Nel Peloponneso
Viaggiando tra storia e leggenda
Memorie di un Filelleno

di Rudy Caparrini
prefazione di Peggy Petrakakos, ed. Masso delle Fate, pagg. 117

Recensione di Ninni Radicini

Copertina del libro Nel Peloponneso_Viaggiando tra storia e leggenda_Memorie di un Filelleno_ di Rudy Caparrini Vi è mai capitato di volere fare un regalo e di lasciarlo in un cassetto perché per qualche motivo il rapporto con il destinatario dell'omaggio si è raffreddato? E poi decidere di consegnare il regalo perché la stima verso il destinatario è superiore a ogni valutazione del momento?

Questo libro è stato ideato dopo la pubblicazione del saggio storico La Grecia Contemporanea 1974-2006. A seguito degli sconvolgimenti economico-finanziari emersi in Grecia nel 2009 con conseguenti effetti politico-elettorali e sociali, l'Autore scelse di tenerlo in sospeso. Fino alla decisione di completarlo e pubblicarlo maturata qualche anno dopo. Una decisione inevitabile poiché se il legame con una Nazione e la stima verso un Popolo sono sinceri - e per quanto riguarda l'Autore lo sono - allora ogni fase di riflessione è motivo di potenziamento del rapporto.

Nel Peloponneso è un libro on the road, attraversando una regione storica, che, come scritto nella premessa, è l'Alfa e l'Omega della cultura occidentale, caratterizzandone in particolare la Grecia fino agli sviluppi più recenti. Luoghi, sensazioni, panorami, riferimenti storici, scorrono nel testo, evidenziando la rilevanza della Storia Ellenica nella formazione dell'Autore e il valore della Grecia e del popolo ellenico nella Storia dell'Europa che, almeno fino al XX secolo, è anche Storia Mondiale.

Il primo contatto di Rudy Caparrini con la Grecia avviene attraverso le Olimpiadi; l'attrazione con il mondo ellenico si sviluppa con la lettura di Omero (Iliade e Odissea) e di Tucidide (La Guerra del Peloponneso). E poi il primo viaggio in Grecia nell'estate del 1990...

Quelli che seguono sono i diciassette capitoli: Storia e leggenda; Olimpia: la patria dei Giochi; Kalamata: dopo nacquero la Grecia e l'Europa moderna; Pilo-Navarino: il Palazzo di Nestore e la battaglia navale decisiva per l'indipendenza greca; Ithome, Antica Messena: la città degli iloti; Kardamili: un assaggio del Mani; Il maledetto Taigeto; Mistrà: l'ultimo bastione bizantino a cadere agli ottomani; Sparta; Gythion: il porto dove si imbarcarono Elena e Paride; Micene: la capitale più antica; Nauplia: la prima capitale della Grecia moderna; Epidauro: il magnifico teatro e la prima Costituzione della Grecia moderna; Corinto: il canale, ma non solo; Kalavrita: libertà o morte; Missolungi: la città degli uomini liberi; Patrasso: sant'Andrea, il fratello "sottovalutato".

Se il Risorgimento in gran parte dell'Europa fu caratterizzato da cambi di sovranità tra dinastie europee e ridefinizione di confini, quello avvenuto in Grecia fu una rivolta e una lotta di Liberazione contro un invasore esterno, inquietante per origine, diverso per religione, estraneo per cultura, i cui avi furono forse intravisti da Alessandro Magno quando, nel IV secolo a. C., si spinse con il suo esercito ellenico fino all'Asia centro-orientale.

Il Peloponneso fu determinante nella ribellione e nella più ampia lotta per la Liberazione e l'Indipendenza della Nazione Ellenica dal giogo turco-ottomano, chiudendo in senso storico e ideale una Resistenza iniziata circa 400 anni prima. Il Peloponneso fu parte, fin dall'inizio, dell'Impero Bizantino, la cui capitale, Costantinopoli, cadde il 29 maggio 1453. Ma una parte dell'Impero continuò a resistere ai turchi per quasi altri dieci anni. Mistrà, città del Peloponneso, capitale del Despotato di Morea, resistette fino al 1460 con al comando il suo ultimo sovrano, Demetrio Paleologo, dalla cui dinastia discende anche Costantino IX, ultimo imperatore bizantino e, prima, Despota di Mistrà. Nel 1832 il Re di Grecia Ottone I di Baviera decise di rilanciare Sparta, di cui Mistrà è diventata parte, e, due anni dopo, di trasferire la capitale ad Atene, dopo che dal 1827 al 1834 Nauplia fu la prima capitale della Grecia liberata.

Tra i momenti più significativi della esplorazione della Grecia, e in particolare del Peloponneso, da parte dell'Autore si può ricordare la sua sorpresa per la Chiesa di Santi Apostoli, davanti a cui avvenne la lettura della proclamazione di Indipendenza il 23 marzo 1821.

Nella Repubblica Ellenica il Peloponneso è una della 13 regioni e comprende circa il 70% del territorio storico del Peloponneso, tranne l'area settentrionale che rientra nelle amministrazioni delle regioni Grecia Occidentale e Attica. La moderna regione del Peloponneso è composta da cinque delle aree storiche della penisola: Arcadia, Argolide, Corinzia, Laconia, Messenia. La rilevanza e la particolarità anche politico-elettorale del Peloponneso si è manifestata nelle elezioni parlamentari greche del 2023 con il risultato notevole del partito Spartani nella circoscrizione della Laconia (7.5%) e dell'Attica Occidentale, confinante con il Peloponneso, (7.6%), decisive per l'elezione di 12 deputati nel Parlamento Ellenico (composto da 300 deputati).

Nel Peloponneso è un libro che si legge volentieri (non certo un "volumetto"...), tra il diario di viaggio e la Storia a "futura memoria", costellato di riferimenti biografici, in cui emerge l'ammirazione dell'Autore per la Grecia e, in particolare per il Peloponneso ("L'antica Madre" come da definizione di Nikos Katzanzakis), così come la sua conoscenza della Storia e della Cultura Ellenica maturata del corso degli anni con studi approfonditi, già evidente nel precedente libro La Grecia Contemporanea 1974-2006.

* Per chi ha provato a realizzare questa recensione, la piacevole coincidenza tra l'anno di pubblicazione e l'anno in cui Agrigento è Capitale della Cultura. Agrigento, ovvero Akragas - il nome ellenico della Città dei Templi - perché fondata da Greci e Siciliani.



"Nel Peloponneso. Viaggiando tra storia e leggenda. Memorie di un Filelleno"
Comunicato di presentazione e interviste a Rudy Caparrini



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