'Ambasciata della Repubblica di Cipro in Italia, del Consiglio Regionale del Friuli Venezia Giulia, del Comune di Deryneia, del Comune di Trieste, della Camera di Commercio di Trieste, la manifestazione si presenta con il titolo di sintesi "Letture e viaggi, la rotta tra Cipro e Trieste.
Il caffè Agorà di incontri" e, in questa edizione 2016, si arricchisce di un particolare significato sociale e culturale, in quanto si svolge in stretta collaborazione on il Museo del Caffè di Trieste (ospitato nel Museo Commerciale) e nella Città giuliana che, come Cipro, ha una lunga tradizione di traffici marinari e commerciali specificamente legati al prodotto caffè e alla sua cultura.
Da tempo la presidente dell'Associazione NIMA, Alexandra Zambà, e il curatore del museo caffeicolo triestino, Gianni Pistrini, sono al lavoro per organizzare una serie di iniziative che si preannunciano ricche di interesse. Tra queste, nella giornata centrale del 18 ottobre, alle ore 16.00 presso la Camera di Commercio di Trieste in Piazza della Borsa, la cerimonia della partnership che verrà stabilita tra il Museo del Caffè di Trieste e il Museo di Arti applicate - Sezione Caffè di Deryneia, città situata a est della Repubblica di Cipro, ad appena 2 km dalla linea verde che divide l'Isola e dal distretto turco-cipriota di Famagosta. La partnership andrà ad aggiungersi a quelle che, una ogni due anni a partire dal 2004, il curatore Gianni Pistrini, triestino edotto e appassionato della cultura del caffè, ha stabilito con altri importanti realtà museali europee.
Nel programma, altre iniziative di dialogo interculturale ricche di significato sociale e umano saranno il gemellaggio tra il Liceo "Aghios Stylianos" di Nicosia e il Liceo Statale di lingua slovena "France Prešeren" di Trieste, la cui stipula ufficiale è prevista nella mattina del 17 ottobre alle ore 9.30 presso il Liceo "F. Prešeren", e quello tra il Centro Diurno Diffuso Aurisina-Trieste e il Centro Diurno Boemondo DSM ASL Roma1 (con cui l'Associazione NIMA ha da tempo rapporti di collaborazione), che sarà siglato il 19 ottobre alle ore 10.00 presso il Parco di San Giovanni a Trieste.
Durante i pomeriggi, iniziative di musica e lettura sono previste nei Caffè storici di Trieste con la partecipazione, tra gli altri, dei poeti triestini Claudio Grisancich e Sandro Pecchiari e, in tutti gli incontri, del liutista cipriota Christos Chimonides, esperto di musica bizantina e greco-cipriota antica, che eseguirà brani musicali dell'antica tradizione della sua terra: lunedì 17 ottobre alle ore 18.30 al Caffè Tommaseo, con la lettura di poesie sul caffè di autori triestini e ciprioti; martedì 18 ottobre alle ore 18.30 con musica cipriota al Caffè degli Specchi; e mercoledì 19 ottobre alle ore 18.00 al Caffè San Marco, per la presentazione del libro "Poesie di Frontiera", fresco di stampa a cura di Alexandra Zambà per le edizioni La Vita Felice, con la partecipazione degli utenti del Centro Diurno Boemondo di Roma che lo hanno realizzato. In ognuno dei momenti previsti non mancherà, ovviamente, la degustazione del caffè, sia secondo la preparazione triestina, sia secondo quella cipriota con il metodo Ibrik.
La delegazione cipriota comprenderà Alexis Alexandrou, direttore Didattico del Ginnasio "Aghios Stylianos" di Nicosia, presente con alcuni insegnanti e allievi dello stesso liceo che saranno ospitati da coetanei triestini, Andros Karagiannis, direttore del Museo delle Arti applicate di Deryneia, altri responsabili tecnico-politici; tra le ulteriori personalità coinvolte nello scambio e negli eventi che lo costelleranno saranno presenti Loredana Gustin, direttrice didattica del Liceo "France Prešeren" di Trieste, Roberto Mezzina, direttore del Dipartimento Salute Mentale di Trieste, Giuseppina Ridente, responsabile del Centro Diurno Diffuso Aurisina-Trieste, Cinzia La Marra, responsabile del Centro Diurno Boemondo DSM ASL Roma1, Fabrizio Polojaz, presidente Associazione Caffè Trieste, Giorgio Quarto, consigliere nazionale FIPE, Silva Bon, storica.
Le Giornate di Cultura Cipriota in Italia 2016 godono di ulteriori patrocini da parte della Fondazione Ellenica di Cultura-Sezione Italiana, della Comunità Greco-Orientale di Trieste, dell'Autorità Portuale di Trieste, dell'Associazione Donatori Midollo Osseo. Collaborano inoltre all'evento: Trieste Coffee Cluster, Trieste Coffee Festival, Associazione Caffè Trieste, Coffeeco, Hotel Letterario Victoria, Caffè San Marco, Caffè degli Specchi, Caffè Tommaseo, Ristorante Filoxenia, Ristorante Greco Time Out - G.I.M. Srl. (Comunicato stampa Laura Ricci)
- Opere della sezione "di-segni" o dell'indole della Res"
Technohoros Art Gallery - Atene
termina lo 08 ottobre 2016
- Opere del ciclo "Ali selvatiche", allestite dall'architetto Augusto Pompili
Istituto Italiano di Cultura di Atene
termina il 30 settembre 2016
www.technohoros.org | www.iicatene.esteri.it
L'artista-architetto Marisa Zattini presenta un corpus di opere recenti dedicato al tema fantastico/naturalistico delle mandragore, degli erbari-bestiari e di ali selvatiche - dedicate al mito di Icaro - in dialogo con "controcanti" trasmutativi realizzati a getto d'inchiostro su lastre di alluminio trattate a specchio. Il materiale sui quali l'artista interviene "con china e pennino" è costituito da lettere originali antiche che vanno dal 1800 al 1833 circa, per ricomporre un ideale dialogo identitario, metastorico, estremamente interessante. A queste si aggiungono alcuni fogli inediti (n. 20) con interventi letterari di poeti greci e disegni di Marisa Zattini esposti alla Technohoros Art Gallery, parallelamente alle Mandragore e agli Erbari/Bestiari che compongono L'indole della Res". La mostra è corredata da un catalogo trilingue (italiano/greco/inglese) - edito da Il Vicolo Editore (Collana "Le Ricordanze", pagg. 144) - che documenta tutte le opere in mostra, con testi critici a firma di Giovanni Ciucci, Veronica Crespi, Enrico Bertoni e Gian Ruggero Manzoni.
«(...) Nell'estensione di questo microcosmo fatto di immagini-calligrafie si sono alternate almeno due mani, due persone che pur non conoscendosi hanno congiuntamente resa manifesta la possibilità di leggere e vedere dimensioni dell'esistenza dissimili, ma non per questo inconciliabili. Da questa connivenza di stesure appartenenti a linguaggi eterogenei possiamo percepire il desiderio di ricerca di Marisa Zattini, affinché le difformità portate all'evidenza riconoscano tra loro un nesso di continuità, che rende tale incontro indicazione di un'attitudine autentica, la quale, per essere creativa, aspira a riconoscersi primariamente conoscitiva» (Giovanni Ciucci).
Marisa Zattini (Forlì, 1956), già artista - pittrice, ceramista, poeta -, ha realizzato mostre personali in spazi pubblici, in Italia e all'estero (Svezia, Inghilterra e Germania) a partire dal 1976 e pubblicato cataloghi monografici, con alcune sue poesie. Attualmente è Direttore Artistico de Il Vicolo Sezione Arte di Cesena, già ideatrice e curatrice di oltre duecento rassegne di arte contemporanea, di cui più di quaranta solo per la città di Cesena (Galleria Comunale d'Arte, Rocca Malatestiana e Galleria Comunale Ex Pescheria). La sua direzione artistica della Galleria Comunale d'Arte di Cesena (Palazzo del Ridotto) - sulla base di due Concorsi Nazionali vinti - ha caratterizzato la proposta culturale del territorio dal 1993 al 2000.
E' inoltre Art Director di 12 Collane per i tipi de Il Vicolo Divisione Libri (Editore), dedicate all'Arte contemporanea, saggistica, letteratura fantastica, poesia, storia del territorio, cucina e racconti di Natale. Realizza filmati e documentari - firmandone la regia e dirigendone il montaggio - per mostre da lei ideate, di artisti e poeti contemporanei. Sul concetto di identità e sulle riflessioni filosofiche legate al tema del vuoto e del pieno ha realizzato una inedita e originale triplice partitura espositiva enominata Doppio Panico! - L'arte di vivere (2009), Metamorphosi (2011) e Autoritratto (2013) coinvolgendo 33 artisti del territorio, producendo originalissimi lavori scultorei, ceramici e fotografici, esposti nella suggestiva sede dell'Oratorio di San Sebastiano, a Forlì. Nel 2014 e 2015 la mostra itinerante "Di-segni" o dell'indole della Res. Nel 2015 il ciclo di opere "Ali selvatiche" è stato ospitato, nel mese di ottobre, nelle sale della Biblioteca Comunale "Maria Goia" di Cervia (Ravenna). Una selezione di questi due ultimi cicli di lavori costituiscono la rassegna di Atene. (Comunicato stampa)
Il Cavaliere di Marafioti a Locri
30 luglio (inaugurazione ore 19.00) - 07 agosto 2016
Museo e Parco Archeologico Nazionale di Locri (Reggio Calabria)
Esposizione temporanea del Gruppo del Cavaliere di Marafioti, opera in terracotta del V secolo a.C. rinvenuta in località Pirettina (Comune di Portigliola), alle spalle dell'antica città di Locri. L'opera, elemento architettonico in terracotta del tempio dorico scoperto nel 1910 dall'archeologo Paolo Orsi, presentata a Milano, sarà adesso esposta, per la prima volta, nel territorio da cui proviene. L'intervento di restauro, nell'ambito della XVIIª edizione di Restituzioni. Tesori d'arte restaurati 2016, è stato fondamentale per la sua conservazione e per una più approfondita conoscenza della tecnica di realizzazione.
Ha permesso, inoltre, di riscoprire anche con l'ausilio di aggiornate strumentazioni, dettagli affascinanti, quali i segni di stesura a pennello del sottile scialbo originale o la policromia in nero, bianco, rosso che evidenziava meglio nell'intento del coroplasta il muso equino o la criniera rifinita a stecca. Analisi diagnostiche hanno completato il restauro del gruppo che all'epoca della sua scoperta, sul lato occidentale del tempio, era stato rinvenuto in "minuti frammenti" e che fu oggetto di un primo intervento di restauro tra il 1911 ed il 1925 quando Paolo Orsi e il restauratore Giuseppe Damico incollarono e integrarono le parti lacunose rafforzando il manufatto con supporti interni. (Estratto da comunicato stampa)
The Red Bank. James Joyce: His Greek Notebooks
Regia: Vouvoula Skoura
Sceneggiatura: Vangelis Intzidis
Produzione: Centro Cinematografico Ellenico (2014; 29', sottotitoli in italiano a cura di Lucia Marcheselli Loukas)
18 giugno 2016, ore 11
Palazzo Gopcevich - Trieste
www.hfc-worldwide.org/trieste
Proiezione del film, alla presenza della regista, organizzata dalla Fondazione Ellenica di Cultura e dalla Comunità Greco Orientale di Trieste, nell'ambito del festival Bloomsday 2016 Trieste. «I greci mi hanno sempre portato fortuna» scriveva James Joyce a Harriet Shaw Weaver. Girato in parte a Trieste, ispirato all'episodio omerico/joyciano dei Lestrigoni, i giganti antropofagi, il viaggio di Vouvoula Skoura intreccia le parole di Joyce e quelle della poetessa Mandò Aravantinù, le immagini di Trieste con quelle di Londra, New York e Atene, le sonorità del greco e quelle dell'inglese, il presente e il mito.
Il festival (16-19 giugno 2016), in onore dello scrittore irlandese James Joyce, viene organizzato dal Comune di Trieste, dall'Università degli Studi di Trieste e dal Museo James Joyce di Trieste in collaborazione con altri enti. James Joyce, fra il 1904 e il 1920, fu a lungo ospite nella città di Trieste - città che Joyce chiamò "mia seconda patria". Il programma prevede una varietà di manifestazioni nel nome di Joyce. Per questa edizione, l'antica piazza Barbacan, cuore della Città Vecchia amata da Joyce si trasforma per quattro giorni in Bloomsday Village, una miniatura della Dublino joyciana. Gli esercizi che si affacciano sulla piazza cambiano volto e si trasformano nei pub, negli hotel, nei teatri e negli altri locali ricordati nel romanzo creando un "set" perfetto per molte delle iniziative del festival.
«Il documentario prende l'avvio a Trieste. Bloomsday, 16 giugno 2013. La danza al rallentatore è inframmezzata da un testo. Decostruendo un corpo, lo si trasforma in memoria: del corpo, della vita, dei testi. I riferimenti a Joyce e a Mandò Aravandinù, in combinazione col taglio diagonale dell' immagine, annullano il realismo del paesaggio, ivi compreso lo spazio / meditazione della Voce narrante. A coronamento, la lettera di Joyce "Una richiesta di prestito in Lingua Greca" funge da puntuale denuncia. La complessa descrizione dell' 8° capitolo dell' Ulisse, I Lestrìgoni, a opera del Professor Vanghelis Intzidis, ci guida in questo viaggio nei suoi Quaderni di Greco - e ancor più ci attrae - in percorsi nelle città, come Trieste, Londra, New York e Atene, e in lingue,come il Greco e l'Inglese.
La narrazione cinematografica a spezzoni è una scelta, e costituisce, credo, anche L'elemento basilare nella realizzazione del film. L'attrazione che esercitano i Greci sull'Irlandese non si ferma solo alla loro antica eredità e al loro fascino, che del resto è globale. Al di là del mito arcaico di "Ulisse", la questione sta anche nella lingua: il greco. Lo scrittore è condotto a questa specie di identificazione di Mito e Lingua, in un modo che, anche se appare inatteso, è assolutamente coerente e funzionale. Joyce impara il greco, lo scrive e lo parla. A ragione Mandò Aravandinù sostiene che il greco è "la lingua del soggetto del suo scritto" (Ulisse). Il documentario ha l'ambizione di ritrarre questo lato, in qualche modo ignoto ai più, del più grande scrittore del XX secolo.» (Testo di Vangelis Intzidis).
Vouvoùla Skoura (Salonicco) ha studiato Arti Grafiche presso l'Istituto Tecnologico di Atene. Ha vissuto a Londra dal 1967 al 1974. Ha frequentato corsi in Storia dell'Arte (1970) e corsi di grafica per video presso il Politecnico di Middlesex (1988). Per molti anni si è occupata di multimedia sperimentali e tecniche fotografiche. I suoi film e video sono stati presentati in più di 50 festival ed Università. I suoi film Migrazione Interna (1984) e Skoria Fotos (1989) sono stati distinti con menzione speciale della Giuria del Festival di Drama. Il video Luna Nera ha vinto il primo premio del concorso "Video Art" (1998 ad Atene) ed il film Etel Adnan, parole in esilio (2008) ha vinto il Premio del Centro Cinematografico Ellenico al Festival dei documentari di Salonicco. E' stata premiata dall'Associazione dei Disegnatori Grafici con il Premio del Contributo a Vita (2009). (Comunicato stampa Fondazione Ellenica di Cultura)
Prima Giornata Mondiale della Lingua e della Cultura Ellenica
20 maggio 2016, ore 15.00
Aula Caminetto Palazzo San Tomasso - Pavia
Interventi di:
- Gilda Tentorio Prof.ssa di lingua e letteratura neo greca all'Università degli Studi di Pavia
- Anna Beltrametti Prof.ssa di Lingua e Letteratura greca all'Università degli Studi di Pavia
- Mara Aschei Prof.ssa di Greco e Latino al liceo Ugo Foscolo
- Antigoni Gkoura maestra alla scuola di Lingua Greca di Pavia
- Alunni della scuola di lingua greca di Pavia
Coordinatore: Dott.ssa Anna Maria Gougoulitsa (Comunicato della Comunità Ellenica Pavese)
Ibico di Reggio e Nosside di Locri
Racconti a due voci in Magna Grecia
14 maggio 2016, ore 18.30
Parco Archeologico di Locri (Reggio Calabria)
L'incontro prevede una performance letteraria con brani tratti dalla produzione di Nosside, poetessa di Locri vissuta tra IV-III sec. a.C. e di Ibico, poeta di Reggio del VI sec.a.C. L'iniziativa dà conto della vivacità culturale di due centri magno-greci, Locri e Reggio, confinanti tra loro e tra i più noti dell'antichità. (Comunicato stampa)
13-14-15 maggio 2016
Cineclub Detour - Roma
www.cinedetour.it
Sinergie portano avanti il mondo: sinergie tra le creature garantiscono il fluire della vita, sinergie tra Culture diverse nutrono l'Arte e il progresso delle Scienze, sinergie tra passato e presente favoriscono l'Evoluzione Umana. Sinergie tra gli uomini possono abbattere muri, paure e contrastare crisi sociali ed economiche. Sinergie positive allungano la vita e la rendono più lieta. Due creature, dalla natura apparentemente opposta, trovano in sinergia la loro libertà. Il Pensiero resta alto e partorisce Poesia in sinergia con quello dei bassifondi urbani.
Sinergia e continuità tra mito, passato e presente ci rammentano il valore dell'Umanità. Sinergie di intenti portano sullo schermo del Detour una rassegna di cinema greco - a cura di Viviana Sebastio e Cineclub Detour - composta da film e docu-film, in tutto cinque pellicole, realizzati nel secondo millennio. I film in proiezione sono in lingua originale con sottotitoli in italiano. L'ingresso al Detour è riservato ai soci, pertanto è necessario associarsi pre-compilando on-line il modulo di richiesta. Il programma potrebbe subire delle variazioni. (Comunicato stampa Comunità Ellenica di Roma e Lazio)
Programma
- 13 maggio
.. ore 19.30, Little land
di Nikos Dayandàs, Prod.: Anemon Prod., 52' (lingua: greco/franc.), 2013
Una "piccola terra" dove si vive a lungo e felici, perché non si conoscono le parole "ansia" e "solitudine". Questo luogo è Ikaria, un'isola dell'Egeo che appare come una brulla roccia, circondata dal blu cobalto. Ikaria ha poco eppure ha tutto. I suoi abitanti ti spiegano che: "A Ikaria non ottieni ciò che vuoi, ma ciò di cui hai realmente bisogno".
.. ore 21.00, Greece days of change
di Elena Zervopoulou, Prod.: One Vibe Films, 54' (lingua: greco), 2014
Può la crisi economica essere una nuova opportunità di cambiamento per noi stessi e per la nostra società? È la domanda che si pone la regista Elena Zervopoulou, la quale troverà le risposte durante le riprese del suo documentario. Zervopoulou segue, tra il 2012 e il 2013, le vicende di tre uomini colpiti dagli effetti della crisi economica greca, e, grazie a loro, mette in luce la forza di un cambiamento che parte dal basso.
- 14 maggio
.. ore 19.30, La pietra del lutto
di Filippos Koutsaftis, Prod.: Filippos Koutsaftis, 87' (lingua: greco), 2000
Una pietra sacra, tra i Misteri di Eleusi, testimonia il flusso delle stagioni e un lutto ricorrente. Il documentario di Filippos Koutsaftis è narrazione poetica che parte dal presente e giunge al passato remoto del mito. Il regista impiega dodici anni (1988-2000) per realizzare la sua opera, testimonianza dell'evoluzione e dell'involuzione della città dei Misteri Eleusini.
.. ore 21.30, Ilias Petropoulos: Un mondo sotterraneo
di Kalliòpi Legaki, Prod.: Portolanos Film, 61' (lingua: greco/franc.), 2005
La regista Kalliòpi Legaki ci fa incontrare Ilias Petropoulos, straordinario scrittore, saggista, intellettuale greco. Personaggio scomodo alla Giunta greca, Petropoulos ha vissuto in esilio volontario a Parigi, senza mai smettere di raccontare la Grecia e una parte del suo mondo, nascosto e scabroso. Un cosmo ai margini della società e della legalità. Petropoulos ha studiato e descritto a fondo anche l'affascinante mondo del rebetiko.
- 15 maggio
.. ore 19.30, Selezione di cortometraggi greci
.. ore 20.30, Black field
di Vardìs Marinakis, Prod.: Highway Productions, 104' (lingua: greco/turco), 2010
Anno 1654, la Grecia è sotto l'Impero Ottomano, un giannizzero ferito e in fuga, trova riparo in un remoto convento. Le monache curano le sue ferite ma il soldato è loro prigioniero: è un giannizzero e un disertore. La presenza impetuosa dell'uomo sconvolge la vita austera e silenziosa delle sorelle. Tra loro c'è la delicata Anthì, che, con pudore, accudisce il rude soldato. Anthì custodisce un segreto che verrà inaspettatamente svelato.
La crisi greca a suon di rebetiko
Adattamento, regia, interpretazione di Angeroula Pitsaki
Aiuto regia Tommaso Sassi
Assistente alla regia Simone Caredda
Scenografie Artesceno srl - Massimo Sergianni
Video Alessio Rucchetta e Valerio Maggi
Luci Raoul Terilli
Consulenza Coreografica Paola Maffioletti
Organizzazione Annalisa Siciliano
10-11 maggio 2016, ore 20.30
Teatro Palladium - Roma
www.comunitaellenicaroma.it
Perfomance multimediale, tratta da Tefteri, il libro dei conti in sospeso (Ed. Il Saggiatore, 2013). Tefteri in greco è il libricino dei conti, quello su cui un tempo i negozianti di alimentari segnavano i conti in sospeso. Ma è anche il taccuino di viaggio di Vinicio Capossela. L'adattamento teatrale di Angeroula Pitsaki, attrice e regista greca, descrive gli effetti del terremoto finanziario, sociale ed economico che ha colpito la Grecia e l'Europa, ma narra anche il popolo ellenico, il suo carattere polivalente, la sua forza, la sua capacità di non abbattersi nella tragedia, ma di affrontarla e anzi trasformarla, ritrovando l'antropos. La musica rebetika è sfondo e personaggio del racconto, è il coro che rappresenta lo spirito greco. Una musica energica, dirompente, che potremmo definire il "punk" degli anni Venti/Trenta.
E' da qui che scaturiscono i due binari su cui su cui scorre la piece. Su un grande schermo, simbolo della crisi, la Grecia e il suo paesaggio che la crisi ha mutato. Karaghiozis, personaggio principale del teatro delle ombre, è il simbolo dell'uomo greco oppresso, ma intelligente, semplice, arguto, divertente. Rappresentato con un lungo braccio che gli fa affrontare e afferrare ogni giorno la vita nei suoi momenti belli e con una gobba su cui porta il peso dei problemi del popolo greco. In scena Angeroula Pitsaki recita e danza a passo di rebetiko, in un viaggio emotivo tra gioia, dolore, euforia, estasi, malinconia. Uno spettacolo creato da musica, danza, prosa, video e teatro delle ombre uniti in un incessante passaggio dall'euforia alla disperazione.
Krisis, in greco scegliere, cernere, più che evento nefasto, è opportunità per costruire sé stessi, per darsi un'etica che vada oltre ciò che si possiede, perché la soluzione è ricollocare l'uomo, l'antropos, al centro del mondo, della vita. Come nella antica tragedia greca Tefteri ha un prologo, un tema centrale, un finale e un epilogo. L'intento di Angeroula Pitsaki è di riparlare della crisi, risvegliare le coscienze, riportare l'attenzione sull'uomo. Ma è anche quello di raccontare la tragedia della crisi attraverso lo sguardo del vero spirito greco che il rebetiko rappresenta perfettamente.
Anche per questo, la sera dell'11 maggio dopo lo spettacolo, si terrà un dibattito a cui parteciperanno, scrittori, studiosi, rappresentanti delle Comunita Elleniche in Italia, e altri personaggi che via via si stanno aggiungendo per portare il loro contributo di voci veritiere su una questione che riguarda tutti molto più da vicino di quanto forse riteniamo. Lo spettacolo è realizzato in coproduzione da Associazione Culturale da Roma a Kastellorizo e Fondamenta Teatro e Teatri. (Estratto da comunicato stampa)
Iniziative della Comunità Ellenica di Brescia e Cremona
24 aprile 2016, ore 20.30
Teatro Monteverdi - Cremona
- Eravamo a Trebisonda
di Emidio D'Angelo
Presentazione del libro a cura della Prof.ssa Giovanna Rocca Ordinario di Linguistica all'Università IULM di Milano. Con la presenza dell'autore.
- Danze tradizionali della Grecia
Con il Corpo di Ballo della Comunità Ellenica di Parma e Reggio Emilia diretto dal maestro Akis Krypotòs
14 aprile 2016, ore 20.30
Teatro Monteverdi - Cremona
- Rebetiko
Serata di musica greca dal vivo.
Proiezione film greci
.. 12 febbraio, 2016, ore 20.30, A Family Affair
.. 19 febbraio 2016, ore 20.30, Greece Days of Change
Cineclub Detour - Roma
A Family Affair
Regia di: Angeliki Aristomenopoulou
Prodotto da Anemon Prod., Atene
Anno: 2015
Genere: docu-film
Durata: 88 min.
Lingua: Greco/Inglese
Sottotitoli: Italiano
Sito ufficiale: afamilyaffair.gr/the-film/the-story
Il film racconta uno spaccato di vita degli Xylouris, famiglia di grandi musicisti cretesi. Protagonisti del film sono Psarantonis (Antonis Xylouris), Psaragiorgis (Giorgis Xylouris) e i suoi tre giovani figli: Nikos, Antonis e Apollonia. Il film ritrae la storia di tre generazioni, saldamente unite tra loro dalla musica tradizionale cretese. Psaragiorgis, energico cinquantenne, è il ponte tra il padre Psarantonis, vulcanico musicista di lira, e i suoi talentuosi tre figli. Lo spettatore viaggia tra Creta e l'Australia ovvero tra la tradizione e il folclore di Anogeia e la moderna e cosmopolita Melbourne.
A family affair ci porta nel cuore delle vicende familiari degli Xylouris, tra prove musicali, concerti e decisioni cruciali da prendere, attraverso una continua tensione tra tradizione e innovazione. Gli Xylouris sono una famiglia molto particolare, eppure si confronta anche con problematiche che riguardano molti di noi: l'unione familiare, la libertà per i propri figli, le incognite sul loro futuro e così via. Ciò che ci affascina di loro, è l'amore sincero che lega l'uno all'altro, il rispetto e l'ammirazione che ciascun figlio ha per il proprio padre e il profondo legame con le loro origini.
La musica di Psarantonis e dei suoi familiari, coinvolge e trascina chiunque, il suono della loro lira e del liuto è energia pura, è arte e insieme storia. Gli Xylouris suonano una musica che arriva da un passato lontano e intonano canti che custodiscono la vera anima del popolo cretese. I canti popolari sopravvivono così al tempo e diventano patrimonio comune, da vivere nella quotidianità e nella festa delle danze. Nel loro repertorio compaiono anche i meravigiosi versi del poema epico l'Erotokritos, di Vincenzo Cornaro, simbolo di un patrimonio culturale comune tra Grecia e Italia. Il film è stato realizzato anche grazie al sostegno economico ricevuto attraverso una campagna internazionale di crowdfunding.
Greece Days of Change
Regia di: Elena Zervopoulou
Prodotto da One Vibe Films
Anno: 2014
Genere: documentario
Durata: 53 min.
Lingua: Greco
Sottotitoli: Italiano
www.greecedaysofchange.com
Può la crisi economica essere una nuova opportunità di cambiamento per noi stessi e per la nostra società? Il documentario di Elena Zervopoulou segue, tra il 2012 e il 2013, le vicende tre uomini, e, grazie a loro, mette in luce la forza di un cambiamento che parte dal basso. I protagonisti sono tre greci, che tentano di riprendere il futuro nelle proprie mani. Incontriamo il musicista Giorgos Barkouris, che ha lavorato per molti anni in radio e nel mondo discografico, per ritrovarsi di punto in bianco senza casa né occupazione. Giorgos lotta per ridare un senso alla sua vita.
Conosciamo Grigoris Kitsos, che insieme alla sua famiglia decide di lasciare la città alla ricerca di una vita più salubre nel paese di origine, dove coltiverà la terra ereditata dai suoi genitori. Infine, apprezziamo le azioni di Ilias Tsolakidis, che con il suo gruppo di azione solidale - Il movimento della patata - crea una rete di distribuzione di cibo, basato su princìpi di democrazia e soliderietà, affrancandosi dal costoso e tirannico circuito della distribuzione commerciale. Attraverso l'obiettivo di Elena Zervopoulou scopriamo come la Grecia rinasce, come lotta con coraggio e ottimismo, offrendoci un esempio, da seguire, di dignità, speranza e fiducia nella natura umana. Il film è stato presentato in occasione del Thessaloniki International Documentary Festival 2014. Rassegna in collaborazione con Anemon Prod (Atene), Moving Docs, Il Mese del Documentario. (Comunicato stampa Comunità Ellenica di Roma e Lazio)
Il pianto di Orfeo
Il mito di Orfeo nell'Italia del Seicento
28 gennaio 2016, 20.45
Teatro Comunale di Monfalcone
www.teatromonfalcone.it
A ripercorrere il mito di Orfeo, che con la potenza del suo canto ammansisce le belve e vince la morte, e le pagine che ispirò a molti compositori italiani del Seicento, è l'ensemble belga Scherzi Musicali, che ha in Nicolas Achten il suo fondatore e animatore. Scherzi Musicali è fra le formazioni di musica antica più interessanti al mondo. Riunisce cantanti e strumentisti giovani, accomunati dal desiderio di ripensare l'approccio alla musica antica ed esegue, con la stessa attenzione, le composizioni più importanti del barocco europeo e il repertorio meno conosciuto. Dal 2006 l'ensemble si esibisce nelle più importanti sale da concerto europee.
Fra le sue incisioni più recenti figura Il pianto di Orfeo per l'etichetta Sony Deutsche Harmonia Mundi. Baritono, clavicembalista, liutista, arpista e maestro di concerto, Nicolas Achten è una figura emergente nel mondo della musica antica. Nominato "Artista classico dell'anno 2009" nell'Ottavo Music Prize e premiato nello stesso anno come "Giovane musicista dell'anno", è fra i pochi cantanti classici al mondo che riesce ad accompagnarsi su vari strumenti secondo la prassi musicale antica. Nell'intento di far rivivere questa prassi e proseguire la sua ricerca, ha fondato l'Ensemble Scherzi Musicali, il cui percorso concertistico sta riscuotendo lusinghieri ed ampi consensi dal pubblico e dalla critica musicale internazionale.
Scherzi Musicali ripercorre, quindi, la storia di Orfeo, dalla felicità per il matrimonio con Euridice al dolore per la perdita dell'amata, fino alla discesa agli inferi. Il programma del concerto si struttura sugli interventi di Orfeo nelle due opere Euridice del 1600 (dei compositori Jacopo Peri e Giulio Caccini) e nell'Orfeo di Monteverdi; intorno a questi estratti, si raccolgono alcune pagine di altri compositori italiani della prima metà del XVII secolo, la cui tematica è assimilabile alla storia di Orfeo.
Il Rinascimento vede accrescersi l'interesse nei confronti dell'antichità e la lettura di fonti fino ad allora inedite rinnova la conoscenza della tragedia e della poesia greca. Per i greci la musica è in primo luogo parola, poi ritmo e infine suono: questo è il solo modo di trasmettere l'emozione al pubblico. L'eredità musicale rinascimentale quindi, con il suo stile compositivo polifonico, non risponde più al nuovo bisogno di mettere la musica al servizio della parola, per esprimere compiutamente il contenuto emozionale del testo poetico.
La rilettura degli antichi gioca un ruolo determinante per la nuova generazione di compositori, fra cui Giulio Caccini, Jacopo Peri ed Emilio de' Cavalieri, che agli inizi del Seicento scrivono opere in "stile rappresentativo", sul modello della tragedia greca e contribuiscono alla nascita di una nuova musica: la monodia accompagnata, il "recitar cantando", una voce solitaria che viene accompagnata dal basso continuo. (Comunicato stampa)
Siracusa Paleocristiana
Sulle tracce della cristianità delle origini a Siracusa
21 gennaio 2016, ore 18.30
Galleria Roma - Siracusa
www.galleriaroma.com
Carmelo Scandurra terrà una conferenza sul particolare tema dell'archeologia paleocristiana a Siracusa. Un incontro in cui si parlerà dei monumenti e delle tracce di tale periodo, giunte sino ai nostri giorni, che compongono il quadro della complessa storia della nostra città. Carmelo Scandurra, esperto e studioso dell'archeologia paleocristiana relazionerà su questo argomento anche alla luce degli studi più recenti e delle ultime ricerche archeologiche. Verrà esposta una panoramica sui siti di Siracusa e del suo territorio rurale di età tardoantica, con particolare riguardo alle catacombe paleocristiane, alle strutture funerarie ipogee e alle prime basiliche.
Ci si soffermerà sulle testimonianze artistiche, sulle principali iconografie e sui più recenti progetti di musealizzazione ed esposizione dei reperti archeologici. A partire dalla conoscenza della storia culturale e religiosa dei siti si potranno avanzare idee sulla tutela e valorizzazione degli stessi. La conferenza sarà corredata dalla proiezione di materiale video e fotografico. L'ingresso è libero. (Comunicato stampa)
Stratos Kalafatis
Athos, i colori della fede
08 gennaio (inaugurazione ore 18.00) - 31 gennaio 2016
Sala Giubileo - Filoxenia - Trieste
www.hfc-sezioneitaliana.com
Il fotografo greco Stratos Kalafatis ha dedicato cinque anni del suo lavoro all'esplorazione e alla conoscenza del Monte Athos, dei paesaggi, dei monasteri, ma soprattutto degli uomini che lo abitano. Ci sono volute 25 visite, un totale di 200 giorni di pellegrinaggi fotografici tra il 2008 e il 2013, per arrivare ad una profonda comprensione di questo mondo di clausura e spiritualità, che viene svelato attraverso le 120 immagini che compongono la mostra.
Attraverso uno sguardo più spirituale che estetico, le immagini di Kalafatis riescono a trasmettere l'essenza di questo posto unico, descrivono la storia e la tradizione millenaria, documentano la natura rimasta quasi incontaminata e la bellezza selvaggia del paesaggio. Ma la sensibilità del fotografo si rivolge al profondo, si ferma sui volti, sui dettagli della vita quotidiana, sulla lentezza del tempo, sul contrasto tra la ricchezza interiore e la povertà ascetica. Elementi che si combinano a forme e linguaggi del tutto contemporanei, per costruire un racconto insolito del Monte Athos secondo uno stile personalissimo, fedele ai principi fotografici dell'autore.
«Sul Monte Athos non nascono vite umane». Questa costatazione di Stratos Kalafatis richiama una delle particolarità più significative del Monte Athos, il famoso Avaton, il divieto assoluto di accesso alle donne. La stessa frase segna i mondi interiori che il fotografo sceglie di raccontarci e i ritratti dei loro protagonisti che rivelano fede profonda, bisogno o disperazione. In questo mondo dominato dai maschi, le storie di Kalafatis si dispiegano su una gamma cromatica ben più ricca rispetto al nero rigoroso del saio monastico.
Il risultato è un Monte Athos dipinto con colori brillanti, a volte abbaglianti e ipersaturi, in modo da ottenere un forte contrasto, un chiaroscuro denso, che ci rimanda alla pittura del Caravaggio o di Rembrandt. Descritto così, il centro del Monachesimo Cristiano Ortodosso, alla fine del primo decennio del XXI secolo diventa un anello della lunga catena di documentazioni fotografiche dello stato monastico.
Il primo fotografo ad arrivarci è stato Sebastianof che, nel 1860, ha prodotto circa 40.000 scatti su lastra di vetro. Sono seguiti, nel XX secolo, dei nomi illustri come Stephane Passet e Fred Boissonnas, oltre ad una serie di famosi fotografi Greci negli anni '50 e '60, come Takis Tloupas, Kostas Balafas, Spyros Metletzis. Kalafatis ha subìto, come molti altri fotografi prima di lui, il fascino singolare e irresistibile del Monte Santo dell'Ortodossia e ha tentato di catturare la vita monastica da una nuova prospettiva proponendo una versione inedita del più spettacolare complesso monastico d'Europa.
Non è stato un turista, né tantomeno un fotografo invadente. Ha visitato il Monte Athos con estremo rispetto, si è avvicinato ai monaci gradualmente, ha parlato con loro, è stato ospite nelle loro celle, ha accettato la loro benedizione e i loro doni. E alla fine si è guadagnato la loro fiducia e ha avuto il permesso di immortalarli con la macchina fotografica.
Ma «non mi è stato consentito di fotografare all'interno delle chiese, durante le funzioni, né i cimeli che sono considerati proprietà spirituale dei monasteri. Questo in fondo è il vero Avaton del Monte Athos.
Il Monte Athos è difficile da fotografare: non tanto perché resiste al carattere laico della fotografia, ma piuttosto perché ha bisogno di tempo per essere svelato. Da più di mille anni rimane nascosto dietro una pittoresca semiologia, un folklore sentimentale, dietro interpretazioni mistiche e rivelazioni miracolose. E' un mondo fatto di silenzio e di mistero, un luogo sospeso, in bilico tra passato e presente, tradizione e libertà, forza e debolezza, tra il buio e la luce. E non è semplice superare la sua storia poderosa, la sua religiosità esasperata e creare immagini che rispettano il luogo senza ledere l'autonomia creativa del fotografo.» (Stratos Kalafatis)
La mostra, a cura di Afrodite Oikonomidou ed Enrico Debandi, è organizzata dalla Fondazione Ellenica di Cultura Italia, in collaborazione con la Comunità Greco Orientale di Trieste e l'Università degli Studi di Trieste - Lingua Neogreca. E' una produzione della Fondazione Culturale della Banca Nazionale Greca (M.I.E.T.), con il patrocinio del Ministero della Cultura e dello sport della Repubblica Greca, dell'Ambasciata di Grecia a Roma, del Consolato Generale Onorario di Grecia a Trieste, del Comune di Trieste, della Provincia di Trieste e del Comune di Salonicco e la sponsorizzazione di Minoan Lines - Grimaldi Group e dell'Aegean Airlines. La mostra è già stata presentata con grande successo a Torino presso il Palazzo Saluzzo Paesana dal 20 settembre al 25 ottobre 2015 ed è in programma un'esposizione anche a Roma nel corso del 2016.
Stratos Kalafatis (Kavala, 1966) ha studiato fotografia all'Art Institute di Philadelphia, USA. Dal 1993 ha realizzato numerosi progetti fotografici come: Immagini archetipe, Diario 1998-2002, Saga, Arcipelago, Athos-I colori della fede. Ha ricevuto numerosi premi internazionali e ha partecipato ad importanti mostre manifestazioni culturali come la Biennale di Architettura di Venezia (2006). Vive a Salonicco, lavora come fotografo e insegna fotografia creativa. (Comunicato stampa Fondazione Ellenica di Cultura Italia)
* Ninni Radicini, coautore del libro La Grecia contemporanea (1974-2006), ha pubblicato articoli su vari periodici, recensioni e prefazioni a libri.
La Grecia contemporanea (1974-2006)
di Rudy Caparrini, Vincenzo Greco, Ninni Radicini
prefazione di Antonio Ferrari, giornalista, corrispondente da Atene per il Corriere della Sera
ed. Polistampa, 2007